sabato 28 novembre 2009
VIA UNIONE SOVIETICA, VIA CATTANI, VIABILITA' DEL QUARTIERE: CONFRONTO E DIALOGO TRA CITTADINI E ASSESSORI AL CIRCOLO PD "CARPI SUD"
Buon successo, mercoledì 25 Novembre, dell'assemblea pubblica promossa dal circolo Pd del quartiere "Gorizia" in Via Massa Carrara, sui principali temi di attualità della zona, presenti gli assessori Tosi e D'Addese. Si è trattato di un incontro a viso aperto, franco, a tratti appassionato, ma senza toni eccessivi tra amministratori e cittadini presenti, alcuni dei quali, in particolare per la situazione di difficile convivenza civile nella zona di Via Unione Sovietica, avevano assistito nelle scorse settimane al dibattito consiliare nel quale si erano evidenziate forti contrapposizioni tra i gruppi politici. Mercoledì scorso si è avuta l'impressione che si sia aperta una fase nuova del dialogo tra amministratori e amministrati, con garanzie reciproche di scambi di informazioni per costruire percorsi condivisi che favoriscano il contrasto di forme di degrado urbano e difficoltà di convivenza civile tra residenti italiani e immigrati. E' stato confermato che sarà avviato un percorso di coinvolgimento di tutte le parti, che si darà impulso alle attività di mediazione culturale e che proseguiranno i controlli, nel solco della linea che l'Amministrazione si è sempre data di garantire il rispetto delle regole e dei diritti e doveri, per tutti i soggetti presenti sul territorio. Come segretario del Circolo Pd "Carpi Sud" darò il mio contributo per favorire il costante mantenimento di questa linea di confronto che si è attivata, mi è sembrato con soddisfazione di tutte le parti, con lo scopo di progettare soluzioni e prevenire e contrastare problemi di degrado urbano. Ad esempio, come quelli relativi a casi di mancato rispetto dei regolamenti comunali in termini di gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata. Con regole che devono valere per tutti e per il cui rispetto si attiveranno i controlli con le eventuali sanzioni nelle forme previste dalle norme vigenti per l'igiene ambientale. Per la sicurezza stradale su Via Cattani l'assessore D'Addese ha confermato l'orientamento di sistemare un semaforo a chiamata, oltre ad un miglioramento dell'illuminazione, per aumentare la sicurezza dei pedoni nell'attraversamento della strada. Il nuovo semaforo dovrebbe essere sistemato entro gennaio e non sono previsti blocchi del traffico per i lavori. Rispondendo a domande dei presenti sulla viabilità del quartiere D'Addese ha confermato l'intenzione del Comune di fare di tutto perchè la viabilità del quartiere rimanga tale e non venga trasformata, in particolare per Via Cuneo in arteria di attraversamento veloce, verso l'autostrada del Brennero o la Statale per Modena. Per questo sono stati annunciati e saranno presto installati ulteriori dissuasori di velocità per accentuare le caratteristiche di viabilità al servizio della residenza, per gli automobilisti abituati a superare i limiti di velocità. Confermato anche il rinvio della realizzazione della futura stazione ecologica di quartiere. E' un rinvio - hanno detto gli amministratori - non una rinuncia all'impianto più vicino ai cittadini del quartiere "Gorizia".
martedì 24 novembre 2009
MERCOLEDI' 25/11/09 , ORE 21, ASSEMBLEA PUBBLICA PRESSO SEDE PD DI VIA MASSA CARRARA, SUL QUARTIERE "GORIZIA".
Assemblea pubblica con domande e risposte sui principali temi di attualità e aspetti relativi al quartiere "Gorizia", mercoledì 25 novembre, dalle 21, presso la sede del Circolo Pd di Via Massa Carrara 11 a Carpi. Saranno presenti: Simone Tosi, Assessore all'urbanistica e ai servizi energetici e ambientali e Alberto D'addese, Assessore al traffico, ai lavori pubblici e alla Polizia municipale. Tra gli argomenti di cui si discuterà nella serata, la situazione di Via Unione Sovietica con i potenziali problemi di vicinanza e convivenza civile riscontrati negli ultimi mesi tra residenti e immigrati; il tema sicurezza stradale su Via Cattani per la quale l'Amministrazione sta mettendo a punto una serie di provvedimenti; l'andamento della nuova raccolta porta a porta nel quartiere e la futura stazione ecologica attrezzata e le previsioni per il futuro assetto urbanistico del quartiere, ancora in fase di espansione. I presenti inoltre potranno sollevare altri temi e porre altre domande. L'incontro, fa parte di una serie di iniziative promosse dal circolo Pd di quartiere di cui sono segretario, per favorire un costante ascolto dei cittadini e lo sviluppo del radicamento sul territorio, della sede territoriale del partito.
domenica 22 novembre 2009
INTERROGAZIONE SULLA SITUAZIONE FINANZIARIA DEI CONDOMINII DI CARPI
Su sollecitazione di numerosi cittadini e di amministratori condominiali che da diverse settimane mi segnalano un incremento di questo genere di problemi, con difficoltà da parte di proprietari e inquilini ad effettuare con regolarità, causa la crisi economica, i versamenti per le spese condominiali ordinarie, ho presentato una interrogazione alla Giunta per chiedere di quali informazioni disponga a tale riguardo e quali eventuali iniziative si intendano adottare, per quanto di competenza dell'ente locale.
Ecco il testo completo dell'interrogazione depositata presso gli uffici comunali competenti:
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Oggetto: interrogazione sulla situazione finanziaria dei condominii di Carpi nell’attuale fase di crisi economica per la valutazione di possibili rischi per la coesione sociale del territorio
Il sottoscritto consigliere, da tempo a conoscenza e contattato da Amministratori condominiali, inquilini, proprietari e cittadini, di un rilevante incremento in città delle morosità nel pagamento delle spese condominiali, per effetto della crisi economica, interroga la Giunta per conoscere
- se all’Amministrazione risulti un incremento significativo di questo tipo di fenomeni economici con possibili ricadute sul piano sociale
- In caso affermativo se si ritenga che questi fenomeni possano rappresentare, al di là degli effetti di natura privata, fonte di rischio sociale di rilevanza pubblica
- Se siano allo studio o si possano ipotizzare, compatibilmente con le risorse disponibili , nell’ambito delle attività di sostegno e di contrasto o di prevenzione del disagio sociale o di aiuto a persone in difficoltà, forme di aiuto dirette o indirette per situazioni di questo tipo, con interventi di più soggetti istituzionali o comunque presenti sul territorio.
Con osservanza
Marco Bagnoli
Consigliere Comunale PD
Ecco il testo completo dell'interrogazione depositata presso gli uffici comunali competenti:
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Oggetto: interrogazione sulla situazione finanziaria dei condominii di Carpi nell’attuale fase di crisi economica per la valutazione di possibili rischi per la coesione sociale del territorio
Il sottoscritto consigliere, da tempo a conoscenza e contattato da Amministratori condominiali, inquilini, proprietari e cittadini, di un rilevante incremento in città delle morosità nel pagamento delle spese condominiali, per effetto della crisi economica, interroga la Giunta per conoscere
- se all’Amministrazione risulti un incremento significativo di questo tipo di fenomeni economici con possibili ricadute sul piano sociale
- In caso affermativo se si ritenga che questi fenomeni possano rappresentare, al di là degli effetti di natura privata, fonte di rischio sociale di rilevanza pubblica
- Se siano allo studio o si possano ipotizzare, compatibilmente con le risorse disponibili , nell’ambito delle attività di sostegno e di contrasto o di prevenzione del disagio sociale o di aiuto a persone in difficoltà, forme di aiuto dirette o indirette per situazioni di questo tipo, con interventi di più soggetti istituzionali o comunque presenti sul territorio.
Con osservanza
Marco Bagnoli
Consigliere Comunale PD
sabato 21 novembre 2009
SICUREZZA STRADALE SU VIA CATTANI CON SEMAFORO A CHIAMATA
In Consiglio comunale, , lo scorso 5 novembre, dopo la presentazione di un ordine del giorno della Consigliera Baggio del Pdl, si è discusso a lungo e con spirito costruttivo tra i vari gruppi, dei problemi di sicurezza stradale nella zona di Via Cattani nella quale purtroppo con una certa frequenza si sono verificati vari incidenti con conseguenze mortali. L'ipotesi di cotruzione di un ponte sopraelevato non è ritenuta praticabile dall'asmministrazione per motivi economici e di concreta fruibilità da parte di molti potenziali utilizzatori, come ad esempio gli anziani. L'ipotesi operativa che la Giunta pensa di realizzare inserendola nel piano del traffico e che comunque dovrebbe essere realizzata in tempi brevi è quella di un semaforo a chiamata che dovrebbe integrare gli interventi sinora adottati di illuminazione e segnaletica orizzontale che si ritiene debbano essere potenziati. Nel corso del dibattito consiliare sono intervenuto per osservare che, pur non essendoci un unico intervento che possa azzerare il rischio di incidenti come quelli che si sono verificati e che non va dimenticato che molti, nonostante la vicinanza di un sottopasso in Via Bollitora e la evidente pericolosità dell'attraversamento, tentano comunque di effettuarlo, l'ipotesi di un semaforo a chiamata merita di essere presa in considerazione e realizzata. E ho citato, non per piaggeria nei confronti della Giunta, ma sulla base della esperienza di semplice cittadino, che anche su altre strade ad alta densità di traffico, come la Traversa San Giorgio all'altezza di Via Bollitora per Santa croce o la stessa Via Tre Febbraio all'altezza dell'ingresso al Parco delle Rimembranze negli orari di punta dell'apertura delle scuole, questa soluzione abbia dato complessivamente, a mio parere, buoni risultati. Naturalmente poi da verificare sul campo, mettendo insieme un sempre auspicabile mix di conoscenze tecniche, dati esperienziali e buon senso civico.
CRITERIO "CONTRIBUTIVO" PER OTTENERE L'ALLOGGIO PUBBLICO
Il Consiglio comunale nelle scorse settimane ha approvato all'unanimità un ordine del giorno con il quale tra i criteri dei quali tener conto per l'assegnazione degli alloggi pubblici sono stati indicati quelli relativi all'anzianità di residenza e all'anzianità di permanenza nelle graduatorie. Nella competente commissione consiliare si lavorerà per tradurre operativamente l'indicazione politica del Consiglio. Nel corso della seduta nella quale è stato adottato l'ordine del giorno sono intervenuto per dichiararmi a favore della introduzione del criterio dell'anzianità di residenza nella formazione delle graduatorie. Non tanto per motivi etnici o tanto meno "razzisti" quanto per un criterio di tipo "contributivo", non solo in senso economico ma più complessivo, perchè credo sia giusto che, nel caso una persona o una famiglia, italiani o immigrati, si trovino in difficoltà e abbiano bisogno di chiedere l'alloggio pubblico, debba essere tenuto in considerazione il tempo dal quale la persona o la sua famiglia contribuiscono alla vita della città. In tutti i sensi. E mi pare un criterio di buon senso che per ora però, per vari motivi non aveva ancora trovato piena applicazione. Come altri, nel dibattito consiliare ho auspicato l'individuazione di criteri e controlli adeguati per assegnare gli alloggi, nel tempo, a chi ne ha effettivamente più bisogno, senza che una prima assegnazione, si trasformi di fatto in un vitalizio, che non avrebbe senso e che escluderebbe da questi benefici altri soggetti in difficoltà.
mercoledì 21 ottobre 2009
PD CARPI SUD: CONFRONTO E DIALOGO CON I RESIDENTI DI VIA UNIONE SOVIETICA. PROMOZIONE DELLA CONVIVENZA CIVILE
Si è riunito nei giorni scorsi il direttivo del Circolo Pd "Carpi Sud" nella sede di Via Massa Carrara, 11 . All'ordine del giorno, presente Simone Tosi, assessore all'Urbanistica e all'Ambiente, i problemi di convivenza civile all'interno di un condominio di Via Unione Sovietica dove ha sede un centro culturale islamico e la situazione di forme di degrado urbano, quali ad esempio aspetti d'igiene ambientale per la corretta gestione dei rifiuti, che periodicamente si presentano nel quartiere dove operano altri gruppi di cultura e religione islamica. Si tratta di edifici nei quali vengono svolte attività associative previste dalla legge, comunemente, anche se impropriamente, definite "moschee". L'assessore Tosi ha spiegato che nei locali di Via Unione Sovietica 13, sulla base delle leggi in vigore, non è stato riscontrato alcun abuso. Viene riconosciuto dal Comune che esiste un comprensibile problema di convivenza civile di cui l'Ente locale tiene conto ma che rientra negli aspetti di applicazione e rispetto dei regolamenti condominiali sui quali il Comune non può intervenire, se non quando si determini una violazione delle leggi e regole che è pertinenza del Comune applicare, far rispettare e sanzionare. Il direttivo del Circolo Pd "Carpi Sud" ha preso atto della comunicazione dell'assessore, esprimendo approvazione per il testo dell'ordine del giorno approvato recentemente dal Consiglio comunale, in particolare per l'impegno chiesto dal Consiglio alla Giunta, partendo dal rispetto delle regole e di diritti e doveri uguali per tutti, per il contrasto di tutte le forme di degrado urbano che possano manifestarsi in città e che possano mettere a rischio la convivenza civile, come in certi casi avviene nella zona di Via Unione sovietica con disagio e incomprensioni tra cittadini italiani e immigrati. Il Direttivo del Pd del Circolo "Carpi Sud" si impegna a mantenere una azione costante di confronto e dialogo con i residenti del quartiere per favorire e rafforzare la coesione sociale e la vivibilità nel territorio, per prevenire forme di disagio che possono insorgere, con i cambiamenti sociali in atto, le dinamiche dell'immigrazione e la globalizzazione dei mercati in genere. Nel corso della riunione si è discusso anche di altri temi relativi al quartiere "Gorizia", quali i problemi di sicurezza stradale per gli attraversamenti di Via Cattani e la realizzazione della futura stazione ecologica attrezzata dopo l'avvio della raccolta rifiuti porta a porta nella zona sud della città. Decisa infine l'organizzazione di una prossima assemblea pubblica su questi temi aperta a tutti i cittadini del quartiere.
Ecco il testo integrale dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Carpi, nel quale a mio parere è centrale, l'impegno per contrastare tutte le forme di degrado urbano:
Al Presidente del Consiglio di Carpi
Al Sindaco di Carpi
Ordine del giorno
Posto che:
- I grandi cambiamenti sociali che caratterizzano le nostre realtà locali (incremento demografico, espansione delle città, aumento dell’immigrazione, effetti locali della globalizzazione dei mercati, ecc..) possono causare, insieme ad opportunità, percezione di incertezze, difficoltà di convivenza reciproca e timori diffusi;
- Ogni azione di integrazione deve avere come indispensabili premesse il riconoscimento delle regole da parte di tutti, la condivisione dei doveri e il rispetto della legalità;
- Il dialogo, la conoscenza reciproca, l’incontro culturale, l’integrazione, l’inclusione sociale sono e rimangono i cardini di riferimento strategico per contribuire allo sviluppo e all’arricchimento reciproco delle varie istanze di una comunità.
Preso atto che:
- Negli ultimi mesi, si sono segnalati episodi di disagio in alcuni momenti della settimana nella zona a sud di Carpi, in particolare all’altezza di via Unione Sovietica n. 13, per attività svolte da centri culturali islamici in locali ad uso ufficio;
- L'amministrazione comunale può, attraverso la figura del mediatore culturale e/o di conflitti dare la propria disponibilità ed essere più presente nei quartieri in cui vengono segnalate problematiche di questo genere.
Ribadita:
- La necessità di una convivenza proficua tra i cittadini del nostro territorio basata sul rispetto reciproco e di un presidio costante nel nostro territorio da parte di tutte le Forze dell’Ordine (tra l’altro, in grave difficoltà dovute alle inadempienze concrete dell’attuale Governo nazionale);
- L’importanza di un’azione costante per il mantenimento del decoro urbano in tutti i quartieri della nostra Città.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CARPI
Invita l’Amministrazione comunale a:
- Procedere ad incontrare i responsabili dei diversi centri culturali che utilizzano gli uffici di via Unione Sovietica, per responsabilizzare le parti ad una positiva convivenza reciproca nel quartiere;
- Qualora si accertassero abusi, oggi non emersi, prendere provvedimenti idonei alla risoluzione del problema;
- Mantenere, potenziandola, l’attenzione prestata su tale zona, rafforzando periodici controlli in modo da contrastare qualsiasi fenomeno di degrado urbano che minano alla base la convivenza tra cittadini;
- Mantenere come punti fermi di ogni azione il rispetto delle regole, a cui tutti si devono attenere, attraverso un rapporto stretto e virtuoso tra diritti e doveri;
- Rendere prioritario il percorso per l’istituzione di consulte stranieri nella nostra Città, al fine di avere strumenti forti di confronto tra le diverse comunità del territorio, oggi e domani;
- Continuare nell’azione di richiesta al Governo nazionale per ottenere l’ampliamento dell’organico di agenti presenti sul territorio, con particolare riferimento al decreto ministeriale del ’89 che prevedeva per il nostro Commissariato di Polizia di Stato un numero minimo pari a 47 unità (ad oggi si possono contare non più di 40).
Ecco il testo integrale dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Carpi, nel quale a mio parere è centrale, l'impegno per contrastare tutte le forme di degrado urbano:
Al Presidente del Consiglio di Carpi
Al Sindaco di Carpi
Ordine del giorno
Posto che:
- I grandi cambiamenti sociali che caratterizzano le nostre realtà locali (incremento demografico, espansione delle città, aumento dell’immigrazione, effetti locali della globalizzazione dei mercati, ecc..) possono causare, insieme ad opportunità, percezione di incertezze, difficoltà di convivenza reciproca e timori diffusi;
- Ogni azione di integrazione deve avere come indispensabili premesse il riconoscimento delle regole da parte di tutti, la condivisione dei doveri e il rispetto della legalità;
- Il dialogo, la conoscenza reciproca, l’incontro culturale, l’integrazione, l’inclusione sociale sono e rimangono i cardini di riferimento strategico per contribuire allo sviluppo e all’arricchimento reciproco delle varie istanze di una comunità.
Preso atto che:
- Negli ultimi mesi, si sono segnalati episodi di disagio in alcuni momenti della settimana nella zona a sud di Carpi, in particolare all’altezza di via Unione Sovietica n. 13, per attività svolte da centri culturali islamici in locali ad uso ufficio;
- L'amministrazione comunale può, attraverso la figura del mediatore culturale e/o di conflitti dare la propria disponibilità ed essere più presente nei quartieri in cui vengono segnalate problematiche di questo genere.
Ribadita:
- La necessità di una convivenza proficua tra i cittadini del nostro territorio basata sul rispetto reciproco e di un presidio costante nel nostro territorio da parte di tutte le Forze dell’Ordine (tra l’altro, in grave difficoltà dovute alle inadempienze concrete dell’attuale Governo nazionale);
- L’importanza di un’azione costante per il mantenimento del decoro urbano in tutti i quartieri della nostra Città.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CARPI
Invita l’Amministrazione comunale a:
- Procedere ad incontrare i responsabili dei diversi centri culturali che utilizzano gli uffici di via Unione Sovietica, per responsabilizzare le parti ad una positiva convivenza reciproca nel quartiere;
- Qualora si accertassero abusi, oggi non emersi, prendere provvedimenti idonei alla risoluzione del problema;
- Mantenere, potenziandola, l’attenzione prestata su tale zona, rafforzando periodici controlli in modo da contrastare qualsiasi fenomeno di degrado urbano che minano alla base la convivenza tra cittadini;
- Mantenere come punti fermi di ogni azione il rispetto delle regole, a cui tutti si devono attenere, attraverso un rapporto stretto e virtuoso tra diritti e doveri;
- Rendere prioritario il percorso per l’istituzione di consulte stranieri nella nostra Città, al fine di avere strumenti forti di confronto tra le diverse comunità del territorio, oggi e domani;
- Continuare nell’azione di richiesta al Governo nazionale per ottenere l’ampliamento dell’organico di agenti presenti sul territorio, con particolare riferimento al decreto ministeriale del ’89 che prevedeva per il nostro Commissariato di Polizia di Stato un numero minimo pari a 47 unità (ad oggi si possono contare non più di 40).
sabato 10 ottobre 2009
CARPI SUD NON E’ IL BRONX. EVITARE OGNI RISCHIO DI DEGRADO URBANO. L’ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE NON E’ ACQUA FRESCA.
Il testo dell’Ordine del giorno presentato da Pd e Idv, lunedì 5 ottobre e approvato dal Consiglio comunale con l’astensione di Alleanza per Carpi e Carpi 5 stelle-PRC-Liste Grillo, non è un documento annacquato e generalista. Perchè contiene, e io l’ho firmato per questo come promotore, un richiesta di impegno “senza se e senza ma” all’Amministrazione Comunale, che certamente non ha problemi in tal senso, a contrastare, sempre, in tutte le forme che questo possa assumere in questa fase di grande trasformazione della società e anche della nostra città, ma nel pieno rispetto delle regole e della legalità, si tratti di problemi allo stato nascente o più avanzato di degrado urbano. che possano costituire minaccia alla qualità della vita della nostra città. Questo ordine del giorno può dunque costituire, oltre che un punto di riferimento politico di indirizzo per i temi che riguardano la zona di Via Unione Sovietica, anche una indicazione generale per altre parti della città, pur augurandosi che ciò non accada, nelle quali potrebbero manifestarsi situazioni analoghe che vanno prevenute il più possibile. Vanno contrastate e va sempre promossa la cultura pratica della convivenza civile, verificando caso per caso gli strumenti disponibili, dialogando e responsabilizzando le parti coinvolte, rafforzando i controlli periodici per le aree dove possa essere messa a rischio la convivenza tra cittadini, attivando forme di collaborazione tra istituzioni che possano contribuire alla soluzione dei problemi. Tra i vari interventi possibili va indicata come prioritaria la futura costituzione di consulte stranieri in città. Favorire dunque un mix di interventi, con alla base il rispetto della legalità, per la quale l’Ente locale deve chiedere al Governo nazionale, che ora è inadempiente, di adeguare organici di risorse umane e tecniche, per garantire il raggiungimento di questi obiettivi di mantenimento e consolidamento della coesione sociale. La zona sud di Carpi, dalla tangenziale di Via Cattani a Via Cuneo, verso Santa Croce e la zona Morbidina, dove negli ultimi anni vi è stato un forte aumento di residenti e di nuovi insediamenti, sta conoscendo nuovi tipi di problemi o scelte da fare per gli assetti del quartiere, conosciuti dal Comune e segnalati da cittadini, come rumori per i livelli di traffico, il maggior rischio di incidenti per l’attraversamento di Via Cattani, la domanda di razionalizzazione dei flussi veicolari per mantenere nel quartiere una sostanziale viabilità residenziale, la realizzazione della futura stazione ecologica attrezzata per aumentare la raccolta differenziata. Molte risposte su questi ed altri aspetti per la zona Carpi Sud e quartiere Gorizia, questa amministrazione e quella precedente già le hanno date: rifacimento di Piazza Gorizia, la nuova rotonda di Via Bollitora, la valorizzazione di percorsi benessere che si diceva e altri. Ne discuteremo nel nostro circolo PD di Via Massa Carrara e in assemblee aperte con i cittadini ed è bene che dibattito e discussione vi sia. Ma che la legittima discussione e la ricerca di soluzioni non faccia perdere di vista che questo è un quartiere dove generalmente, io ci vivo e ho molti amici in Via Unione Sovietica che frequento, la qualità della vita è certamente buona.
Nei fine settimana e non solo, nel nostro quartiere arrivano persone da altre zone della città per usare la pista di jogging o passeggiata, è migliorata l’offerta di servizi di base di vicinato come negozi o edicola, un centro sociale molto attivo e meta di anziani e non solo, sono presenti aree sportive e verdi, con parchi per bambini e famiglie molto frequentati e ben utilizzati, mi pare senza problemi di rilievo da residenti italiani e immigrati. Non sono stato colto da attacchi di vetero buonismo. E’ che qui ci vivo! Mi sembrano elementi oggettivamente buoni dei quali nessuno si può augurare che si vada verso un peggioramento di questa situazione. Ed è un dato di fatto da difendere nel quale cittadini residenti, cittadini impegnati nelle istituzioni e amministrazione comunale, sono certamente dalla stessa parte. Ora dovremo riuscire tutti a dimostrarlo con la nostra capacità di produrre soluzioni, ciascuno per quanto di propria competenza, tenendo presente che probabilmente non è un solo tipo di intervento ma una pluralità di azioni tra attori istituzionali e sociali che può generare cambiamenti che mantengano, aumentino e dove serve, migliorino le condizioni di vivibilità nel nostro quartiere.
Nei fine settimana e non solo, nel nostro quartiere arrivano persone da altre zone della città per usare la pista di jogging o passeggiata, è migliorata l’offerta di servizi di base di vicinato come negozi o edicola, un centro sociale molto attivo e meta di anziani e non solo, sono presenti aree sportive e verdi, con parchi per bambini e famiglie molto frequentati e ben utilizzati, mi pare senza problemi di rilievo da residenti italiani e immigrati. Non sono stato colto da attacchi di vetero buonismo. E’ che qui ci vivo! Mi sembrano elementi oggettivamente buoni dei quali nessuno si può augurare che si vada verso un peggioramento di questa situazione. Ed è un dato di fatto da difendere nel quale cittadini residenti, cittadini impegnati nelle istituzioni e amministrazione comunale, sono certamente dalla stessa parte. Ora dovremo riuscire tutti a dimostrarlo con la nostra capacità di produrre soluzioni, ciascuno per quanto di propria competenza, tenendo presente che probabilmente non è un solo tipo di intervento ma una pluralità di azioni tra attori istituzionali e sociali che può generare cambiamenti che mantengano, aumentino e dove serve, migliorino le condizioni di vivibilità nel nostro quartiere.
martedì 29 settembre 2009
LA STORIA LOCALE E' DI TUTTI. MANCATO ACCORDO UNANIME IN CONSIGLIO COMUNALE
Anche i muri dell'ideologia che sembravano caduti per sempre, pur se solo parzialmente, a volte ritornano. Per fortuna si parla di muretti, non delle muraglie simboliche e di fatto in stile "guerra fredda", pur se con protagonisti diversi, comunque con un alto grado di contrapposizione, quelli rivisti giovedì 24 settembre, in Consiglio comunale a Carpi dove l'assise non è riuscita ad approvare all'unanimità, come invece era avvenuto in precedenza, il rinnovo della convenzione del Comune con l'Istituto Storico della Resistenza e Istituto di Storia contemporanea di Modena. I rappresentanti di Pdl e Lega avevano chiesto "garanzie" all'Amministrazione, da confermare con un ordine del giorno che avrebbero potuto indicare periodicamente all'Istituto un tema sul quale sviluppare indagini storiche che gli esperti avrebbero condotto con le modalità degli studiosi. Temendo evidentemente presunti eccessi di condizionamento ideologico da parte dell'Amministrazione. Come ho detto intervenendo in Consiglio credo che, con l'Amministrazione a far da garante, sarebbe certamente stato possibile indicare all'Istituto anche direzioni di ricerca nuove che avrebbero potuto mettere in luce aspetti anche meno consueti della storia locale. Che è storia di tutti, non di una parte politica o dell'altra, ma di tutta la comunità. E ho detto che stavamo perdendo una buona occasione, non solo di dare alla città uno strumento con il quale avremmo potuto attivare nuove ricerche sulla storia locale e sulla nostra identità culturale, ma anche di fare una prova di fiducia reciproca tra gruppi consiliari che avrebbe potuto essere produttiva in futuro per tutta la collettività. E fiducia, non è dire all'altro, ci sto ma quello che ti proporrò in futuro tu devi sin da ora accettarlo di qualunque cosa si tratti! A parte il voto in Consiglio che ha registrato l'assenso alla convenzione di Alleanza per Carpi e Carpi 5 stelle che si sono uniti alla maggioranza Pd-Italia dei Valori, mi auguro che tutti i gruppi consiliari non facciano venire imeno in futuro la loro capacità propositiva per far sì che, occasione persa del voto unanime a parte, possano essere date ai ricercatori e alla città utili stimoli e orizzonti culturali ampi, che possano raggiungere un pubblico maggiormente popolare e non solo di esperti o culturi della materia, per una Carpi che ora più che mai, in tempi di grandi trasformazioni, ha bisogno di strumenti che contribuiscano a rafforzare le radici e quel sentire comune che tutti condividiamo e ci fa sentire e dire "carpigiani".
giovedì 24 settembre 2009
CONGRESSI PD A CARPI, VINCE LA PARTECIPAZIONE DEGLI ISCRITTI
E’ vero, i congressi di Circolo del partito si fanno per consentire agli iscritti di votare per le mozioni nazionali di Bersani, Franceschini e Marino e quelle regionali di Bonaccini, Bastico e Casadei. E’ normale che le mozioni diano risultati con vari mezzi, meglio sarebbe nel modo più completo possibile, ricordando il numero di delegati conquistati e quelle che erano le previsioni della vigilia per i singoli circoli, retti che siano da segretari “bersaniani”, “franceschiniani” o sostenitori di Marino. Precisato a scanso di equivoci che, come iscritto Pd, sono sostenitore della mozione Bersani, mi permetto di dire che spero che oltre a “sentire” la competizione tra mozione, non si perda di vista o si manchi di sottolineare, il fatto che i primi congressi dei Circoli di Carpi sono stati soprattutto molto partecipati, ad esempio anche nel circolo “Carpi Sud” del quale sono segretario, con sale piene di iscritti come non si vedeva da tempo, con dibattiti partecipati, toni degli interventi pacati, insomma grandi prove di voglia di partecipare alla costruzione di questa fase nuova del partito democratico che si aprirà dopo il 25 ottobre, a Roma come a Bologna, chiunque risulti vincitore. E’ sarà una fase nuova che dovrà aprirci al dialogo e alla rappresentanza di vaste aree della società italiana, che ha smesso di votarci o che ha perso la speranza e dice che nessuno può rappresentarla. Per fare questo lavoro politico di ricerca del consenso, al di là del nostro dibattito interno, dal 26 ottobre ci vorrà tutta la forza di un Pd il più unito possibile, a dar forza al suo segretario. Per questo, buon congresso a tutti i Democratici, ma restiamo tali, dribblando il rischio di trasformarci in tifosi. Il tasso di cultura del conflitto va tenuto sotto controllo, è il momento di alimentare la cultura della condivisione. Come sta emergendo dai congressi di circolo Pd a Carpi. Oltre al numero dei voti e dei delegati per Bersani, Franceschini, Marino, Bonaccini, Bastico e Casadei.
domenica 20 settembre 2009
INTERVENTO SU PIAZZALE DELLE ALPI
Ufficio Stampa del Comune di Carpi.
Resoconto del Consiglio comunale del 10 settembre/4
Approvata la cessione di un’area da destinare a pubblico passaggio.
Il Consiglio comunale di Carpi di giovedì 10 settembre ha approvato la cessione gratuita all’ente locale di un’area di proprietà di Giuliana Vellani da destinare a pubblico passaggio da piazzale Alpi fino alla pista ciclabile realizzata dal Comune sull’area demaniale Scolo Gargallo. L’intervento avrà un costo di 2200 euro e consentirà di rendere ciclopedonale un pezzetto di terreno di 3 per 5 metri. La capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti ha aperto il dibattito sottolineando come la delibera in discussione fosse “discutibile” visto che è stato un giudice a dare torto alla signora Vellani nei confronti del ricorso dei condomini del piazzale che volevano passare su questo terreno: inoltre come questo atto fosse oneroso per l’amministrazione, “per quanto la cifra sia piccola, visto che queste spese di ripristino del percorso ciclopedonale sarebbero dovute essere a carico della signora. Come mai il Comune pochi anni fa non ha ritenuto necessario fare ciò che ora ritiene utile e nel 2004 ha annullato la classificazione consentendo così alla proprietà di chiudere il passaggio? Questa sa di storia pasticciata, dopo anni di discussione. Potrebbe intervenire la Corte dei Conti per verificare questo esborso, e si prendono in giro gli abitanti visto che sono contribuenti”. La consigliera Maria Viola Baisi (Pd) ha invece spiegato come la vicenda sia più semplice di come sembri (e alla conclusione alla sua ricostruzione dei fatti ha sottolineato come sia giusto che il Comune possieda quest’area e paghi per destinarla a pubblico passaggio) mentre il collega Argio Alboresi (capogruppo della Lega Nord Padania) si è invece detto perplesso riguardo ai vantaggi che la comunità avrà da tutto ciò. Marco Bagnoli del Pd si è invece detto certo che gli abitanti della zona aumenteranno il loro tasso di vivibilità mentre il capogruppo del Popolo delle Libertà Roberto Andreoli dal canto suo ha esordito ricordando come la cifra spesa per questa vicenda sia tutto sommato limitata: “se si pensa ai 1,3 milioni di euro che ci costerà la vicenda della rotonda di via dell’Industria. Si è fatto in questa vicenda un errore, ora dopo 35 anni si ridà a Cesare quello che era di Cesare”.
L’assessore ai Lavori pubblici Carmelo Alberto D’Addese ha infine replicato come questo atto dimostri invece come l’ente locale intenda risolvere un problema, e come l’intervento permetta di concludere le opere realizzate dal Comune sui percorsi ciclo-pedonali nella zona di via Mulini-via Marx-via Lama, nella massima sicurezza. Al momento del voto la delibera ha ottenuto l’ok dei rappresentanti presenti in aula di Pd, IdV, PdL, Lista civica Carpi a 5 Stelle-Rc-Grillo.it, e il voto contrario di Alleanza per Carpi e Lega Nord Padania.
Resoconto del Consiglio comunale del 10 settembre/4
Approvata la cessione di un’area da destinare a pubblico passaggio.
Il Consiglio comunale di Carpi di giovedì 10 settembre ha approvato la cessione gratuita all’ente locale di un’area di proprietà di Giuliana Vellani da destinare a pubblico passaggio da piazzale Alpi fino alla pista ciclabile realizzata dal Comune sull’area demaniale Scolo Gargallo. L’intervento avrà un costo di 2200 euro e consentirà di rendere ciclopedonale un pezzetto di terreno di 3 per 5 metri. La capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti ha aperto il dibattito sottolineando come la delibera in discussione fosse “discutibile” visto che è stato un giudice a dare torto alla signora Vellani nei confronti del ricorso dei condomini del piazzale che volevano passare su questo terreno: inoltre come questo atto fosse oneroso per l’amministrazione, “per quanto la cifra sia piccola, visto che queste spese di ripristino del percorso ciclopedonale sarebbero dovute essere a carico della signora. Come mai il Comune pochi anni fa non ha ritenuto necessario fare ciò che ora ritiene utile e nel 2004 ha annullato la classificazione consentendo così alla proprietà di chiudere il passaggio? Questa sa di storia pasticciata, dopo anni di discussione. Potrebbe intervenire la Corte dei Conti per verificare questo esborso, e si prendono in giro gli abitanti visto che sono contribuenti”. La consigliera Maria Viola Baisi (Pd) ha invece spiegato come la vicenda sia più semplice di come sembri (e alla conclusione alla sua ricostruzione dei fatti ha sottolineato come sia giusto che il Comune possieda quest’area e paghi per destinarla a pubblico passaggio) mentre il collega Argio Alboresi (capogruppo della Lega Nord Padania) si è invece detto perplesso riguardo ai vantaggi che la comunità avrà da tutto ciò. Marco Bagnoli del Pd si è invece detto certo che gli abitanti della zona aumenteranno il loro tasso di vivibilità mentre il capogruppo del Popolo delle Libertà Roberto Andreoli dal canto suo ha esordito ricordando come la cifra spesa per questa vicenda sia tutto sommato limitata: “se si pensa ai 1,3 milioni di euro che ci costerà la vicenda della rotonda di via dell’Industria. Si è fatto in questa vicenda un errore, ora dopo 35 anni si ridà a Cesare quello che era di Cesare”.
L’assessore ai Lavori pubblici Carmelo Alberto D’Addese ha infine replicato come questo atto dimostri invece come l’ente locale intenda risolvere un problema, e come l’intervento permetta di concludere le opere realizzate dal Comune sui percorsi ciclo-pedonali nella zona di via Mulini-via Marx-via Lama, nella massima sicurezza. Al momento del voto la delibera ha ottenuto l’ok dei rappresentanti presenti in aula di Pd, IdV, PdL, Lista civica Carpi a 5 Stelle-Rc-Grillo.it, e il voto contrario di Alleanza per Carpi e Lega Nord Padania.
lunedì 14 settembre 2009
POTENZIARE LE FESTE DI VICINATO E.....DINTORNI
Ha ragione chi sostiene che vanno incentivate iniziative e feste di "vicinato" sul modello della "Festa Europea dei Vicini" istituita in Francia dieci anni fa e alle quali in Italia, anche il Comune di Carpi aderisce, tramite Anci e Federcasa. Certo, i condomini sono luoghi, come il resto delle società e delle città nelle quali vanno osservati ed esercitati, doveri e diritti. E tutti sappiamo quanto sia maggiore oggi rispetto al passato, complici anche le difficoltà della crisi ma non solo, la possibilità che tutti ci si imbatta nei problemi di maggior litigiosità ed eccesso di individualismi che rendono difficile a volte anche la cosa che è o dovrebbe essere più naturale, come vivere insieme in un edificio con vari appartamenti o vivere in una casa singola con accanto un altro edificio di altre persone che è meglio conoscere o almeno salutare. Quindi, dando per scontato che diritti e doveri devono essere uguali per tutti anche tra vicini di casa, credo che iniziative come queste dovrebbero essere favorite, anche con programmi a medio termine, perchè processi generativi di possibile maggior coesione sociale, della quale anche Carpi, pur se con molti problemi in meno rispetto ad altre città, ha certamente bisogno. Non si tratta dunque di vetero-buonismo, di un appello generico all'insegna del "volemose bene", il fatto è che, un progetto culturale che promuova ciò che ci unisce rispetto a ciò che separa quelli che vivono nello stesso luogo, sarebbe molto utile. Sarebbe da verificare quali possibilità concrete avrebbero enti locali come il nostro Comune o altri enti, Province o Regioni, per agevolare iniziative di questo tipo, con buoni sconto su servizi, dando piccoli supporti logistici per chi organizza riunioni di caseggiato più ampie e per incoraggiare chi già, per singola iniziative privata la sua riunione di condiminio la fa e contribuisce al bene comune. Fantascienza sociale? Può darsi. E' certo però che se non si produce vicinanza o solidarietà sociale, cultura dell'aiuto e del rispetto dei diritti e doveri, partendo da quello che c'è, sarà difficile curare e migliorare la vita nelle nostre città, pur sapendo che a Carpi va molto meglio che altrove. Altro che ronde, militarizzazioni delle città e cultura della repressione. C'è bisogno di certezza del diritto, di alimentare il senso di giustizia e legalità, il buon funzionamento delle forze dell'ordine nazionali e locali, ma se non si cerca anche di incentivare azioni sociali che costruiscano reti di relazione tra le persone, cercando di prevenire i problemi di sicurezza, sarà sempre come andare a chiudere le stalle a caccia di buoi, ormai chissà dove. Non è buonismo. Ci conviene. Se non per noi, cercando di immaginare tempi più gentili per i nostri figli e nipoti.
mercoledì 2 settembre 2009
UN CIMITERO ISLAMICO A CARPI ? SE SERVE SI DISCUTA. MA IL SERVIZIO C'E' GIA' !
Personalmente non ho pregiudizi o chiusure ideologiche. Ma prima di mettersi a discutere e a dividerci su chi è favorevole o contrario - come ho dichiarato nei giorni scorsi a Rino Filippin della Gazzetta di Carpi che mi aveva chiesto un parere in materia - valutiamo l'effettiva necessità ed esigenze di una struttura di questo tipo. Che per altro già esiste perchè nel cimitero di Via dei Cipressi già è presente un'area nella quale possono essere accolte le salme di chi era ateo o professava religioni diverse da quella cattolica, con luoghi di preghiera privi di simboli. Il criterio generale, per me deve restare quello di pari diritti e doveri per tutti. Se ci saranno contatti tra associazioni islamiche e Comune mi pare sia assolutamente normale. Ma un eventuale cimitero islamico non potrebbe prescindere dalla domanda effettiva di questo genere di servizio e da valutazioni globali di costi, spazi, aspetti pratici, sanitari e culturali per i quali mi pare che per ora non vi siano i presupposti. Restiamo con i piedi per terra dunque e non mi pare il caso che, una eventuale decisione locale in materia debba essere trattata solo in termini di atto unilaterale o di generosità. Categorie delle quali riconosco l'importanza ma che sganciate da un sano pragmatismo se utilizzate come unico parametro per prendere decisioni rischiano di far prendere cantonate clamorose. Sono certo che l'Amministrazione abbia tutti gli strumenti per assumere le migliori deliberazioni in materia, senza incorrere in pericolose scivolate su buonismi o razzismi di maniera o fuori stagione dai quali, se si parla di aspetti del fenomeno immigrazione,non mi sento certamente attratto.
martedì 25 agosto 2009
RIORIENTARE L’ORIENTAMENTO SCOLASTICO A CARPI
Parlano le indagini. Qualche osservazione senza pretese di esaustività. I posti di lavoro del futuro saranno creati soprattutto nel campo dei servizi alla persona ( sociale, sanitario, assistenziale ) e occorrerà che anche i nostri giovani si riapproprino di conoscenze e competenze pratiche, di tipo artigianale o manifatturiero, si tratti di installare allarmi, far funzionare macchine complesse o valutare impieghi nel settore agricolo e comunque che si ricominci a considerare la necessità che, se in grado di assicurare autonomia economica e personale, anche lavori che per diversi anni gli italiani non hanno voluto più fare, possano essere “riconquistati”. Ovvio, con competenze, merito, nel rispetto delle leggi vigenti, non a colpi di spallate ideologiche o di slogan del tipo”ora riprendiamoci quel che facevano prima i nostri genitori o nonni”. Sperando ovviamente che arrivi una ripresa economica che anche a Carpi generi nuovi posti di lavoro o consenta di mantenere quelli che ci sono. Questo non significa invitare famiglie e ragazzi, alla vigilia di un nuovo anno scolastico a considerare buttato il tempo e le risorse investite in lunghi anni di studio, per il diploma e l’Università e ad andare a lavorare, visto che non siamo negli anni Settanta e Ottanta e il lavoro non “insegue” purtroppo i nostri ragazzi e ragazze pronto ad accoglierli nel caso non si vada bene a scuola. Poiché sono certo che anche l’Amministrazione comunale e le altre istituzioni, per quanto di propria competenza, stanno riflettendo su questi temi, tutt’altro che banali, vorrei soltanto osservare che progettare i percorsi scolastici dei nostri giovani, prefigurando opportunità e sbocchi e possibili cambi di direzione, in un sistema complessivo ricco di opportunità come quello del nostro territorio e della nostra regione, opportunità magari non conosciute adeguatamente, è tema di importanza strategica per famiglie e attività produttive. Non certamente un tema di routine. Molto più insomma del titolo pur importante, “Rapporti tra mondo della scuole e del lavoro” visto in centinaia di documenti da decenni a questa parte. Ecco perché nei tavoli tra enti locali e organizzazione di categoria e d’impresa e dei lavoratori, cercando di immaginare anche la Carpi economica e sociale prossima ventura, quello dell’orientamento scolastico dei nostri giovani è un argomento che va, scusate il bisticcio, riorientato e aggiornato ai contorni della città di un futuro prossimo, ma non molto lontano, che dobbiamo provare ad immaginare sin da oggi.
domenica 23 agosto 2009
FUNZIONA LA NUOVA ROTATORIA DI VIA BOLLITORA INTERNA
Evitare che Via Cuneo si trasformi in una specie di rettilineo per chi, in uscita dall'Autobrennero voglia raggiungere il prolungamento di Via Ugo da Carpi verso la vecchia Statale Romana per Modena. E' questo ciò che molti cittadini del quartiere "Gorizia" di Carpi chiedono al Comune di Carpi e hanno chiesto anche a me come Consigliere comunale, per fare in modo che venga mantenuta a tutti gli effetti ad uso prevalente dei residenti la struttura viaria di questa parte della città. Per ora, mi pare di poter dire che la nuova rotonda posta su Via Bollitora Interna, all'altezza dell'incrocio tra le vie Morbidina e Cuneo, stia funzionando bene e traduca adeguatamente anche la domanda dei residenti di contenimento del potenziale traffico di attraversamento, come si diceva, dalla zona autostrada alla Romana Sud. Vedremo se le cose continueranno a funzionare bene. Visto che i residenti nella zona sono in aumento, così come il traffico di una zona di Carpi che in precedenza non aveva mai avuto problemi di questo tipo, è lecito segnalare domande di qualità e quantità di utilizzo della rete stradale che giungono dal territorio. Sono naturalmente a disposizione di cittadini che avessero informazioni diverse da quelle delle quali personalmente dispongo e che mi sono state riferite. Io come Consigliere ma anche il Circolo Pd di Via Massa Carrara, del quale sono coordinatore, in questo caso con i componenti del direttivo,continueremo a dare il nostro contributo di attenzione all'evoluzione, per quanto di nostra competenza, di questa parte della città. Nessuna pretesa messianica di urbanistica partecipata ma dialogo e disponibilità all'ascolto reciproco tra cittadini e all'apertura o al rafforzamento di canali ulteriori di confronto tra cittadini e istituzioni certamente vanno nella direzione di costante ricerca di maggior qualità della vita e coesione sociale.
giovedì 13 agosto 2009
NON LICENZIATE! PRIMA USIAMO BENE TUTTI GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI
In Emilia-Romagna ce ne sono forse più di quanto si possa immaginare. Credo abbia ragione Olinto Artioli, responsabile della Cgil di Carpi che in una recente intervista a Fabrizio Stermieri della “Gazzetta di Carpi”, ha spiegato che c’è il rischio che molte aziende piccole o piccolissime del territorio, forse perché non informate delle possibilità esistenti, a fronte delle difficoltà del momento economico, per scelta o scoraggiamento, pensino ai licenziamenti come unica soluzione ai loro problemi, perdendo la possibilità di poter usare aiuti che i pur recenti accordi e piattaforme siglati a livello regionale nel mondo economico, sono stati predisposti. E’ vero, c’è il rischio che solo le aziende più grandi abbiano le conoscenze per usare questi strumenti che pur sarebbero destinati anche a loro, le aziende micro o piccolissime di città come Carpi. E invece spesso si sente solo dire nel passaparola, che là hanno licenziato, che il tale ha detto che la ditta a settembre non riaprirà, tirerà avanti fino alla fine dell'anno o cose simili. Si facciano insomma tutti gli sforzi per far conoscere queste opportunità di ammortizzatori sociali, se ci sono. Occorre uno sforzo congiunto di tutti le istituzioni e delle organizzazioni economiche. Se gli aiuti sono effettivamente disponibili, se non si tratta dei soliti annunci ad effetto di Berlusconi e dei suoi, è un dovere , oltre che un obbligo, che si faccia ogni sforzo per rendere capillare l’informazione. Ne va anche della coesione sociale territoriale perché tante storie individuali fanno la storia di una città. Insomma non arrendiamoci o a considerarci vittime sacrificali della crisi. E’ il momento di agire! Ognuno per le proprie competenze e responsabilità. La ripresa arriverà, bisogna farsi trovare pronti e ancora in piedi!!
sabato 8 agosto 2009
CONDOMINII IN ROSSO
Il grido d’allarme lo stanno lanciando in queste settimane molti amministratori immobiliari. Ho ricevuto una segnalazione con la quale mi si dice da fonti autorevoli che si sta verificando una forte impennata delle difficoltà con le quali in molti condominii carpigiani le famiglie riescono a far fronte, come invece sino a pochi anni fa non accadeva, alle “normali” scadenze. Il dato, preoccupante, è certamente noto anche all’Amministrazione comunale. E non è un caso che il Sindaco Campedelli abbia indicato tra le priorità del suo secondo mandato gli interventi a sostegno dei redditi familiari. Tutti sanno con quali difficoltà la finanza locale sta operando, stretta nella morsa del patto di Stabilità imposto dal Governo anche nei confronti di Comuni virtuosi come quello di Carpi, di fatto impossibilitati ad investire proprio per i vincoli imposti dal Governo centrale. Che singolarmente parla continuamente di liberalismo o di federalismo fiscale, poi nei fatti si comporta come i governi centralisti degli anni Cinquanta. Le difficoltà economiche sono note. Il periodo verso il quale ci stiamo avviando non sarà facile. La coesione sociale carpigiana va rafforzata e rigenerata. Il segnale che giunge dai condominii cittadini, che certamente è noto alla Giunta e che valuterà quanto è possibile fare, è un ulteriore elemento che conferma la serietà della situazione.
mercoledì 5 agosto 2009
I MEDIATORI CULTURALI SERVONO!!
Quando il dibattito politico anche locale assume toni eccessivi si corre il rischio di semplificare troppo problemi che invece sono per loro natura intrinseca di grande complessità. Se si parla di immigrazione, servono di più i mediatori culturali o i tavoli di confronto con i rappresentanti delle varie etnie presenti in un territorio, come nel caso di Carpi? E’ evidente che servono sia gli uni che gli altri, dipende dai contesti, dalle cose che si devono fare. Togliamoci dalla testa che soluzioni globali possano essere trovate quando si parla la stessa lingua di quelli ai quali ci si rivolge che magari non comprendono bene la nostra. Ma dalla mediazione culturale non si può prescindere, poi bisogna sempre che sia fatta bene e non a casaccio ma sulla base di progetti ben precisi, da monitorare e da controllare nei risultati. Bene ha dunque fatto il Consiglio comunale nelle scorse settimane ad approvare questa forma di intervento, ad esempio mentre era in corso il dibattito su alcune variazioni del bilancio di previsione. Questo non significa dover rinunciare a priori a possibili tavoli di confronto con le comunità di cittadini stranieri presenti a Carpi. Ma il modello “tavolo” non può essere considerato un automatismo come si è abituati a fare da noi dagli anni Settanta in poi. Anche perché, anche se le cose potrebbero cambiare e sarebbe un vantaggio, per ora esiste il rischio che non sia possibile valutare il grado di rappresentanza dei potenziali invitabili a questi tavoli e se quanto deciso o promesso o auspicato in occasioni come queste possa produrre davvero effetti concreti. Insomma, partiamo bene dalla mediazione culturale, da aggiornare, da adeguare agli obiettivi, in un ottica generale di sviluppo di modelli di integrazione, che, se non si vuole buttarla in politica e in demagogia, servono più che mai in una Carpi nella quale la composizione sociale della popolazione, per motivi locali, globali e demografici è in rapida trasformazione. E tutti i carpigiani, vecchi e nuovi, se non si vuole un futuro di città divisa per compartimenti culturali o barriere di altro tipo dovranno imparare o trovare convenienze reciproche tra etnie, per vivere le une accanto alla altre. Come è ovvio, con parità di diritti e di doveri
domenica 26 luglio 2009
SOSTENGO BERSANI. SONO PER IL PROGETTO PD
Sostengo Bersani. Ma non sono contro Franceschini. Che vorrei trovare in futuro nello stesso condominio politico dove mi sono collocato in piena autonomia. Mi trovo perfettamente d’accordo quindi con chi si preoccupa di discutere e scegliere le mozioni congressuali sì, ma badando non solo ai toni ma anche alla sostanza delle cose che si dicono. Facendo attenzione ai veti, agli ultimatum, ai “Se non sei d’accordo con me su tutto prego si accomodi fuori dal partito” che abbiamo sentito in questi giorni e sentiremo ancora in futuro, man mano che ci si avvicinerà al momento del congresso nazionale e delle scadenze intermedie. Bisogna fare attenzione a non dimenticare mai, a Carpi e nel resto del mondo, che il nostro partito non esaurisce la comunità nazionale, che è molto più ampia e variegata. In breve. Si dice che sostengono Bersani soprattutto i funzionari di partito e l’ex-mondo Ds. E io che non sono un funzionario di partito e che dopo esperienze nel Pci di fine anni Ottanta mi sono ritrovato tra il 2002 e il 2006 nella Margherita, in teoria che ci stò a fare qui? Ci stò perché, pur nella consapevolezza che la verità sul Pd non è di proprietà assoluta di alcuno degli schieramenti che si confronteranno al congresso, mi convingono, oltre gli slogan e gli “ismi” che in queste fasi politiche si sprecano, i tre principali pilastri di lettura della società italiana che ho sentito mettere da Bersani al centro della sua proposta: il fatto cioè che siamo in presenza di una crisi economica pesantissima che grava molto di più di ciò che si dice, si sia in buona fede o meno, su famiglie e imprese; in Italia sono in fortissimo aumento, in certi momenti a livello quasi insopportabile, le disuguaglianze sociali e che in questo Paese è completamente fermo l’ascensore sociale, dal quale di fatto dipendono le opportunità delle persone. A parte quindi i casi singoli che possono sempre costituire, pur se importanti, le eccezioni, la regola è che, per sintetizzare, se sei figlio di operai, continui a fare l’operaio tutta la vita e che se hai la fortuna di avere una famiglia di provenienza già agiata o con una impresa avviata o di ceto sociale più alto, avrai di fatto maggiore possibilità di avanzare nella gerarchia sociale. Se l’ascensore sociale è bloccato, di fatto le disuguaglianze aumentano e così le “forbici” che separano ad esempio manager e impiegati o operai, al di là del valore che effettivamente viene da queste figure prodotto. Se l’ascensore sociale non riparte vincono le elite, le oligarchie e aumenta il rischio che finiscano sempre in secondo o terzo piano gli interessi generali rispetto a quelli particolari. Sostengo Bersani sul piano dell’organizzazione interna del Pd perché mi convincono termini come il radicamento del partito sul territorio, la necessità di irrobustire le organizzazioni territoriali, trovare formule che facciano del partito una struttura aperta che non sia autoreferenziale ma non “liquida” al punto di cancellare ogni differenza tra iscritti e quelli non iscritti ai quali “non potrebbe fregare di meno”, ai quali ci si dovrà rivolgere con sempre maggior efficacia, raccogliendo la loro domanda di buona proposta politica ma senza avallare l’idea che quelli che hanno scelto di aderire al partito siano solo simpatici pensionati o avventurieri a caccia di posti mentre invece tra chi si è iscritto al Pd e ne è di fatto tra i fondatori, vi è anche chi, come il sottoscritto, si è assunto una responsabilità, ha accettato di metterci la faccia, di sottoporsi al giudizio dei propri concittadini e di dare il proprio contributo, sulle base delle proprie competenze, per costruire le proposta politica del partito a livello locale, pur riconoscendosi nel partito a livello nazionale e nell’area culturale da esso rappresentato. Insomma c’è un’enorme spazio di manovra, sul piano della proposta politica, a livello locale e nazionale, per dare risposte concrete alle domande di identità ideale e di proposte concrete che giungono dalla comunità nazionale e locale. Per intercettare queste domande, dare buone risposte e ampliare l’area del consenso a confini sociali più estesi rispetto alle tradizionali frontiere Ex-Ds ed Ex-Margherita, occorre uno sforzo per razionalizzare le strutture organizzative esistenti, aprirle il più possibile all’esterno con atti concreti e disponibilità reali non di facciata e si scoprirà che la macchina-partito può essere non solo un vecchio arnese della cultura politica novecentesca ma un utile strumento per far funzionare meglio anche strumenti di più recente utilizzo come le primarie. Infine per far questo c’è bisogno di tutte le componenti che hanno originato con sincerità e onestà intellettuale il progetto Pd. Indipendentemente dalle età anagrafiche e dalle provenienze culturali. Il Pd è un sogno che serve alla realtà del Paese e anche a Carpi. E per chi come me ha piedi piantatissimi al suolo come persona, lavoratore, genitore e che sino a poco tempo fa ha dovuto occuparsi dei propri anziani, la pura concretezza senza sogni o speranze, è una leggerezza insostenibile. In estrema sintesi per questo sostegno Bersani. Di testa e di pancia.
domenica 12 luglio 2009
VITA DA CONSIGLIERE COMUNALE
Riepilogo per gli amici che mi hanno chiesto “E ora che sei stato eletto consigliere comunale cosa fai ?” il breve ma impegnativo elenco di incarichi e gruppi di lavoro nei quali sono stato inserito e nei quali dovrò imparare a fare il “lavoro” di consigliere comunale. Faccio parte della Seconda Commissione consiliare che si occupa di Ambiente e Territorio, sono stato eletto consigliere del Consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine e sono stato nominato consigliere supplente della Commissione elettorale del Comune di Carpi. Riunioni, Ordini del Giorno, documenti da visionare. Impossibile rendicontare tutto, ma non appena ci saranno temi che lo meriteranno e sui quali potrò dare direttamente o indirettamente un contributo non mancherò di farvi sapere.
COMPETENZA, ETICA, RESPONSABILITA'
Segnalo poiché ricco di spunti di riflessione un articolo che mi ha inviato Il Prof. Cocozza, con il quale ho presentato la mia tesi di laurea. Indipendente da questo dato personale mi pare che “Il Prof” , con la consueta chiarezza abbia messa a fuoco molti temi sui quali ci si dovrebbe interrogare nelle organizzazioni, professionali, lavorative o meno. In effetti anche io sono convinto che solo con il sapere o solo con l’etica non si va molto lontano. Anzi, si è visto dove si va con gli scandali finanziari degli ultimi anni. Senza andare però così lontano, il tema resta quello di operare non solo per sé stessi come molti manager continuano a fare, ma pensare anche alle organizzazioni nelle quali sono inseriti. Evitando di considerare ciò che fa comodo come quello che dovrebbe essere il meglio per tutti. Insomma attenzione sempre a non confondere il proprio ombellico con il mondo. Malattia molto diffusa, come noto.
>Manager si diventa, con il sapere e con l'etica
di Antonio Cocozza, docente Luiss e Roma Tre (*)
Non sappiamo se nel 2009 diecimila manager rischiano davvero di essere messi nella condizione di dovere rinunciare alla loro attuale attività professionale, come sostiene Meletti (Corriere della sera, 1 giugno, 2009) o come mettono in risalto i dati indicati da Federmanager, che denunciano la perdita di 7000 dirigenti nel 2008 ed evidenziano la perdita di altre 3000 unità nel primo trimestre 2009, quasi tutti over 45. Una cifra consistente, che rappresenta il 12% dell’insieme dei dirigenti operanti nel settore manifatturiero.
In ogni modo, la tendenza dell’andamento di questo particolare segmento del mercato del lavoro è certamente condizionata da due fenomeni particolari: dalla situazione economica non florida in cui versano le nostre aziende, per la maggior parte piccole e medie, tradizionalmente poco inclini all’innovazione, salvo alcune eccezioni, dove la ripresa deve ancora mostrare i primi segnali reali di inversione di tendenza; e dall’immagine del ruolo del manager, che è peggiorata negli ultimi tempi creando, di conseguenza, un indebolimento della sua legittimazione sociale.
È stata l’esplosione della crisi finanziaria americana che ha amplificato questo secondo fenomeno, quando sono stato rese pubbliche le notizie relative al fatto che i dirigenti delle grandi banche che hanno portato alla rovina i loro clienti avevano stipendi da milioni di dollari e con il fallimento in corso si erano assegnati bonus incredibili. Ma anche le esperienze domestiche maturate nel settore del trasporto aereo non sono state da meno.
Mai come in questo caso, è necessario ricordare l’impressionante attualità della massima di Sturzo: “L’economia senza etica è diseconomia”.
In realtà, anche nell’attuale contesto economico e sociale, difficile e complesso, dove per poter far ripartire adeguatamente il sistema ciascun ruolo deve ottenere una propria rilegittimazione sociale, quando la sua azione si è dimostrata essere palesemente inefficace, l’attività dei ruoli manageriali (dirigenti e quadri) continua a svolgere una funzione determinante per la vita e il futuro dell’impresa. Ovviamente ci riferiamo a quelle figure professionali e a quegli attori responsabili che sono in grado di assumere le scelte più adeguate, nei tempi e nelle modalità più appropriate, finalizzate a far progredire l’impresa, come “bene comune” da salvaguardare al di sopra degli interessi di parte nel medio termine (non solo nel brevissimo periodo), tese a salvaguardare e a promuovere le legittime aspettative degli stakeholder interni ed esterni.
In altri termini, si tratta di quelle persone che non s’individuano facilmente sul mercato e che, attraverso il proprio contributo professionale e la loro capacità di leadership, condizionano la vita dell’impresa, ne determinano i risultati aziendali e investono sul futuro proprio e su quello della comunità aziendale. Per queste ragioni, come sostiene acutamente Alberoni, sulla rivista Manageritalia (giugno, 2009): “Trovare un bravo manager è perciò forse la cosa più difficile e importante per il successo di un’impresa”.
Infatti, a nostro avviso, nell’attuale contesto economico e organizzativo, sempre più permeato da una competizione globale, vi sono una serie di variabili che tendono a determinare un mutamento paradigmatico e un nuovo assetto dei ruoli manageriali all’interno delle aziende e inducono sviluppi nuovi che tendono a ridefinire politiche, competenze e responsabilità.
Si tratta di variabili che inducono una diversa scansione e una forte accelerazione ai processi di business, a quelli organizzativi e gestionali, che risultano essere correlati ad un insieme di fenomeni fortemente interconnessi tra di loro da una logica sistemica.
In linea con questa impostazione, si potrebbe sostenere che i seguenti fenomeni, più di altri, rappresentano elementi che condizionano la vitalità e le prospettive delle medie e grandi imprese italiane, in merito alla scelta di investire sulla presenza di un buon manager in azienda:
1. la crisi economica, che induce un ripensamento delle politiche attuate nella gestione dei principali processi (business, organizzativi e gestionali), ma anche di quelli di progettazione/pianificazione e di valutazione;
2. l’evoluzione dei modelli organizzativi, verso una logica di lean organization, che punta ad una semplificazione dei processi, ad una maggiore integrazione sinergica delle operations, attraverso l’implementazione di strutture snelle e multitasking work);
3. la pervasività dell’innovazione tecnologica, che semplifica il governo dei processi, riduce l’azione lavorativa pesante e routinaria, e contribuisce, insieme al ridisegno organizzativo, ad una riprogettazione delle attività e dei compiti;
4. una nuova visione del senso e del ruolo che svolge il lavoro nella vita personale, connesso con l’incremento dei livelli di scolarità e di formazione, che determinano un nuovo sistema di aspettative verso l’attività lavorativa e inducono una “motivazione al lavoro” sempre più orientata al rispetto dei principi di autonomia professionale, di responsabilità dei risultati e di autorealizzazione personale e professionale.
Siamo in presenza, dunque, di elementi strutturali e culturali che inducono un’approfondita riflessione, richiedono una profonda revisione della cultura manageriale e una rielaborazione delle linee di sviluppo dell’assetto dei nuovi ruoli manageriali, sia nelle grandi imprese, che in quelle piccole e medie.
Infatti, i recenti dati Istat dimostrano che le trasformazioni del mercato del lavoro registrate nel corso del 2008 e nel primo semestre del 2009 si muovono in due diverse direzioni rappresentate, da una parte, da una “polarizzazione” della struttura delle professioni, in cui sono sempre più numerosi i lavoratori nelle fasce alte (Knowledge workers) e quelli appartenenti a livelli meno qualificati, con compiti fortemente condizionati dai processi di innovazione tecnologica ed organizzativa. Contemporaneamente, dall’altra parte, si presenta un fenomeno che si era già manifestato negli ultimi dieci anni, teso a determinare una tendenziale riduzione delle figure dirigenziali.
In questo caso, a nostro avviso, non si tratta di ruoli manageriali innovativi, bensì di figure che continuano a svolgere un mero ruolo di “controllo” e supervisione, che non favoriscono il coordinamento e l’integrazione dei processi e delle persone e non apportano/inducono innovazione.
A questo proposito, è utile ricordare che, in questa direzione, l’evoluzione dei modelli organizzativi, la forte innovazione tecnologica e l’estrema pervasività delle Information Communication Technology (ICT), il cui utilizzo è esteso ormai all’insieme dei processi aziendali (interni ed esterni, compresi quelli che coinvolgono attivamente il cliente finale), riducono il peso e il ruolo delle politiche e delle figure di controllo ed enfatizzano, invece, l’apporto dell’attività di coordinamento e di responsabilizzazione diffusa a tutti i livelli organizzativi e produttivi. Del resto le tecnologie ICT, per il loro carattere trasversale e reticolare, fanno scoprire e favoriscono campi di cooperazione inesplorati, di una portata eccezionale. Si pensi solo alle potenzialità connesse con un adeguato sviluppo dell’e-work o dell’e-commerce, dal punto di vista relazionale, comunicativo e creativo, e alla loro influenza sull’attività di marketing e sul livello produttivo.
In definitiva, in questo nuovo scenario, la situazione di crisi economica tende a “rimescolare le carte”, nel senso che riduce il peso dei manager nelle grandi aziende, ma non le funzioni e il ruolo imprescindibile, e comincia ad estendere una loro “presenza strategica” nell’area delle piccole e medie, che hanno ormai compreso l’importanza delle attività di innovazione, pianificazione e sviluppo, ma anche l’utilità del marketing e della comunicazione d’impresa. Tali manager, come in altri settori del nuovo mercato del lavoro, spesso non svolgono un’attività a tempo pieno e/o a tempo indeterminato. Per questa ragione avanzano le figure di temporary manager e i rapporti di lavoro con contratti a progetto o di tipo consulenziale.
Infatti, secondo alcune stime, sarebbero ormai circa 25.000 (1/4 del totale) i manager che, avendo perso la propria attività professionale cercano contratti e consulenze nelle piccole e medie imprese per sostenere il proprio reddito. La stessa linea di tendenza viene indicata in uno studio della Promelec International di giugno 2009, una società di executive search, dove si sostiene che sarebbe proprio “lo zoccolo duro delle realtà produttive di piccole e medie dimensioni”, quello capace di garantire sicurezza e continuità d’impiego per i dirigenti. In queste aziende, prevalentemente manifatturiere, vengono ricercate figure addette alla pianificazione ed allo sviluppo di progetti di business, produttivi o di marketing. Si tratta, in ogni modo, di attori che hanno maturato un’esperienza in aziende più avanzate e sono chiamati a svolgere una funzione “sistemica” mirata alla creazione di una rete relazionale tesa a produrre sinergie, integrazioni dei processi produttivi, ma anche un sostegno fondamentale alla gestione di un clima relazionale improntato alla cooperazione e al perseguimento di obiettivi di efficacia e di qualità dei risultati.
Come dimostrano alcune inchieste (Demurtas, Il Sole 24 ore, 28 Gennaio, 2009; Samo, Harvard Business Review, giugno, 2009), se con la crisi i manager tendono (o sono indotti) a diventare consulenti, ottimizzando le loro esperienze, hanno bisogno però di migliorare le loro competenze e renderle più adeguate alle richieste del mercato, per questo debbono orientarsi verso un processo di formazione basato su di una logica di lifelong learning.
In questo rinnovo delle competenze manageriali e delle prospettive di ricollocazione, ovviamente, non va dimenticata la dimensione internazionale, sempre più importante, nei processi di concentrazione di big company capaci poter competere a livello globale, nel settore industriale, così come nel credito e nel trasporto aereo. Ma questa nuova prospettiva, naturalmente, richiede lo sviluppo di competenze professionali, culturali, linguistiche e di networking adeguate, a cui i nostri manager sono ancora poco "vocati".
Infatti, lo sviluppo delle imprese innovative nella società della conoscenza non può più basarsi sull’attività di gruppi professionali circoscritti o sull’azione di superspecialisti isolati, ma deve poter contare su un’intelligenza diffusa e su reti professionali adeguate, orientate ad una logica di qualità, di personalizzazione e a comportamenti improntati al rispetto dell’etica della responsabilità personale e professionale (Luiss Guido Carli, Terzo Rapporto “Generare classe dirigente in Italia”, 2009).
Per questa ragione, la diffusione di una nuova visione del senso e del ruolo che svolge il lavoro nella vita personale, richiede sempre più una nuova cultura manageriale, un agire comunicativo e organizzativo orientato al rispetto della persona (collaboratore/cliente) e dell’impresa e ad una leadership di tipo partecipativa e trasformazionale. Un manager, insomma, con meno competenze specialistiche, sempre più in grado di favorire la trasformazione e i processi di cambiamento, sviluppando la capacità di dare nuove prospettive e di guidare gli altri con l'esempio, ma soprattutto di mettersi in discussione, rinnovando e migliorando il proprio profilo (Cocozza, Direzione risorse umane, 2006).
A questo proposito, è utile ricordare l’importante ruolo svolto dalle associazioni professionali di rappresentanza, che dovrebbero tendere a sostenere la creazione di reti relazionali e professionali tra i dirigenti, in cui si dà vita a “comunità di pratiche” ma, soprattutto, offrire processi formativi e strumenti culturali interpretativi necessari per poter comprendere il processo di mutamento in atto e orientare le scelte in una logica di autoimprenditorialità e di adeguatezza, rispetto al mercato e alle specifiche culture organizzative di riferimento.
I nuovi ruoli manageriali, dunque, così come qui sono stati delineati, da una parte, hanno ampliato la platea degli attori coinvolti in una prospettiva proattiva e di responsabilizzazione diffusa (aggregando i process owner) e, dall’altra, assottigliando il numero dei dirigenti con potere decisionale hanno reso più strategica l’azione manageriale, poiché orientata maggiormente sull’efficacia (cosa) e non più sulla sola efficienza (come).
Questo nuovo assetto, a nostro parere, ha reso obsolete le politiche (gestionali, organizzative, di marketing e produttive) tradizionali, generiche e indistinte, ha superato anche l’epoca dell’individualizzazione delle politiche e ha avviato, invece, l’era di progetti mirati ad una reale personalizzazione, passando dall’efficienza (centrata sul potenziamento del Know how), alla motivazione (Know what) e soprattutto sul senso dell’agire umano delle persone e sul committment nel contesto lavorativo, investendo sul Know why (Cocozza, Persone organizzazioni lavori, 2009). Del resto è noto che in un contesto organizzativo collaborativo, motivante e fiducioso i risultati sono tendenzialmente migliori e più efficaci.
In conclusione, come aveva già indicato opportunamente Wright Mills (White Collars: The American Middle Classes, 1951), si può sostenere che il lavoro dei colletti bianchi ha smesso di svolgere una funzione esclusivamente strumentale e ha cominciato ad avere un ruolo espressivo attraverso il quale la persona manifesta il proprio essere sociale e, per mezzo di esso, realizza le proprie massime aspettative: sentirsi motivato in quello che fa, gioire dei risultati del proprio lavoro, impegnarsi per un lavoro “ben fatto” eticamente orientato e socialmente responsabile.
(*) Antonio Cocozza è Docente di Comunicazione d'Impresa e gestione delle risorse umane Università Roma Tre e Università Luiss Guido Carli
>Manager si diventa, con il sapere e con l'etica
di Antonio Cocozza, docente Luiss e Roma Tre (*)
Non sappiamo se nel 2009 diecimila manager rischiano davvero di essere messi nella condizione di dovere rinunciare alla loro attuale attività professionale, come sostiene Meletti (Corriere della sera, 1 giugno, 2009) o come mettono in risalto i dati indicati da Federmanager, che denunciano la perdita di 7000 dirigenti nel 2008 ed evidenziano la perdita di altre 3000 unità nel primo trimestre 2009, quasi tutti over 45. Una cifra consistente, che rappresenta il 12% dell’insieme dei dirigenti operanti nel settore manifatturiero.
In ogni modo, la tendenza dell’andamento di questo particolare segmento del mercato del lavoro è certamente condizionata da due fenomeni particolari: dalla situazione economica non florida in cui versano le nostre aziende, per la maggior parte piccole e medie, tradizionalmente poco inclini all’innovazione, salvo alcune eccezioni, dove la ripresa deve ancora mostrare i primi segnali reali di inversione di tendenza; e dall’immagine del ruolo del manager, che è peggiorata negli ultimi tempi creando, di conseguenza, un indebolimento della sua legittimazione sociale.
È stata l’esplosione della crisi finanziaria americana che ha amplificato questo secondo fenomeno, quando sono stato rese pubbliche le notizie relative al fatto che i dirigenti delle grandi banche che hanno portato alla rovina i loro clienti avevano stipendi da milioni di dollari e con il fallimento in corso si erano assegnati bonus incredibili. Ma anche le esperienze domestiche maturate nel settore del trasporto aereo non sono state da meno.
Mai come in questo caso, è necessario ricordare l’impressionante attualità della massima di Sturzo: “L’economia senza etica è diseconomia”.
In realtà, anche nell’attuale contesto economico e sociale, difficile e complesso, dove per poter far ripartire adeguatamente il sistema ciascun ruolo deve ottenere una propria rilegittimazione sociale, quando la sua azione si è dimostrata essere palesemente inefficace, l’attività dei ruoli manageriali (dirigenti e quadri) continua a svolgere una funzione determinante per la vita e il futuro dell’impresa. Ovviamente ci riferiamo a quelle figure professionali e a quegli attori responsabili che sono in grado di assumere le scelte più adeguate, nei tempi e nelle modalità più appropriate, finalizzate a far progredire l’impresa, come “bene comune” da salvaguardare al di sopra degli interessi di parte nel medio termine (non solo nel brevissimo periodo), tese a salvaguardare e a promuovere le legittime aspettative degli stakeholder interni ed esterni.
In altri termini, si tratta di quelle persone che non s’individuano facilmente sul mercato e che, attraverso il proprio contributo professionale e la loro capacità di leadership, condizionano la vita dell’impresa, ne determinano i risultati aziendali e investono sul futuro proprio e su quello della comunità aziendale. Per queste ragioni, come sostiene acutamente Alberoni, sulla rivista Manageritalia (giugno, 2009): “Trovare un bravo manager è perciò forse la cosa più difficile e importante per il successo di un’impresa”.
Infatti, a nostro avviso, nell’attuale contesto economico e organizzativo, sempre più permeato da una competizione globale, vi sono una serie di variabili che tendono a determinare un mutamento paradigmatico e un nuovo assetto dei ruoli manageriali all’interno delle aziende e inducono sviluppi nuovi che tendono a ridefinire politiche, competenze e responsabilità.
Si tratta di variabili che inducono una diversa scansione e una forte accelerazione ai processi di business, a quelli organizzativi e gestionali, che risultano essere correlati ad un insieme di fenomeni fortemente interconnessi tra di loro da una logica sistemica.
In linea con questa impostazione, si potrebbe sostenere che i seguenti fenomeni, più di altri, rappresentano elementi che condizionano la vitalità e le prospettive delle medie e grandi imprese italiane, in merito alla scelta di investire sulla presenza di un buon manager in azienda:
1. la crisi economica, che induce un ripensamento delle politiche attuate nella gestione dei principali processi (business, organizzativi e gestionali), ma anche di quelli di progettazione/pianificazione e di valutazione;
2. l’evoluzione dei modelli organizzativi, verso una logica di lean organization, che punta ad una semplificazione dei processi, ad una maggiore integrazione sinergica delle operations, attraverso l’implementazione di strutture snelle e multitasking work);
3. la pervasività dell’innovazione tecnologica, che semplifica il governo dei processi, riduce l’azione lavorativa pesante e routinaria, e contribuisce, insieme al ridisegno organizzativo, ad una riprogettazione delle attività e dei compiti;
4. una nuova visione del senso e del ruolo che svolge il lavoro nella vita personale, connesso con l’incremento dei livelli di scolarità e di formazione, che determinano un nuovo sistema di aspettative verso l’attività lavorativa e inducono una “motivazione al lavoro” sempre più orientata al rispetto dei principi di autonomia professionale, di responsabilità dei risultati e di autorealizzazione personale e professionale.
Siamo in presenza, dunque, di elementi strutturali e culturali che inducono un’approfondita riflessione, richiedono una profonda revisione della cultura manageriale e una rielaborazione delle linee di sviluppo dell’assetto dei nuovi ruoli manageriali, sia nelle grandi imprese, che in quelle piccole e medie.
Infatti, i recenti dati Istat dimostrano che le trasformazioni del mercato del lavoro registrate nel corso del 2008 e nel primo semestre del 2009 si muovono in due diverse direzioni rappresentate, da una parte, da una “polarizzazione” della struttura delle professioni, in cui sono sempre più numerosi i lavoratori nelle fasce alte (Knowledge workers) e quelli appartenenti a livelli meno qualificati, con compiti fortemente condizionati dai processi di innovazione tecnologica ed organizzativa. Contemporaneamente, dall’altra parte, si presenta un fenomeno che si era già manifestato negli ultimi dieci anni, teso a determinare una tendenziale riduzione delle figure dirigenziali.
In questo caso, a nostro avviso, non si tratta di ruoli manageriali innovativi, bensì di figure che continuano a svolgere un mero ruolo di “controllo” e supervisione, che non favoriscono il coordinamento e l’integrazione dei processi e delle persone e non apportano/inducono innovazione.
A questo proposito, è utile ricordare che, in questa direzione, l’evoluzione dei modelli organizzativi, la forte innovazione tecnologica e l’estrema pervasività delle Information Communication Technology (ICT), il cui utilizzo è esteso ormai all’insieme dei processi aziendali (interni ed esterni, compresi quelli che coinvolgono attivamente il cliente finale), riducono il peso e il ruolo delle politiche e delle figure di controllo ed enfatizzano, invece, l’apporto dell’attività di coordinamento e di responsabilizzazione diffusa a tutti i livelli organizzativi e produttivi. Del resto le tecnologie ICT, per il loro carattere trasversale e reticolare, fanno scoprire e favoriscono campi di cooperazione inesplorati, di una portata eccezionale. Si pensi solo alle potenzialità connesse con un adeguato sviluppo dell’e-work o dell’e-commerce, dal punto di vista relazionale, comunicativo e creativo, e alla loro influenza sull’attività di marketing e sul livello produttivo.
In definitiva, in questo nuovo scenario, la situazione di crisi economica tende a “rimescolare le carte”, nel senso che riduce il peso dei manager nelle grandi aziende, ma non le funzioni e il ruolo imprescindibile, e comincia ad estendere una loro “presenza strategica” nell’area delle piccole e medie, che hanno ormai compreso l’importanza delle attività di innovazione, pianificazione e sviluppo, ma anche l’utilità del marketing e della comunicazione d’impresa. Tali manager, come in altri settori del nuovo mercato del lavoro, spesso non svolgono un’attività a tempo pieno e/o a tempo indeterminato. Per questa ragione avanzano le figure di temporary manager e i rapporti di lavoro con contratti a progetto o di tipo consulenziale.
Infatti, secondo alcune stime, sarebbero ormai circa 25.000 (1/4 del totale) i manager che, avendo perso la propria attività professionale cercano contratti e consulenze nelle piccole e medie imprese per sostenere il proprio reddito. La stessa linea di tendenza viene indicata in uno studio della Promelec International di giugno 2009, una società di executive search, dove si sostiene che sarebbe proprio “lo zoccolo duro delle realtà produttive di piccole e medie dimensioni”, quello capace di garantire sicurezza e continuità d’impiego per i dirigenti. In queste aziende, prevalentemente manifatturiere, vengono ricercate figure addette alla pianificazione ed allo sviluppo di progetti di business, produttivi o di marketing. Si tratta, in ogni modo, di attori che hanno maturato un’esperienza in aziende più avanzate e sono chiamati a svolgere una funzione “sistemica” mirata alla creazione di una rete relazionale tesa a produrre sinergie, integrazioni dei processi produttivi, ma anche un sostegno fondamentale alla gestione di un clima relazionale improntato alla cooperazione e al perseguimento di obiettivi di efficacia e di qualità dei risultati.
Come dimostrano alcune inchieste (Demurtas, Il Sole 24 ore, 28 Gennaio, 2009; Samo, Harvard Business Review, giugno, 2009), se con la crisi i manager tendono (o sono indotti) a diventare consulenti, ottimizzando le loro esperienze, hanno bisogno però di migliorare le loro competenze e renderle più adeguate alle richieste del mercato, per questo debbono orientarsi verso un processo di formazione basato su di una logica di lifelong learning.
In questo rinnovo delle competenze manageriali e delle prospettive di ricollocazione, ovviamente, non va dimenticata la dimensione internazionale, sempre più importante, nei processi di concentrazione di big company capaci poter competere a livello globale, nel settore industriale, così come nel credito e nel trasporto aereo. Ma questa nuova prospettiva, naturalmente, richiede lo sviluppo di competenze professionali, culturali, linguistiche e di networking adeguate, a cui i nostri manager sono ancora poco "vocati".
Infatti, lo sviluppo delle imprese innovative nella società della conoscenza non può più basarsi sull’attività di gruppi professionali circoscritti o sull’azione di superspecialisti isolati, ma deve poter contare su un’intelligenza diffusa e su reti professionali adeguate, orientate ad una logica di qualità, di personalizzazione e a comportamenti improntati al rispetto dell’etica della responsabilità personale e professionale (Luiss Guido Carli, Terzo Rapporto “Generare classe dirigente in Italia”, 2009).
Per questa ragione, la diffusione di una nuova visione del senso e del ruolo che svolge il lavoro nella vita personale, richiede sempre più una nuova cultura manageriale, un agire comunicativo e organizzativo orientato al rispetto della persona (collaboratore/cliente) e dell’impresa e ad una leadership di tipo partecipativa e trasformazionale. Un manager, insomma, con meno competenze specialistiche, sempre più in grado di favorire la trasformazione e i processi di cambiamento, sviluppando la capacità di dare nuove prospettive e di guidare gli altri con l'esempio, ma soprattutto di mettersi in discussione, rinnovando e migliorando il proprio profilo (Cocozza, Direzione risorse umane, 2006).
A questo proposito, è utile ricordare l’importante ruolo svolto dalle associazioni professionali di rappresentanza, che dovrebbero tendere a sostenere la creazione di reti relazionali e professionali tra i dirigenti, in cui si dà vita a “comunità di pratiche” ma, soprattutto, offrire processi formativi e strumenti culturali interpretativi necessari per poter comprendere il processo di mutamento in atto e orientare le scelte in una logica di autoimprenditorialità e di adeguatezza, rispetto al mercato e alle specifiche culture organizzative di riferimento.
I nuovi ruoli manageriali, dunque, così come qui sono stati delineati, da una parte, hanno ampliato la platea degli attori coinvolti in una prospettiva proattiva e di responsabilizzazione diffusa (aggregando i process owner) e, dall’altra, assottigliando il numero dei dirigenti con potere decisionale hanno reso più strategica l’azione manageriale, poiché orientata maggiormente sull’efficacia (cosa) e non più sulla sola efficienza (come).
Questo nuovo assetto, a nostro parere, ha reso obsolete le politiche (gestionali, organizzative, di marketing e produttive) tradizionali, generiche e indistinte, ha superato anche l’epoca dell’individualizzazione delle politiche e ha avviato, invece, l’era di progetti mirati ad una reale personalizzazione, passando dall’efficienza (centrata sul potenziamento del Know how), alla motivazione (Know what) e soprattutto sul senso dell’agire umano delle persone e sul committment nel contesto lavorativo, investendo sul Know why (Cocozza, Persone organizzazioni lavori, 2009). Del resto è noto che in un contesto organizzativo collaborativo, motivante e fiducioso i risultati sono tendenzialmente migliori e più efficaci.
In conclusione, come aveva già indicato opportunamente Wright Mills (White Collars: The American Middle Classes, 1951), si può sostenere che il lavoro dei colletti bianchi ha smesso di svolgere una funzione esclusivamente strumentale e ha cominciato ad avere un ruolo espressivo attraverso il quale la persona manifesta il proprio essere sociale e, per mezzo di esso, realizza le proprie massime aspettative: sentirsi motivato in quello che fa, gioire dei risultati del proprio lavoro, impegnarsi per un lavoro “ben fatto” eticamente orientato e socialmente responsabile.
(*) Antonio Cocozza è Docente di Comunicazione d'Impresa e gestione delle risorse umane Università Roma Tre e Università Luiss Guido Carli
SI DICE BLOG, SI LEGGE DIARIO PERSONALE
Deciso. Scusate il ritardo. Mantengo in vita il blog. Traguardo, se sarà possibile, il 2014 . Nelle scorse settimane mi sono scervellato sul come fare, se questo spazio dovesse essere una serie di appunti di attività consiliari, uno spazio quindi in parte istituzionale, uno spazio di riflessioni personali o luogo nel quale avrei potuto mettere anche contributi di altre persone che potranno sembrarmi significativi o sintesi di cose lette da condividere prima di tutto con me stesso, oltre che con eventuali altri navigatori, occasionali o meno. Senza ossessione da audience, senza pensare a chi conta i contatti o i click sottovalutando che oltre ai dati quantitativi esistono quelli qualitativi e che non sono meno importanti. Ma non sto salendo in cattedra!! Sto parlando a mè stesso, sto parlando in un mio spazio personale, aperto a chiunque voglia entrare e vi si voglia soffermare per comunicare, lasciare pensieri o meno, o soltanto per leggere che cosa è venuto in mente al BAG, come mi conoscono in tanti, quello che è stato eletto in Consiglio Comunale. A proposito, ancora 185 grazie a quelli che hanno scritto il mio cognome su quella scheda azzurra. Vi penso spesso e sento una certa responsabilità per quello che cerco di fare in consiglio, per il PD e per me, nelle sedi istituzionali o private nelle quali mi ritroverò a dare il mio contributo di carpigiano, che vive qui da 47 anni e che vuole pazzescamente bene a questo posto, anche se spesso lo sport locale, naturalmente non dichiarato, è quello di alimentare una certa litigiosità, invidia o aggressività, nei confronti dei nostri concittadini, che ci rende molto “carpigiani”, cioè specie di individui di pianura a sé, nei confronti di chi ci osserva dall’esterno. E intendiamoci, non è detto che abbia ragione chi ci critica. A me essere carpigiano piace da matti! E anche riflettere su di noi, sui nostri punti di forza e di debolezza. Ognuno si appassiona a ciò che meglio si adatta alle proprie inclinazioni o carattere. Niente di male non vi pare? Di una sola cosa sono certo. Non scenderò a nessun compromesso con quella che mi pare una onestà intellettuale di fondo dalla quale ho sempre cercato di farmi guidare. Non sono un ruffiano, non liscio il pelo ai miei lettori, non faccio occhiolini a destra, a sinistra, a centro-sinistra a centro-centro o a chissà quale altra direzione obliqua sia possibile a chi cerca sempre complotti o significati di secondo o terzo livello, a cosa c’è dietro o robe così. Spero chi passerà da qui, su questo blog, sia che lasci qualche traccia o meno, rispetti queste micro regole di convivenza e coesistenza di più modi di pensare o di più opinioni. E se non passerà nessuno non mi sentirò solo, avrò lasciato qualche traccia per me, a fine mandato, per i miei figli tra una decina d’anni o per qualche amico che vorrà sapere che cosa mi passava per la testa mentre facevo il consigliere comunale a Carpi, tra il 2009 e il 2014, per il Partito Democratico. E quindi, flusso o rullo di impressioni o sensazioni o pensieri sia, soprattutto di un carpigiano, cioè di uno che vive qui. Ma che cerca di pensare, per quel che gli riesce, anche globale.Ciao Blog.
mercoledì 1 luglio 2009
CONSIGLIO COMUNALE DI CARPI - GRUPPO PD
Questi sono i 17 consiglieri eletti (su 30), alle elezioni amministrative del 6 e 7 Giugno 2009
Maria Viola Baisi, nata a Carpi, 27 anni. Laureata in Scienze della Comunicazione, indirizzo Istituzionale e politico, presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, dove sta ultimando la laurea specialistica in Progettazione e gestione della comunicazione d’impresa, con una tesi sulla costruzione del bilancio sociale di mandato 2004-2009 del Comune di Carpi. Fa parte dell’assemblea nazionale e della segreteria provinciale del PD, ed è segretaria del Circolo del Centro Storico. Possiede tanta passione politica e opera con impegno per realizzare un’idea precisa di società, una società integrata, aperta e solidale, capace di tenere insieme memoria storica e innovazione, regole e coesione sociale, sviluppo economico e sostenibilità ambientale.
Roberto Arletti (detto Roboe), 48 anni,sposato con Margherita, 2 figli, Federica e Riccardo. Da 30 anni è impegnato come Capo Scout nel delicato ma affascinante compito di educatore di ragazzi/e e adolescenti. È stato tra i fondatori del Gruppo Scout Carpi 6 (Parrocchia Corpus Domini), dove attualmente è Aiuto Capo Gruppo. È membro della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi. Studente lavoratore, ha conseguito il diploma di Ragioniere, frequentando il corso serale dell’ITC Statale “Barozzi” di Modena. Attualmente è quadro direttivo e consulente finanziario presso un’importante istituto bancario di Private Banking. È socio fondatore della Fondazione Culturale Cives. Amante della montagna, ha prestato servizio militare nel Corpo degli Alpini della Brigata Alpina Cadore. È socio dell’Associazione Nazionale Alpini. Dal febbraio 2008 è segretario del Circolo PD “Aldo Moro” di Via Tassoni.
Elena Borghi, nata a Carpi, 20 anni. Diplomata al Liceo Scientifico “M. Fanti” di Carpi, ora frequenta il secondo anno di Ingegneria Civile all’Università di Modena. Ha praticato per anni judo agonistico e attualmente è cintura marrone. Nel 2008 è stata eletta segretario della giovanile del Partito Democratico di Carpi ed è entrata in Consiglio di Facoltà alle ultime elezioni universitarie. È membro della direzione provinciale del PD ed è delegata all’assemblea regionale e nazionale dei Giovani Democratici. Nel tempo libero collabora con il circolo ricreativo-culturale Kalinka
Marco Bagnoli, 47 anni, due figli, giornalista professionista, laureato in Sociologia, è residente a Carpi dalla nascita. Dal 1977 opera nel settore editoriale, con esperienze di comunicazione pubblica istituzionale, d’impresa, di educazione ambientale e marketing. Principali collaborazioni e incarichi svolti: è stato direttore responsabile della testata giornalistica di “Radio Bruno”, ha collaborato con giornali e televisioni locali, è stato direttore responsabile del periodico comunale “Carpi città”, ha lavorato nell’ufficio stampa della Cassa di Risparmio di Carpi e attualmente svolge la sua attività nell’ufficio Relazioni esterne di Aimag. Volontariato e tempo libero: è presidente del 4° Circolo didattico e gioca (quando può) a basket nella squadra dei Clipper. E’ segretario del Circolo Pd “Carpi Sud” e coordinatore del Forum Pd su “Immigrazione, partecipazione e coesione sociale”. Lo puoi trovare anche su: www.marcobagnoli.blogspot.com
Deanna Bulgarelli, nata a Rio Saliceto (RE), 60 anni, è sposata ed ha un figlio. Laureata in Scienze Biologiche all’Università di Modena, dal 1972 è dipendente, con funzioni di Dirigente, presso l’Ospedale di Carpi. È responsabile dell’informatizzazione dei Laboratori di tutta l’Azienda USL di Modena. Ha conseguito la specializzazione in Attività informatiche e Comunicazione ed ha collaborato alla realizzazione della Rete aziendale dei Laboratori di tutta la provincia per l’interscambio di informazioni e risultati analitici tra i vari reparti e Ospedali. È stata inoltre responsabile del Quality Menagement del Laboratorio Analisi di Carpi, collaborando con la Regione Emilia-Romagna. Attualmente in pensione, si occupa di problematiche politiche e di volontariato sociale. Hobby: lettura e teatro.
Gianni Bassoli, nato a Carpi, 44 anni, è coniugato dal 1993. Fin da giovanissimo, dopo le scuole dell’obbligo, ha intrapreso l’attività lavorativa nella società CAP CENTRE (parrucchieri uomo/donna), di cui è socio dal 1986. È stato insegnante in Accademia parrucchieri sino al 1998 ed è Maestro d’arte dal 1988. Dal 1997 fa parte del direttivo CNA di Carpi e del direttivo Salute e Benessere CNA provinciale. Volontario dal 1984 della Croce Rossa Italiana, ha ricoperto l’incarico di consigliere del Comitato locale di Carpi. Ha collaborato con una Missione in Madagascar promossa dalle suore Francescane di Palagano per la realizzazione di una scuola di Agraria. È componente del Comitato per il Patrono di Carpi. Hobby e passioni: viaggiare (ha visitato circa 30 paesi nel mondo), l’Africa e il mare.
Francesca Cocozza, 54 anni, diplomata, sposata con Vittorio da 34 anni, ha una figlia, Miriam, di cui, insieme al marito, va molto orgogliosa. È stata consigliera come indipendente nel corso del mandato amministrativo che si sta concludendo. Si è interessata di lavoro, anziani, sanità, donne, ambiente, trasporti, scuola, portando in consiglio la sua esperienza di vita. Crede a una politica partecipativa e ha sempre cercato di attuarla, dando ascolto e risposte ai quesiti posti dai cittadini, e riproponendoli in discussione all’interno del civico consesso. Ha lavorato in fabbrica e poi come dipendente comunale e sindacalista, attualmente collaboratrice con lo SPI CGIL. Ha svolto esperienze di impegno civile nelle ACLI, nell’UDI, nell’attività politica. È iscritta all’ANPI. I suoi principi ispiratori sono: solidarietà, diritti, dignità, tolleranza, antirazzismo e democrazia. Antifascista, difende la Costituzione. Ama viaggiare, leggere e pensare liberamente
Claudio Cavazzuti, 33 anni, sposato, ha una bambina di due anni e mezzo . Laureato in Lettere, dopo il servizio militare, presso l’Arma dei Carabinieri, ha lavorato presso la ditta d’imballaggi industriali Chimar srl, che ha lasciato per insegnare, dapprima a Mirandola, al liceo “Pico”, quindi a Carpi, presso l’Istituto paritario “Sacro Cuore”, dove attualmente lavora. È stato consigliere comunale nel corso dell’ultimo mandato amministrativo, durante il quale ha presieduto la Commissione Cultura, Scuola, Sport, Sociale per tre anni, dopo di che ha guidato il neonato gruppo del PD. E’ impegnato come educatore del gruppo “Isola che non c’è”, che si prende cura di ragazzi disabili presso la parrocchia di san Giuseppe Artigiano. Quando ha tempo, ama leggere, ascoltare musica classica e guardare bei film di guerra.
Davide Dalle Ave, nato a Carpi il 10 aprile 1981, si diploma nel 2000 presso il Liceo scientifico “M. Fanti”. Studente di Fisica all’Università di Modena, è segretario della Sinistra giovanile di zona dal 4 Ottobre 2001 fino all’autunno del 2004. A giugno del 2004 viene eletto in Consiglio comunale a Carpi ed entra nella terza Commissione consigliare. Nel Dicembre 2006 assume la responsabilità di segretario dei Ds, e, il 4 Febbraio 2008, diventa il primo segretario del Partito democratico della nostra città, eletto con il 93% dei consensi dall’Assemblea costituente locale. Appassionato di scienze, sport e poesia, ama leggere e ascoltare musica, di cui apprezza svariati generi.
Daniela Depietri, nata a Carpi, 53 anni, è sposata e ha una figlia. Imprenditrice agricola, produce lambrusco Salamino di S. Croce Doc denominato Il Moroso. Ha lavorato all’Associazione Industriali per circa 25 anni nell’Ufficio legale. Già Presidente della Commissione Pari Opportunità di Carpi, è socia dell’AMO, Associazione Malati Oncologici, Vice-Presidente dell’Associazione Ilcestodiciliege per le donne operate al seno di Modena. Ideatrice e responsabile del progetto “Mamme oltre il blu” sulla depressione del dopo parto. Responsabile per la Commissione P.O. del progetto “scegliere di scegliere” sull’interruzione di gravidanza. Ha curato la realizzazione di due libri fotografici sulla detenzione femminile e sugli istituti penitenziari italiani e una Mostra denominata “Prisons”. Già consigliera comunale, nell’ultimo mandato è stata Presidente della terza Commissione comunale welfare, sanità, scuola, cultura. È appassionata di cinema, fotografia, enogastronomia.
Stefano Gavioli, nato a Carpi, 45 anni, è sposato e ha 2 figli. Diplomato in ragioneria, imprenditore, ha cominciato la sua attività professionale presso un’azienda storica del nostro comune per diventare, in pochi anni, un giovane imprenditore che ha saputo espandere la realtà dell’azienda stessa dal punto di vista commerciale e tecnologico. L’esperienza acquisita nel settore della grafica editoriale gli ha permesso di realizzare 2 nuove imprese artigianali e creare così opportunità occupazionali sul nostro territorio. Svolge attività di collaborazione e partecipa alla sponsorizzazione di attività e iniziative promosse dell’AMO, Associazione Malati Oncologici, di Carpi.
Paolo Gelli, nato a Carpi, 28 anni. Laureato in Ingegneria civile a Bologna, dopo alcune collaborazioni con l’ateneo felsineo, presso il Dipartimento di Costruzioni idrauliche, e con studi professionali, attualmente lavora presso la struttura tecnica di Hera Modena come progettista nell’ambito Reti. Da diversi anni è impegnato come educatore scout presso il Gruppo Carpi 1 nella parrocchia del Duomo.
Bruno Pompeo, 48 anni, imprenditore tessile
Maria Grazia Lugli, 60 anni, è sposata e ha due figli: Giulio, neolaureando in ingegneria e Stefano, ricercatore universitario, attualmente negli Stati Uniti. È laureata in Scienze Naturali. La sua vita lavorativa si è svolta nella scuola secondaria, inferiore e superiore, come docente di materie scientifiche. Ha ricoperto diversi incarichi come collaboratrice dei dirigenti scolastici e come coordinatore degli incontri per genitori. La sua attività di volontariato è stata dedicata all’associazionismo scoutistico, nel quale ha svolto sia il ruolo di educatore che di formazione-capi. È stata per due mandati la responsabile della provincia di Modena e per un mandato della Regione Emilia – Romagna. È impegnata nella chiesa locale. Ha lavorato nove anni per la Consulta ambiente a Carpi, tre anni per l’Agenda 21 e scritto articoli e contributi per testi di educazione ambientale.
Giovanni Taurasi, nato a Carpi, 38 anni, è sposato e ha 3 figli. Laureato in storia a Bologna nel 1997, ha conseguito successivamente il dottorato di ricerca presso l’Università di Pavia. Già dipendente della Provincia di Modena, attualmente lavora a Bologna per la Giunta della Regione Emilia-Romagna. Collabora con l’Istituto storico di Modena, svolgendo attività di ricerca, ed è autore di numerosi libri e saggi di storia contemporanea. Ha svolto attività didattica e di ricerca per l’Università di Modena e Reggio Emilia ed è stato direttore della Fondazione Fossoli, nonché, in “epoca giurassica”, del circolo Kalinka. Già consigliere comunale dal 1995 al 2004, è stato nel corso dei due mandati Presidente della Commissione Cultura, Scuola, Sport, Sociale e della Commissione Bilancio ed Affari Istituzionali. lo puoi trovare su:www.giovannitaurasi.ilcannocchiale.it
Maddalena Zanni ha 24 anni. Diploma linguistico, da sempre attiva nel volontariato e nell’associazionismo giovanile, prima in Agesci e servizi alla persona, poi in Generazione Democratica e presso il circolo culturale Kalinka. Ha operato presso centri ricreativi (ludoteche) e centri per dislessici e ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento, e ha collaborato alla realizzazione di campi gioco estivi. Ha lavorato su progetti rivolti a giovani in situazioni di rischio sociale: ciò le ha consentito di conoscere profondamente la realtà giovanile carpigiana. Ha svolto volontariato nel Servizio Civile per l’Arci di Modena, in un progetto sul rapporto e la convivenza fra giovani e anziani, perché è convinta che il dialogo tra generazioni sia occasione di arricchimento per tutti. Ha intrapreso, con scarsa soddisfazione, l’Accademia di Belle Arti, ed è attualmente iscritta a Beni culturali. Ha interesse per tutto ciò che c’è di espressivo e culturale.
Paolo Zironi, nato a Carpi, ha 56 anni, è sposato con Linda e ha due figli: Lara e Luca. Ha la passione di dipingere ed è volontario attivo della Croce Blu. Adora il mare. Sogna una casa in riva al mare, una barca a remi e un terranova. Dopo dodici anni trascorsi all’interno della Sueri, metà dei quali come rappresentante sindacale, è chiamato dalla CGIL di Carpi a dirigere alcuni settori industriali. Nel 1993 assume la carica di Segretario dell’intera Organizzazione. Attualmente svolge l’attività nel Dipartimento Formazione e Ricerca della CGIL di Modena. È iscritto al PD e fa parte del Direttivo del Circolo “Aldo Moro” e dell’Assemblea Comunale. Nell’attività di consigliere comunale ha ricoperto il ruolo di Presidente della Commissione Consiliare Territorio, Ambiente e Urbanistica. Da sottolineare la sua specifica attenzione al trasporto pubblico ferroviario al fine di migliorarlo e qualificarlo.
Maria Viola Baisi, nata a Carpi, 27 anni. Laureata in Scienze della Comunicazione, indirizzo Istituzionale e politico, presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, dove sta ultimando la laurea specialistica in Progettazione e gestione della comunicazione d’impresa, con una tesi sulla costruzione del bilancio sociale di mandato 2004-2009 del Comune di Carpi. Fa parte dell’assemblea nazionale e della segreteria provinciale del PD, ed è segretaria del Circolo del Centro Storico. Possiede tanta passione politica e opera con impegno per realizzare un’idea precisa di società, una società integrata, aperta e solidale, capace di tenere insieme memoria storica e innovazione, regole e coesione sociale, sviluppo economico e sostenibilità ambientale.
Roberto Arletti (detto Roboe), 48 anni,sposato con Margherita, 2 figli, Federica e Riccardo. Da 30 anni è impegnato come Capo Scout nel delicato ma affascinante compito di educatore di ragazzi/e e adolescenti. È stato tra i fondatori del Gruppo Scout Carpi 6 (Parrocchia Corpus Domini), dove attualmente è Aiuto Capo Gruppo. È membro della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi. Studente lavoratore, ha conseguito il diploma di Ragioniere, frequentando il corso serale dell’ITC Statale “Barozzi” di Modena. Attualmente è quadro direttivo e consulente finanziario presso un’importante istituto bancario di Private Banking. È socio fondatore della Fondazione Culturale Cives. Amante della montagna, ha prestato servizio militare nel Corpo degli Alpini della Brigata Alpina Cadore. È socio dell’Associazione Nazionale Alpini. Dal febbraio 2008 è segretario del Circolo PD “Aldo Moro” di Via Tassoni.
Elena Borghi, nata a Carpi, 20 anni. Diplomata al Liceo Scientifico “M. Fanti” di Carpi, ora frequenta il secondo anno di Ingegneria Civile all’Università di Modena. Ha praticato per anni judo agonistico e attualmente è cintura marrone. Nel 2008 è stata eletta segretario della giovanile del Partito Democratico di Carpi ed è entrata in Consiglio di Facoltà alle ultime elezioni universitarie. È membro della direzione provinciale del PD ed è delegata all’assemblea regionale e nazionale dei Giovani Democratici. Nel tempo libero collabora con il circolo ricreativo-culturale Kalinka
Marco Bagnoli, 47 anni, due figli, giornalista professionista, laureato in Sociologia, è residente a Carpi dalla nascita. Dal 1977 opera nel settore editoriale, con esperienze di comunicazione pubblica istituzionale, d’impresa, di educazione ambientale e marketing. Principali collaborazioni e incarichi svolti: è stato direttore responsabile della testata giornalistica di “Radio Bruno”, ha collaborato con giornali e televisioni locali, è stato direttore responsabile del periodico comunale “Carpi città”, ha lavorato nell’ufficio stampa della Cassa di Risparmio di Carpi e attualmente svolge la sua attività nell’ufficio Relazioni esterne di Aimag. Volontariato e tempo libero: è presidente del 4° Circolo didattico e gioca (quando può) a basket nella squadra dei Clipper. E’ segretario del Circolo Pd “Carpi Sud” e coordinatore del Forum Pd su “Immigrazione, partecipazione e coesione sociale”. Lo puoi trovare anche su: www.marcobagnoli.blogspot.com
Deanna Bulgarelli, nata a Rio Saliceto (RE), 60 anni, è sposata ed ha un figlio. Laureata in Scienze Biologiche all’Università di Modena, dal 1972 è dipendente, con funzioni di Dirigente, presso l’Ospedale di Carpi. È responsabile dell’informatizzazione dei Laboratori di tutta l’Azienda USL di Modena. Ha conseguito la specializzazione in Attività informatiche e Comunicazione ed ha collaborato alla realizzazione della Rete aziendale dei Laboratori di tutta la provincia per l’interscambio di informazioni e risultati analitici tra i vari reparti e Ospedali. È stata inoltre responsabile del Quality Menagement del Laboratorio Analisi di Carpi, collaborando con la Regione Emilia-Romagna. Attualmente in pensione, si occupa di problematiche politiche e di volontariato sociale. Hobby: lettura e teatro.
Gianni Bassoli, nato a Carpi, 44 anni, è coniugato dal 1993. Fin da giovanissimo, dopo le scuole dell’obbligo, ha intrapreso l’attività lavorativa nella società CAP CENTRE (parrucchieri uomo/donna), di cui è socio dal 1986. È stato insegnante in Accademia parrucchieri sino al 1998 ed è Maestro d’arte dal 1988. Dal 1997 fa parte del direttivo CNA di Carpi e del direttivo Salute e Benessere CNA provinciale. Volontario dal 1984 della Croce Rossa Italiana, ha ricoperto l’incarico di consigliere del Comitato locale di Carpi. Ha collaborato con una Missione in Madagascar promossa dalle suore Francescane di Palagano per la realizzazione di una scuola di Agraria. È componente del Comitato per il Patrono di Carpi. Hobby e passioni: viaggiare (ha visitato circa 30 paesi nel mondo), l’Africa e il mare.
Francesca Cocozza, 54 anni, diplomata, sposata con Vittorio da 34 anni, ha una figlia, Miriam, di cui, insieme al marito, va molto orgogliosa. È stata consigliera come indipendente nel corso del mandato amministrativo che si sta concludendo. Si è interessata di lavoro, anziani, sanità, donne, ambiente, trasporti, scuola, portando in consiglio la sua esperienza di vita. Crede a una politica partecipativa e ha sempre cercato di attuarla, dando ascolto e risposte ai quesiti posti dai cittadini, e riproponendoli in discussione all’interno del civico consesso. Ha lavorato in fabbrica e poi come dipendente comunale e sindacalista, attualmente collaboratrice con lo SPI CGIL. Ha svolto esperienze di impegno civile nelle ACLI, nell’UDI, nell’attività politica. È iscritta all’ANPI. I suoi principi ispiratori sono: solidarietà, diritti, dignità, tolleranza, antirazzismo e democrazia. Antifascista, difende la Costituzione. Ama viaggiare, leggere e pensare liberamente
Claudio Cavazzuti, 33 anni, sposato, ha una bambina di due anni e mezzo . Laureato in Lettere, dopo il servizio militare, presso l’Arma dei Carabinieri, ha lavorato presso la ditta d’imballaggi industriali Chimar srl, che ha lasciato per insegnare, dapprima a Mirandola, al liceo “Pico”, quindi a Carpi, presso l’Istituto paritario “Sacro Cuore”, dove attualmente lavora. È stato consigliere comunale nel corso dell’ultimo mandato amministrativo, durante il quale ha presieduto la Commissione Cultura, Scuola, Sport, Sociale per tre anni, dopo di che ha guidato il neonato gruppo del PD. E’ impegnato come educatore del gruppo “Isola che non c’è”, che si prende cura di ragazzi disabili presso la parrocchia di san Giuseppe Artigiano. Quando ha tempo, ama leggere, ascoltare musica classica e guardare bei film di guerra.
Davide Dalle Ave, nato a Carpi il 10 aprile 1981, si diploma nel 2000 presso il Liceo scientifico “M. Fanti”. Studente di Fisica all’Università di Modena, è segretario della Sinistra giovanile di zona dal 4 Ottobre 2001 fino all’autunno del 2004. A giugno del 2004 viene eletto in Consiglio comunale a Carpi ed entra nella terza Commissione consigliare. Nel Dicembre 2006 assume la responsabilità di segretario dei Ds, e, il 4 Febbraio 2008, diventa il primo segretario del Partito democratico della nostra città, eletto con il 93% dei consensi dall’Assemblea costituente locale. Appassionato di scienze, sport e poesia, ama leggere e ascoltare musica, di cui apprezza svariati generi.
Daniela Depietri, nata a Carpi, 53 anni, è sposata e ha una figlia. Imprenditrice agricola, produce lambrusco Salamino di S. Croce Doc denominato Il Moroso. Ha lavorato all’Associazione Industriali per circa 25 anni nell’Ufficio legale. Già Presidente della Commissione Pari Opportunità di Carpi, è socia dell’AMO, Associazione Malati Oncologici, Vice-Presidente dell’Associazione Ilcestodiciliege per le donne operate al seno di Modena. Ideatrice e responsabile del progetto “Mamme oltre il blu” sulla depressione del dopo parto. Responsabile per la Commissione P.O. del progetto “scegliere di scegliere” sull’interruzione di gravidanza. Ha curato la realizzazione di due libri fotografici sulla detenzione femminile e sugli istituti penitenziari italiani e una Mostra denominata “Prisons”. Già consigliera comunale, nell’ultimo mandato è stata Presidente della terza Commissione comunale welfare, sanità, scuola, cultura. È appassionata di cinema, fotografia, enogastronomia.
Stefano Gavioli, nato a Carpi, 45 anni, è sposato e ha 2 figli. Diplomato in ragioneria, imprenditore, ha cominciato la sua attività professionale presso un’azienda storica del nostro comune per diventare, in pochi anni, un giovane imprenditore che ha saputo espandere la realtà dell’azienda stessa dal punto di vista commerciale e tecnologico. L’esperienza acquisita nel settore della grafica editoriale gli ha permesso di realizzare 2 nuove imprese artigianali e creare così opportunità occupazionali sul nostro territorio. Svolge attività di collaborazione e partecipa alla sponsorizzazione di attività e iniziative promosse dell’AMO, Associazione Malati Oncologici, di Carpi.
Paolo Gelli, nato a Carpi, 28 anni. Laureato in Ingegneria civile a Bologna, dopo alcune collaborazioni con l’ateneo felsineo, presso il Dipartimento di Costruzioni idrauliche, e con studi professionali, attualmente lavora presso la struttura tecnica di Hera Modena come progettista nell’ambito Reti. Da diversi anni è impegnato come educatore scout presso il Gruppo Carpi 1 nella parrocchia del Duomo.
Bruno Pompeo, 48 anni, imprenditore tessile
Maria Grazia Lugli, 60 anni, è sposata e ha due figli: Giulio, neolaureando in ingegneria e Stefano, ricercatore universitario, attualmente negli Stati Uniti. È laureata in Scienze Naturali. La sua vita lavorativa si è svolta nella scuola secondaria, inferiore e superiore, come docente di materie scientifiche. Ha ricoperto diversi incarichi come collaboratrice dei dirigenti scolastici e come coordinatore degli incontri per genitori. La sua attività di volontariato è stata dedicata all’associazionismo scoutistico, nel quale ha svolto sia il ruolo di educatore che di formazione-capi. È stata per due mandati la responsabile della provincia di Modena e per un mandato della Regione Emilia – Romagna. È impegnata nella chiesa locale. Ha lavorato nove anni per la Consulta ambiente a Carpi, tre anni per l’Agenda 21 e scritto articoli e contributi per testi di educazione ambientale.
Giovanni Taurasi, nato a Carpi, 38 anni, è sposato e ha 3 figli. Laureato in storia a Bologna nel 1997, ha conseguito successivamente il dottorato di ricerca presso l’Università di Pavia. Già dipendente della Provincia di Modena, attualmente lavora a Bologna per la Giunta della Regione Emilia-Romagna. Collabora con l’Istituto storico di Modena, svolgendo attività di ricerca, ed è autore di numerosi libri e saggi di storia contemporanea. Ha svolto attività didattica e di ricerca per l’Università di Modena e Reggio Emilia ed è stato direttore della Fondazione Fossoli, nonché, in “epoca giurassica”, del circolo Kalinka. Già consigliere comunale dal 1995 al 2004, è stato nel corso dei due mandati Presidente della Commissione Cultura, Scuola, Sport, Sociale e della Commissione Bilancio ed Affari Istituzionali. lo puoi trovare su:www.giovannitaurasi.ilcannocchiale.it
Maddalena Zanni ha 24 anni. Diploma linguistico, da sempre attiva nel volontariato e nell’associazionismo giovanile, prima in Agesci e servizi alla persona, poi in Generazione Democratica e presso il circolo culturale Kalinka. Ha operato presso centri ricreativi (ludoteche) e centri per dislessici e ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento, e ha collaborato alla realizzazione di campi gioco estivi. Ha lavorato su progetti rivolti a giovani in situazioni di rischio sociale: ciò le ha consentito di conoscere profondamente la realtà giovanile carpigiana. Ha svolto volontariato nel Servizio Civile per l’Arci di Modena, in un progetto sul rapporto e la convivenza fra giovani e anziani, perché è convinta che il dialogo tra generazioni sia occasione di arricchimento per tutti. Ha intrapreso, con scarsa soddisfazione, l’Accademia di Belle Arti, ed è attualmente iscritta a Beni culturali. Ha interesse per tutto ciò che c’è di espressivo e culturale.
Paolo Zironi, nato a Carpi, ha 56 anni, è sposato con Linda e ha due figli: Lara e Luca. Ha la passione di dipingere ed è volontario attivo della Croce Blu. Adora il mare. Sogna una casa in riva al mare, una barca a remi e un terranova. Dopo dodici anni trascorsi all’interno della Sueri, metà dei quali come rappresentante sindacale, è chiamato dalla CGIL di Carpi a dirigere alcuni settori industriali. Nel 1993 assume la carica di Segretario dell’intera Organizzazione. Attualmente svolge l’attività nel Dipartimento Formazione e Ricerca della CGIL di Modena. È iscritto al PD e fa parte del Direttivo del Circolo “Aldo Moro” e dell’Assemblea Comunale. Nell’attività di consigliere comunale ha ricoperto il ruolo di Presidente della Commissione Consiliare Territorio, Ambiente e Urbanistica. Da sottolineare la sua specifica attenzione al trasporto pubblico ferroviario al fine di migliorarlo e qualificarlo.
venerdì 19 giugno 2009
Giovedì 25 giugno 2009, prima seduta del Consiglio comunale di Carpi - Legislatura 2009-2014 - Grazie a tutti i sostenitori della mia candidatura
Giovedì 25 giugno, ore 20, è convocata la prima riunione del Consiglio comunale di Carpi per la nuova legislatura 2009-2014. Grazie al sostegno personale di 185 carpigiani e carpigiane anche io sarò presente, nel gruppo del Partito Democratico tra gli eletti di Palazzo Scacchetti. Alla maggior parte di voi che mi avete sostenuto ho fatto i ringraziamenti di persona per la fiducia accordata. A chi ancora non ho incontrato e che non ho potuto ringraziare direttamente, porto i miei saluti anche da questo blog/diario, sperando di poter raggiungere qualche amico anche con questo strumento, pur nella consapevolezza che nulla vi è di più significativo del rapporto diretto con chi direttamente e graficamente mi ha sostenuto, scrivendo il mio cognome sulle schede elettorali azzurre per il rinnovo del Consiglio comunale di Carpi. In questi giorni post-elezioni ho dedicato il mio tempo libero dal lavoro per cercare di raccogliere informazioni sulle modalità organizzative e di contenuto con le quali poter espletare il mio mandato. Verificherò comunque sul campo le modalità con le quali rendere conto a chi mi ha eletto direttamente e alla cittadinanza tutta della quale comunque sono rappresentante nel civico consesso, del lavoro che sarà svolto in sede istituzionale. Con strumenti come questo blog, oppure con altri che verranno individuati e che pragmaticamente si valuterà poter essere i più efficaci, in un adeguato rapporto tra le energie necessarie per attivarli e i risultati informativi che potranno essere conseguiti. E buon lavoro a tutti noi, intesi come tutti noi che facciamo Carpi, sperando che siano anni, oltre che difficili, per quanto di competenza delle istituzioni e di responsabilità di tutti noi, anni importanti per contribuire all'ulteriore sviluppo, qualificazione e qualità della vita in genere, per gli uomini e le donne del nostro territorio.
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Ringraziamenti e primi orientamenti
martedì 2 giugno 2009
DOCUMENTO FORUM PD SU "IMMIGRAZIONE, COESIONE SOCIALE E PARTECIPAZIONE
Il lavoro del nostro Forum che ho avuto il compito di coordinare, riguardava tre aree di conoscenza: l’Immigrazione, la Coesione sociale e la Partecipazione. Ben presto, man mano che abbiamo incontrato i componenti del Forum, parlando con cittadini, iscritti o simpatizzanti, ci siamo accorti di due aspetti: da un lato della grande trasversalità di questi temi, cioè del fatto che sono fortemente connessi tra di loro e dall’altro della grande rilevanza, a livelli percettivi e oggettivi, di tutto quanto può essere compreso nel pianeta “Immigrazione”. Va sottolineato infatti che, al di là della volontà del coordinatore, è significativo che nello svolgimento spontaneo di dibattiti e discussioni, sia stato questo tema, data anche la sua complessità, a monopolizzare il numero e la qualità degli interventi e sollecitazioni che abbiamo raccolto nell’attività del Forum.
In estrema sintesi dall’attività del nostro Gruppo, oltre alla serie di proposte che saranno elencate brevemente in seguito, ci è parso di poter riconoscere alcune tendenze fondamentali o comunque che ci sono apparse largamente condivise:
- Per l’Immigrazione, tra molti dei nostri cittadini, siano residenti nel comune da molti o pochi anni o mesi, accanto a sentimenti prevalenti di accoglienza e di volontà di integrazione degli immigrati, con il raddoppio della popolazione straniera, passata in 5 anni dal 5 al 10% della popolazione totale, sembra farsi strada la convinzione che non solo l’integrazione globale quando possibile ma anche un modello di coesistenza di culture, in un sistema generale di regole condivise, con doveri e diritti per tutti, sia da perseguire, accanto al primo, per la città dei prossimi anni e decenni. Il punto di riferimento dei prossimi anni deve dunque essere una società integrata e multiculturale, a partire dai livelli locali.
In un contesto di alta qualità della vita, con servizi qualificati e un ventaglio significativo di opportunità, siamo di fronte ad una concreta trasformazione della composizione sociale di Carpi, in linea con tutte le realtà più sviluppate del nostro Paese: aumenta notevolmente ma riduce le proprie dimensioni per componenti, il numero di nuclei famigliari; aumenta il numero di anziani oltre alla stessa natalità, che resta elevata, soprattutto per i maggiori tassi di nascita tra gli immigrati. Tra questi ultimi è ormai un dato sociale di fatto il così detto “Immigrato di seconda generazione”, come ad esempio è tipico il caso di tanti adolescenti, cresciuti di fatto a Carpi, con piena padronanza della lingua e della cultura di convivenza emiliana, ma in possesso anche della propria cultura d’origine. Con la pluralità di culture esistenti nel corpo sociale di Carpi, pur in presenza di un mondo del volontariato produttore di coesione sociale che ha più difficoltà rispetto al passato, a Carpi c’è ancora una rete sociale solida e c’è fiducia sulle potenzialità e caratteristiche della città. Le persone che hanno partecipato agli incontri e anche altri che hanno dato contributi esterni hanno manifestato l’esigenza che vadano ulteriormente incoraggiate e promosse tutte le azioni che possono favorire coesione e rafforzamento dell’identità sociale di ciò che è e sarà Carpi. Questo documento rappresenta una sintesi dei temi dei quali si è parlato nell’attività del Forum “Immigrazione, Coesione sociale, Partecipazione”
Linee Guida generali
• Sussidiarietà
All’interno del Forum , da molti interventi, premesso che il livello di servizi e offerta sociale della città è considerato buono e soddisfacente, è emersa l’esigenza che vadano rilanciati e rivitalizzati i rapporti tra i vari soggetti presenti sul territorio operanti in questi settori ( Comune, Terzo settore, Diocesi, Fondazione Crc ), nel rispetto delle rispettive autonomie, per concorrere alla definizione di strategie generali e operative. Il quadro normativo nazionale e regionale, a giudizio di vari partecipanti al Forum dovrebbe favorire un quadro al cui centro, oltre all’ente pubblico, dovrebbero trovarsi, altre forme di costruzione del bene comune, come la sussidiarietà, intesa in sintesi come complementarietà tra pubblico e privato sociale. In vista di questi obiettivi nel Forum è stata manifestata l’esigenza che il Terzo settore trovi forme di riconoscimento strutturale quale interlocutore privilegiato per l’attivazione o riattivazione dei percorsi di salute e benessere, previsti per il conseguimento degli obiettivi stabiliti dalle normative vigenti a livello generale, regionale e locale. Si ritiene inoltre importante rilanciare anche le forme di partecipazione e consultazione del mondo del volontariato sociale della città,
• Immigrazione
- Una società giusta è una società in cui si valorizzano diritti e doveri. Le regole, condivise, sono alla base, per lo sviluppo e la crescita sociale di una città, in un’ottica di valorizzazione reciproca. La nostra riflessione deve essere volta a capire quali strumenti mettere in campo per stabilire un modello di welfare che UNISCA la società e accompagni i processi di modernizzazione con la solidità e la ricchezza della rete sociale che da sempre contraddistingue Carpi.
- Promozione di azioni che producano fiducia reciproca nella società carpigiana tutta, tra italiani e cittadini stranieri, per favorire la sua coesione. Occorre pertanto continuare a produrre buone pratiche e azioni che producano fiducia. Ecco quindi il valore aggiunto di una rete tra soggetti pubblici, privati e del terzo settore volti ad affrontare organicamente le nuove tematiche in essere e consolidare quello che a tutti gli effetti deve diventare un nuovo patto sociale in una prospettiva di arricchimento e valorizzazione specifica per il prossimo futuro.
- Sicurezza
- Proseguimento e rafforzamento delle iniziative messe in campo in questi anni: video-sorveglianza, trasferimento delle competenze di Polizia locale all’Unione e istituzione di pattuglie notturne, assistenti civici, tavoli di coordinamento tra Istituzioni e Forze dell’Ordine
- Giudizio positivo della modalità e fermezza con la quale l’Amministrazione ha affrontato emergenze come quelle di Via Bolsena con uno stato di irregolarità e degrado diffusi. Si è così dimostrato nei fatti come a Carpi, puntando su garanzia e rispetto dei diritti e dei doveri per tutti e applicando questo orientamento con efficacia, prontezza e autorevolezza, si possa costruire un efficace antidoto ai problemi di degrado che possono presentarsi.
- Valorizzare in tutte le forme possibili l’accessibilità alla città ( salute, offerta scolastica, servizi sociali, offerta culturale, lavoro..) e la riqualificazione delle sue aree. Garantire, ad esempio, un centro storico “vivo” e simbolicamente punto di riferimento della città, oltre a coprire un aspetto culturale e di valorizzazione del territorio aiuta a prevenire situazioni di insicurezza per la cittadinanza.
- Valorizzare le forme di partecipazione delle comunità straniere, con i giusti tempi, senza voler forzare la maturazione dei processi e ribadendo, con fatti e parole, l’importanza del rispetto delle regole della nostra comunità. Ampliare dunque le possibilità di incontro e confronto tra culture, con l’ausilio di mediazioni linguistiche sempre nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza
• Coesione sociale
- Urbanistica. Sostenere uno sviluppo urbanistico equilibrato della città evitando che da noi possano verificarsi fenomeni diffusi di quartieri o caseggiati ghetto
- Casa. Consolidare gli interventi di supporto all’accesso della casa ( contributi economici e di garanzia ) valorizzando la rete dei soggetti interessati
- Lavoro. Sviluppare azioni formative maggiormente legate all’acquisizione di competenze più richieste dal mercato locale.
- Cura. Verificare possibilità di forme di gestione di servizi più flessibili da aggiungere a quelle attuali. In particolare per anziani e famiglie nella cura dei minori (micronidi).
- Semplificazione e adeguamento Burocrazia nell’ambito dei programmi regionali di costruzione di nuove forme di welfare. Adeguamento il più rapido ed efficace possibile, per quanto di competenza dell’ente locale, per avvicinare ulteriormente le risposte dell’amministrazione pubblica alle esigenze dei cittadini in presenza di cambiamenti sociali molto più rapidi anche a Carpi rispetto al passato e conseguenti necessità di sviluppare la rete di protezione sociale esistente
- Luoghi Comuni. Se non è vero che le case pubbliche vengono di fatto assegnate prevalentemente agli stranieri o che nelle graduatorie degli asili nido gli stranieri “passano davanti” agli italiani, costruire modalità e percorsi che chiariscano questi aspetti non secondari, che se lasciati circolare liberamente, provocano lo sviluppo di stereotipi e sentimenti razzisti per i quali una adeguata comunicazione eviterebbe rischi maggiori per la coesione sociale.
- Carpigianità senza campanile. Favorire la formazione e costruzione di competenze da parte di soggetti legati e residenti nel territorio. Costruire percorsi che in futuro favoriscano processi di rientro degli investimenti fatti e che le persone di Carpi che li hanno ricevuti si sentano moralmente impegnati a restituire alla comunità il loro sapere acquisito grazie a fondi di tutti. La coesione sociale si costruisce anche contrastando la formazione di oligarchie ed elite sociali unicamente autoreferenziali
- Fondo carpigiano. Si propone di approfondire la realizzazione, sulla base di esperienze già attuate in passato dalle associazioni di categoria locali, di un fondo, alimentato dal risparmio locale e remunerato a tassi di mercato, che favorisca il mantenimento sul territorio del risparmio della comunità carpigiana e che da qui possa essere destinato ad impieghi locali. Nel Forum non è emerso un modello di proposta preciso ma ci si è posti il tema di far rimanere il risparmio e il valore economico prodotto dalla collettività carpigiana, il più possibile sul nostro territorio
- Reti di solidarietà. Moltiplicare le azioni di sostegno in tutti i centri sociali e culturali dell’area carpigiana nei quali è ancora molto forte il senso di appartenenza alla comunità locale. Evitare fenomeni di abbandono di questi presidi che non porterebbero ad altro che ad un impoverimento progressivo delle reti di solidarietà sociale o a rischi di autorefenzialità di questi gruppi.
- Lotta alle nuove povertà. Imparare a riconoscere le nuove forme di povertà e disagio della Carpi di oggi con l’adozione di nuovi strumenti operativi e di nuove regole che tengano conto della necessità di adottare nuovi parametri per imparare a intercettare questi fenomeni e indicatori di nuove povertà che spesso si presentano anche quando si ha un lavoro e una vita in apparenza normale, sottovalutando la rilevanza che hanno nuovi fenomeni sociali quali la separazione, il divorzio, la necessità di assistere persone anziane, contenziosi famiglie/badanti con rischi di “lotte tra poveri” e comunque la molteplicità di aree di disagio. Non per tutte il Comune può intervenire ma riconoscere queste dinamiche per la programmazione degli interventi è di grande importanza per l’attività di Governo locale improntata al mantenimento della coesione sociale.
- Osservatorio. Istituire un osservatorio qualificato delle dinamiche sociali che fornisca elementi all’Amministrazione locale per prendere decisioni di politiche sociale territoriale.
- Telesorveglianza. Estendere la realizzazione di questi strumenti ed affidarla al Comando di Polizia Municipale delle Terre d’Argine.
- Vicinato. Proseguire con le politiche di incontro e mantenimento della vicinanza tra persone che abitano nello stesso quartiere o condominio, favorendo la realizzazione di progetti di questo tipo e per i quali esistono anche indicazioni a livello di Unione Europea
• Partecipazione
Dal Forum sono giunte richieste di ulteriore potenziamento delle attività di comunicazione, contatto e partecipazione, favorendo azioni che incrementino ulteriormente le risposte a queste domande di partecipazione e/o coinvolgimento nella vita pubblica cittadina.
Nel Forum in particolare ci sono state richieste di ulteriore sviluppo delle Consulte e di attenzione a forma di partecipazione civile più o meno spontanea o strutturate, la possibilità per i cittadini di entrare in di processi, per ottenere che l’attività di ascolto sempre attuata dall’amministrazione comunale mantenga e consolidi la propria efficacia e autorevolezza.
Proprio in momenti come questi, anche a causa della difficile situazione economica, nei quali è maggiore il rischio che si attenui la coesione sociale che ha sempre costituito uno dei punti di forza della qualità della vita per chi abita nella nostra città.
*Documento elaborato da Marco Bagnoli. Consegnato all'Unione Comunale del Partito Democratico per il candidato Sindaco, Enrico Campedelli ed utilizzato per il programma di coalizione.
In estrema sintesi dall’attività del nostro Gruppo, oltre alla serie di proposte che saranno elencate brevemente in seguito, ci è parso di poter riconoscere alcune tendenze fondamentali o comunque che ci sono apparse largamente condivise:
- Per l’Immigrazione, tra molti dei nostri cittadini, siano residenti nel comune da molti o pochi anni o mesi, accanto a sentimenti prevalenti di accoglienza e di volontà di integrazione degli immigrati, con il raddoppio della popolazione straniera, passata in 5 anni dal 5 al 10% della popolazione totale, sembra farsi strada la convinzione che non solo l’integrazione globale quando possibile ma anche un modello di coesistenza di culture, in un sistema generale di regole condivise, con doveri e diritti per tutti, sia da perseguire, accanto al primo, per la città dei prossimi anni e decenni. Il punto di riferimento dei prossimi anni deve dunque essere una società integrata e multiculturale, a partire dai livelli locali.
In un contesto di alta qualità della vita, con servizi qualificati e un ventaglio significativo di opportunità, siamo di fronte ad una concreta trasformazione della composizione sociale di Carpi, in linea con tutte le realtà più sviluppate del nostro Paese: aumenta notevolmente ma riduce le proprie dimensioni per componenti, il numero di nuclei famigliari; aumenta il numero di anziani oltre alla stessa natalità, che resta elevata, soprattutto per i maggiori tassi di nascita tra gli immigrati. Tra questi ultimi è ormai un dato sociale di fatto il così detto “Immigrato di seconda generazione”, come ad esempio è tipico il caso di tanti adolescenti, cresciuti di fatto a Carpi, con piena padronanza della lingua e della cultura di convivenza emiliana, ma in possesso anche della propria cultura d’origine. Con la pluralità di culture esistenti nel corpo sociale di Carpi, pur in presenza di un mondo del volontariato produttore di coesione sociale che ha più difficoltà rispetto al passato, a Carpi c’è ancora una rete sociale solida e c’è fiducia sulle potenzialità e caratteristiche della città. Le persone che hanno partecipato agli incontri e anche altri che hanno dato contributi esterni hanno manifestato l’esigenza che vadano ulteriormente incoraggiate e promosse tutte le azioni che possono favorire coesione e rafforzamento dell’identità sociale di ciò che è e sarà Carpi. Questo documento rappresenta una sintesi dei temi dei quali si è parlato nell’attività del Forum “Immigrazione, Coesione sociale, Partecipazione”
Linee Guida generali
• Sussidiarietà
All’interno del Forum , da molti interventi, premesso che il livello di servizi e offerta sociale della città è considerato buono e soddisfacente, è emersa l’esigenza che vadano rilanciati e rivitalizzati i rapporti tra i vari soggetti presenti sul territorio operanti in questi settori ( Comune, Terzo settore, Diocesi, Fondazione Crc ), nel rispetto delle rispettive autonomie, per concorrere alla definizione di strategie generali e operative. Il quadro normativo nazionale e regionale, a giudizio di vari partecipanti al Forum dovrebbe favorire un quadro al cui centro, oltre all’ente pubblico, dovrebbero trovarsi, altre forme di costruzione del bene comune, come la sussidiarietà, intesa in sintesi come complementarietà tra pubblico e privato sociale. In vista di questi obiettivi nel Forum è stata manifestata l’esigenza che il Terzo settore trovi forme di riconoscimento strutturale quale interlocutore privilegiato per l’attivazione o riattivazione dei percorsi di salute e benessere, previsti per il conseguimento degli obiettivi stabiliti dalle normative vigenti a livello generale, regionale e locale. Si ritiene inoltre importante rilanciare anche le forme di partecipazione e consultazione del mondo del volontariato sociale della città,
• Immigrazione
- Una società giusta è una società in cui si valorizzano diritti e doveri. Le regole, condivise, sono alla base, per lo sviluppo e la crescita sociale di una città, in un’ottica di valorizzazione reciproca. La nostra riflessione deve essere volta a capire quali strumenti mettere in campo per stabilire un modello di welfare che UNISCA la società e accompagni i processi di modernizzazione con la solidità e la ricchezza della rete sociale che da sempre contraddistingue Carpi.
- Promozione di azioni che producano fiducia reciproca nella società carpigiana tutta, tra italiani e cittadini stranieri, per favorire la sua coesione. Occorre pertanto continuare a produrre buone pratiche e azioni che producano fiducia. Ecco quindi il valore aggiunto di una rete tra soggetti pubblici, privati e del terzo settore volti ad affrontare organicamente le nuove tematiche in essere e consolidare quello che a tutti gli effetti deve diventare un nuovo patto sociale in una prospettiva di arricchimento e valorizzazione specifica per il prossimo futuro.
- Sicurezza
- Proseguimento e rafforzamento delle iniziative messe in campo in questi anni: video-sorveglianza, trasferimento delle competenze di Polizia locale all’Unione e istituzione di pattuglie notturne, assistenti civici, tavoli di coordinamento tra Istituzioni e Forze dell’Ordine
- Giudizio positivo della modalità e fermezza con la quale l’Amministrazione ha affrontato emergenze come quelle di Via Bolsena con uno stato di irregolarità e degrado diffusi. Si è così dimostrato nei fatti come a Carpi, puntando su garanzia e rispetto dei diritti e dei doveri per tutti e applicando questo orientamento con efficacia, prontezza e autorevolezza, si possa costruire un efficace antidoto ai problemi di degrado che possono presentarsi.
- Valorizzare in tutte le forme possibili l’accessibilità alla città ( salute, offerta scolastica, servizi sociali, offerta culturale, lavoro..) e la riqualificazione delle sue aree. Garantire, ad esempio, un centro storico “vivo” e simbolicamente punto di riferimento della città, oltre a coprire un aspetto culturale e di valorizzazione del territorio aiuta a prevenire situazioni di insicurezza per la cittadinanza.
- Valorizzare le forme di partecipazione delle comunità straniere, con i giusti tempi, senza voler forzare la maturazione dei processi e ribadendo, con fatti e parole, l’importanza del rispetto delle regole della nostra comunità. Ampliare dunque le possibilità di incontro e confronto tra culture, con l’ausilio di mediazioni linguistiche sempre nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza
• Coesione sociale
- Urbanistica. Sostenere uno sviluppo urbanistico equilibrato della città evitando che da noi possano verificarsi fenomeni diffusi di quartieri o caseggiati ghetto
- Casa. Consolidare gli interventi di supporto all’accesso della casa ( contributi economici e di garanzia ) valorizzando la rete dei soggetti interessati
- Lavoro. Sviluppare azioni formative maggiormente legate all’acquisizione di competenze più richieste dal mercato locale.
- Cura. Verificare possibilità di forme di gestione di servizi più flessibili da aggiungere a quelle attuali. In particolare per anziani e famiglie nella cura dei minori (micronidi).
- Semplificazione e adeguamento Burocrazia nell’ambito dei programmi regionali di costruzione di nuove forme di welfare. Adeguamento il più rapido ed efficace possibile, per quanto di competenza dell’ente locale, per avvicinare ulteriormente le risposte dell’amministrazione pubblica alle esigenze dei cittadini in presenza di cambiamenti sociali molto più rapidi anche a Carpi rispetto al passato e conseguenti necessità di sviluppare la rete di protezione sociale esistente
- Luoghi Comuni. Se non è vero che le case pubbliche vengono di fatto assegnate prevalentemente agli stranieri o che nelle graduatorie degli asili nido gli stranieri “passano davanti” agli italiani, costruire modalità e percorsi che chiariscano questi aspetti non secondari, che se lasciati circolare liberamente, provocano lo sviluppo di stereotipi e sentimenti razzisti per i quali una adeguata comunicazione eviterebbe rischi maggiori per la coesione sociale.
- Carpigianità senza campanile. Favorire la formazione e costruzione di competenze da parte di soggetti legati e residenti nel territorio. Costruire percorsi che in futuro favoriscano processi di rientro degli investimenti fatti e che le persone di Carpi che li hanno ricevuti si sentano moralmente impegnati a restituire alla comunità il loro sapere acquisito grazie a fondi di tutti. La coesione sociale si costruisce anche contrastando la formazione di oligarchie ed elite sociali unicamente autoreferenziali
- Fondo carpigiano. Si propone di approfondire la realizzazione, sulla base di esperienze già attuate in passato dalle associazioni di categoria locali, di un fondo, alimentato dal risparmio locale e remunerato a tassi di mercato, che favorisca il mantenimento sul territorio del risparmio della comunità carpigiana e che da qui possa essere destinato ad impieghi locali. Nel Forum non è emerso un modello di proposta preciso ma ci si è posti il tema di far rimanere il risparmio e il valore economico prodotto dalla collettività carpigiana, il più possibile sul nostro territorio
- Reti di solidarietà. Moltiplicare le azioni di sostegno in tutti i centri sociali e culturali dell’area carpigiana nei quali è ancora molto forte il senso di appartenenza alla comunità locale. Evitare fenomeni di abbandono di questi presidi che non porterebbero ad altro che ad un impoverimento progressivo delle reti di solidarietà sociale o a rischi di autorefenzialità di questi gruppi.
- Lotta alle nuove povertà. Imparare a riconoscere le nuove forme di povertà e disagio della Carpi di oggi con l’adozione di nuovi strumenti operativi e di nuove regole che tengano conto della necessità di adottare nuovi parametri per imparare a intercettare questi fenomeni e indicatori di nuove povertà che spesso si presentano anche quando si ha un lavoro e una vita in apparenza normale, sottovalutando la rilevanza che hanno nuovi fenomeni sociali quali la separazione, il divorzio, la necessità di assistere persone anziane, contenziosi famiglie/badanti con rischi di “lotte tra poveri” e comunque la molteplicità di aree di disagio. Non per tutte il Comune può intervenire ma riconoscere queste dinamiche per la programmazione degli interventi è di grande importanza per l’attività di Governo locale improntata al mantenimento della coesione sociale.
- Osservatorio. Istituire un osservatorio qualificato delle dinamiche sociali che fornisca elementi all’Amministrazione locale per prendere decisioni di politiche sociale territoriale.
- Telesorveglianza. Estendere la realizzazione di questi strumenti ed affidarla al Comando di Polizia Municipale delle Terre d’Argine.
- Vicinato. Proseguire con le politiche di incontro e mantenimento della vicinanza tra persone che abitano nello stesso quartiere o condominio, favorendo la realizzazione di progetti di questo tipo e per i quali esistono anche indicazioni a livello di Unione Europea
• Partecipazione
Dal Forum sono giunte richieste di ulteriore potenziamento delle attività di comunicazione, contatto e partecipazione, favorendo azioni che incrementino ulteriormente le risposte a queste domande di partecipazione e/o coinvolgimento nella vita pubblica cittadina.
Nel Forum in particolare ci sono state richieste di ulteriore sviluppo delle Consulte e di attenzione a forma di partecipazione civile più o meno spontanea o strutturate, la possibilità per i cittadini di entrare in di processi, per ottenere che l’attività di ascolto sempre attuata dall’amministrazione comunale mantenga e consolidi la propria efficacia e autorevolezza.
Proprio in momenti come questi, anche a causa della difficile situazione economica, nei quali è maggiore il rischio che si attenui la coesione sociale che ha sempre costituito uno dei punti di forza della qualità della vita per chi abita nella nostra città.
*Documento elaborato da Marco Bagnoli. Consegnato all'Unione Comunale del Partito Democratico per il candidato Sindaco, Enrico Campedelli ed utilizzato per il programma di coalizione.
domenica 31 maggio 2009
CONIUGARE SVILUPPO E VALORI. COMINCIAMO DAL RAFFORZAMENTO DELL'IDENTITA' CULTURALE DEI TERRITORI
Una società o una città che non riesce a sviluppare e a valorizzare la personalità dei suoi cittadini perde in competitività. I governi nazionali e e locali più lungimiranti, e Carpi può iscriversi a buon titolo tra questi e continuare su questa strada, investono di più sull'educazione a partire dall'infanzia. Ho provato a sintetizzare la parole di James Heckman, Nobel per l'economia nel 2000 e docente nell'Università di Chicago, un conoscitore quindi dell'economia, che però parla di valori immateriali, di sentimenti, di istruzione, come fattori fondamentali per produrre valore economico concreto, quello di cui ha bisogno una comunità e chi ci abita, per vivere in condizioni adeguate, producendo ricchezza e consumandola in modo sostenibile ed equilibrato. Famiglie e istituzioni sono i pilastri di questo modello di sviluppo. E la coesione sociale che ancora conosciamo a Carpi, dove si continua a vivere bene, pur con le grandi trasformazioni in atto e i grandi nodi da sciogliere sul tappeto, dalla crisi economica, al welfare da riprogrammare perchè si adatti maggiormente alla nuova composizione del corpo sociale in fase di risorse economiche calanti, all'aiuto alle varie generazioni che sono alle prese con problemi che sino a pochi anni fa erano sconosciuti, va non solo puntellata ma alimentata con interventi adeguati perchè possa rigenerarsi. Nel prossimo consiglio comunale di Carpi, se sarò eletto, mi rendo conto che dovremmo parlare di temi molto più concreti, ma se riusciremo tutti noi a tenere a mente e ad avere piena consapevolezza, al di là di ideologismi o schieramenti, della altissima posta in palio nei prossimi anni nei quali anche noi, dovremo contribuire, con tutto il corpo sociale, al disegno della nuova Carpi del 21° secolo, credo si potrà fare un buon lavoro al servizio della città e delle generazioni future di carpigiani. Che, si mettano il cuore in pace i nostalgici o chi vorrebbe con un colpo di bacchetta magica tornare di colpo agli anni 70, saranno di vari colori, tratti somatici, con pluralità di culture e religioni. E tutti, solo nel pieno rispetto di diritti e doveri della comunità e dello Stato, potranno essere a pieno titolo carpigiani.
NUOVE VIABILITA' E QUARTIERI, CONSIGLIERI COMUNALI DI ASCOLTO E DIALOGO PER MANTENERE VICINI CITTADINI E ISTITUZIONI
Oltre a partecipare alle sedute, al dibattito, al voto, coerentemente con il programma di governo del candidato Sindaco sostenuto, cosa potrebbe fare un consigliere comunale che voglia provare ad interpretare il proprio ruolo in termini di massima vicinanza ai territori di cui è espressione? Ad esempio nella zona dove abito, tra Via Bollitora, Piazzale Gorizia e Via Cuneo, dove di fatto è in atto una espansione urbanistica che con la vicina autostrada potrebbe determinare un cambiamento della viabilità, che potrebbe anche intercettare flussi di spostamenti non solo interni al quartiere come ora ma anche esterni, con la realizzazione della nuova rotonda decisa dalla Giunta tra Via Bollitora-Cuneo e la Morbidina. Molti, in questo quartiere si chiedono come poter contribuire a governare queste trasformazioni, che pur ritenute importanti, non si vuole che cambino le caratteristiche della zona. Di fatto quartiere residenziale, che non si vuole assuma compiti di zona di transito veloce verso altre arterie stradali o zone della città. Credo che il rischio siano meno reale di quanto si teme. Ma come Consigliere comunale di Carpi, se sarò eletto, mi occuperò, non solo di ascoltare queste preoccupazioni ma anche di tradurle in atti operativi concreti, di stimolo e richiesta di informazioni che comunicherò ai miei interlocutori nel quartiere, si tratti di miei elettori o meno, per cercare di dare valore e nuova concretezza al ruolo del consigliere comunale. Che vorrei sempre meno, oscuro partecipante a sedute o commissioni di palazzo ma sempre più, senza manie di protagonismo, attore attivo del processo di sempre maggiore contatto e coinvolgimento reciproco, per la produzione di coesione sociale, tra cittadini e loro rappresentanti, cittadini a nostra volta, nelle istituzioni comunali.
CARO DIARIO ELETTORALE, SCRIVO MENO MA PARLO DI PIU' CON I MIEI CONCITTADINI
Caro blog, visto che non sei un mass media, certo potresti esserlo se ti avessi impostato come tale, ma soprattutto sei un diario, poco più di un brogliaccio sul quale annotare gli eventi di queste settimane, volevo solo rassicurarti e rassicurare eventuali lettori con i quali condivido questi sentimenti, che non ti ho abbandonato ma semplicemente sto facendo ciò che un candidato al consiglio comunale della propria città, in queste settimane che precedono il voto del 6-7 giugno credo debba cercare di fare. Cioè parlare con i propri concittadini,amici, conoscenti che possano aiutarmi a raggiungere l'obiettivo dell'elezione in Consiglio comunale per il quale ho dato la mia disponibilità al PD e accettato di metterci la faccia. Grazie dunque a tutti quelli che mi conoscono e che mi stanno aiutando a far conoscere la mia candidatura, che con tutte le cose che un carpigiano/carpigiana d'oggi ha da fare, potrebbe anche essere sfuggita.
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