lunedì 14 settembre 2009

POTENZIARE LE FESTE DI VICINATO E.....DINTORNI

Ha ragione chi sostiene che vanno incentivate iniziative e feste di "vicinato" sul modello della "Festa Europea dei Vicini" istituita in Francia dieci anni fa e alle quali in Italia, anche il Comune di Carpi aderisce, tramite Anci e Federcasa. Certo, i condomini sono luoghi, come il resto delle società e delle città nelle quali vanno osservati ed esercitati, doveri e diritti. E tutti sappiamo quanto sia maggiore oggi rispetto al passato, complici anche le difficoltà della crisi ma non solo, la possibilità che tutti ci si imbatta nei problemi di maggior litigiosità ed eccesso di individualismi che rendono difficile a volte anche la cosa che è o dovrebbe essere più naturale, come vivere insieme in un edificio con vari appartamenti o vivere in una casa singola con accanto un altro edificio di altre persone che è meglio conoscere o almeno salutare. Quindi, dando per scontato che diritti e doveri devono essere uguali per tutti anche tra vicini di casa, credo che iniziative come queste dovrebbero essere favorite, anche con programmi a medio termine, perchè processi generativi di possibile maggior coesione sociale, della quale anche Carpi, pur se con molti problemi in meno rispetto ad altre città, ha certamente bisogno. Non si tratta dunque di vetero-buonismo, di un appello generico all'insegna del "volemose bene", il fatto è che, un progetto culturale che promuova ciò che ci unisce rispetto a ciò che separa quelli che vivono nello stesso luogo, sarebbe molto utile. Sarebbe da verificare quali possibilità concrete avrebbero enti locali come il nostro Comune o altri enti, Province o Regioni, per agevolare iniziative di questo tipo, con buoni sconto su servizi, dando piccoli supporti logistici per chi organizza riunioni di caseggiato più ampie e per incoraggiare chi già, per singola iniziative privata la sua riunione di condiminio la fa e contribuisce al bene comune. Fantascienza sociale? Può darsi. E' certo però che se non si produce vicinanza o solidarietà sociale, cultura dell'aiuto e del rispetto dei diritti e doveri, partendo da quello che c'è, sarà difficile curare e migliorare la vita nelle nostre città, pur sapendo che a Carpi va molto meglio che altrove. Altro che ronde, militarizzazioni delle città e cultura della repressione. C'è bisogno di certezza del diritto, di alimentare il senso di giustizia e legalità, il buon funzionamento delle forze dell'ordine nazionali e locali, ma se non si cerca anche di incentivare azioni sociali che costruiscano reti di relazione tra le persone, cercando di prevenire i problemi di sicurezza, sarà sempre come andare a chiudere le stalle a caccia di buoi, ormai chissà dove. Non è buonismo. Ci conviene. Se non per noi, cercando di immaginare tempi più gentili per i nostri figli e nipoti.

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