mercoledì 10 ottobre 2012

L’OCCASIONE PERSA DA TUTTI SUL FEDERALISMO

Il fatto che con poche righe il Governo centrale si riprenda tutte le deleghe principali che aveva ceduto alle Regioni con la riforma del titolo V della Costituzione voluta dal centro sinistra all’inizio del decennio, è una sconfitta per tutti gli italiani. Sì, riforma frettolosa, come ha riconosciuto correttamente lo stesso Bersani, votata a maggioranza dal centro sinistra, cosa che non va bene trattandosi di norma costituzionale, ma che avrebbe potuto, se ben usata, costituire una chance vera di avvicinare i centri decisionali ai cittadini e ai territori. Invece, anche se non si può di certo generalizzare, a esser buoni diciamo che molti difetti “ministeriali” e burocratici sono passati alle Regioni dallo Stato centrale e non si è riusciti viceversa a “contaminare” lo Stato centrale con le qualità di buon governo che molte regioni hanno dimostrato nel corso degli anni. E credo che l’Emilia Romagna, con il contributo di tutte le forze politiche, nella diversità di ruoli e responsabilità, sia stata tra quelle che possono annoverare molti buoni risultati, certo non solo casi sospetti o deprecabili di mancanza di attenzione di vigilanza o utilizzo improprio di fondi pubblici. Come si dice in questi casi, piena fiducia nella magistratura, che farà il suo corso. Ma la mia intenzione non era quella di fare difese d’ufficio o hit parade delle Regioni più o meno virtuose. O ricordare che quelli che dovevano essere i campioni del Federalismo vero, mentre poteva realizzarlo con la forza di Governo, si baloccavano con improbabili inaugurazioni di ministeri al nord e con i simboli, senza riuscire a generare gli anticorpi per evitare che si diffondessero modalità, diciamo improprie, di politiche e governo regionali. Io penso che il nostro futuro sia l’Europa ma che un grande futuro vi sia nello sviluppo e in un nuovo ruolo responsabile delle comunità locali, all’interno di un mondo globalizzato. La parola circola già: glocal! L’errore più grande, ed è ciò che mi spaventa ancor più degli scandali regionali, sarebbe di rimettere semplicemente indietro le lancette dell’orologio e scambiare il ritorno ad un vecchio centralismo otto-novecentesco come una prospettiva allettante. Personalmente mi fa orrore, visti i difettucci nazionali della nostra burocrazia ministeriale, così autoreferenziale e poco avezza a sintonizzarsi con l’interesse generale e non solo su sé stessa. Quindi la strada del federalismo dovrà riprendere. Per tutti. E non credo che vi sia qualcuno oggi che possa ritenersi depositario esclusivo di questa sensibilità. Poi se di un periodo neo-centralista vi sarà bisogno per tenere i conti a posto perché soldi non ce ne sono più, anche per i servizi territoriali, almeno lo si dica con chiarezza, dicendo la verità e lasciando però ai Comuni e alle Unioni la possibilità di auto organizzarsi il più possibile, con i vincoli di bilancio esistenti e sulla base della condizione reale degli enti locali e delle comunità. Dire la verità e darsi i servizi che la comunità può garantirsi, senza rinunciare agli investimenti possibili, senza arrendersi alla cultura dei tagli lineari, con la fatica di costruire e aggiornare politiche ed orizzonti anche di medio e lungo termine. Dovremo riparlarne presto di federalismo. Vero. Con chi ci sta davvero. Senza trucchi. Per ora, mannaggia, il sogno federalista italiano resta l’ennesima occasione perduta. (Mb)

FERMATE LE BUSTE PAGA "A ZERO" DOPO IL SISMA

Il presidio sugli eccessi della pur necessaria burocrazia e il rapporto con i cittadini per favorire il dialogo con le istituzioni. Questo a mio parere è il ruolo che può svolgere una forza politica o un consigliere in un contesto così complesso per un territorio, come tutto quel che c’è da fare dopo il terremoto di maggio 2012. Presidio significa che, senza sovrapposizioni, ma con un ruolo complementare con l’attività delle amministrazioni locali e del Commissario straordinario, anche noi come semplici consiglieri comunali possiamo aiutare alla formazione delle decisioni migliori, dando contributi di idee, ascoltando i cittadini, favorendo ulteriormente il contatto tra la società e istituzioni, nelle varie declinazioni. Il mio giudizio su quanto fatto dal Comune e dall’Unione Terre d’Argine in questi mesi difficilissimi del post sisma e sulle scelte di prospettiva fatte e che si dovranno fare, è assolutamente positivo. Penso che il Consigliere che viene interpellato dai cittadini, che segnala situazioni difficoltà o che svolge un ruolo informativo e intermedio tra l’Ente e i cittadini che conoscendone il ruolo fanno lui riferimento o chiedono di fare da portavoce, sia un modo corretto e utile per una comunità che voglia rialzarsi dopo il terremoto, il più presto possibile, con il concorso di tutte le energie disponibili, facendo emergere quel che va bene o quel che non funziona e può essere corretto, a presidio e difesa del nostro senso di comunità. Bene supremo da proteggere e alimentare, contrastando fenomeni di sfiducia, difficoltà o scoramento, che in questi mesi dopo le scosse, non fanno meno danni dei muri che cadono o dei contributi autonoma sistemazione che arrivano con lentezza, ma che ora cominciano ad arrivare. Nei giorni scorsi, una studio di Consulenza del lavoro del nostro territorio mi ha fatto pervenire, oltre che al Commissario Errani, all’assessore Muzzarelli, all’onorevole Manuela Ghizzoni, al Sindaco Campedelli e al Consigliere regionale Luciano Vecchi, una nota che pubblico di seguito, segnalando il crescente problema del fenomeno delle così dette “Buste paga zero” per i lavoratori dipendenti delle imprese del territorio, ai quali diversi professionisti, applicando con modalità eccessivamente restrittive non previste dalla norma vigente, il recupero delle ritenute previdenziali e fiscali non prelevate nei mesi scorsi dopo il sisma. Con il risultato che molti lavoratori si stanno ritrovando senza stipendio e in uno stato di grande incertezza normativa, senza chiarezza di ipotesi di rateizzazione delle imposte o contributi dovuti e insomma in grande difficoltà. Nei giorni scorsi, forse anche in seguito al ricevimento della nota ricevuta e di altre, la Regione tramite l’assessore Muzzarelli ha chiarito che tali ritenute devono essere di importi ridotti e non ci devono essere buste paga a somma zero. Speriamo che il chiarimento regionale e la diffusione del buon senso, produca quanto prima effetti pratici. Ecco perché, ad esempio per casi come questi, un presidio civico anti-burocrazia, può aiutare tutta la comunità a rendere meno duri questi mesi e gli anni di post sisma che ci attendono (m.b) . Ho ricevuto e pubblico su questo blog una lettera aperta dello studio associato Spaggiari e Manicardi di Carpi. "STUDIO ASSOCIATO SPAGGIARI e MANICARDI Consulenti del Lavoro Via Tassoni n. 54/A – 41012 CARPI (MO) Tel. 059/689357 – Fax 059/6328140 epmcarpi@tin.it Manicardi Rag. Sara – Consulente del Lavoro Carpi, lì 01/10/2012 Spett.li Dott. Campedelli – sindaco di Carpi Dott. Errani – Presidente Regione E.R. e Commissario straordinario sisma Dott.ssa Ghizzoni – Deputato Dott. Muzzarelli – Assessore attività prod. Dott. Vecchi – Consigliere Regionale Dott. Bagnoli – Consigliere Comunale Buongiorno, siamo lo Studio Associato Spaggiari e Manicardi con sede a Carpi (Modena)in via Tassoni 54/a. Siamo Consulenti del Lavoro e abbiamo vissuto direttamente il disastroso terremoto che ha coinvolto la regione Emilia Romagna oltreché la Lombardia ed il Veneto e che, per inciso, ci ha costretto ad evacuare l’ufficio da noi precedentemente occupato. Abbiamo cercato di riorganizzarci al meglio e nel minor tempo possibile per cercare di affrontare la situazione cercando di essere un punto di riferimento per tutti i nostri clienti molti dei quali hanno subito ingenti danni. Nonostante l’impegno e lo sforzo di lavorare in una condizione di grande precarietà e terrore (non credo di dover ricordare quante scosse sismiche abbiamo vissuto dal quel maledetto 20 maggio 2012), abbiamo cercato di interpretare al meglio le varie normative emesse dagli enti competenti in materia di versamenti ed adempimenti fiscali e contributivi. Ora, a 4 mesi di distanza, ci troviamo a gestire situazioni al limite del paradosso e della presa in giro proprio per quel continuo rimettere in discussione tutte le circolari e i decreti che avrebbero dovuto semplificare (il condizionale è d’obbligo) le cose e che invece non danno alcuna certezza. Non penso sia necessario riportare cronologicamente tutte le normative ed i decreti emanati dagli organi competenti provinciali regionali e statali in quanto sicuramente già in vostro possesso. Ci pare tuttavia opportuno porre l’accento per esempio sul comportamento tenuto dai rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate che, al Convegno organizzato dall’ANCL tenutosi a Modena in data 8 Giugno 2012, al quale hanno partecipato anche i portavoce dell’ Inps e Inail, con i principali rappresentanti dei Consulenti del Lavoro della regioni colpite, ai quesiti posti in merito alla modalità operativa che intendevano adottare, hanno risposto “ non siamo qui per dare delle risposte ma per ascoltare”!!! A tutt’oggi ancora non si conosce la posizione di questi “signori”, se si esclude il patetico e offensivo comunicato stampa emesso il 16 agosto 2012 che decretava la fine della sospensione al 30 settembre con ripresa dei versamenti il 1° ottobre ed imponeva la regolarizzazione del pregresso entro il 30 novembre 2012!!! Forse pensavano che il ferragosto appena trascorso avrebbe impedito agli italiani (perché ritengo che un simile comportamento sia offensivo per il Paese intero), di prendere pienamente atto del significato di questo comunicato ed invece, fortunatamente, non è stato così, come chiarito dal DECRETO DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI EMESSO IL 24 AGOSTO 2012 che finalmente precisa senza tanti giri di parole lo slittamento al 30 novembre di TUTTI GLI ADEMPIMENTI E VERSAMENTI CONTRIBUTIVI E FISCALI. Nonostante questo Decreto, vorremmo solo sottoporre alla Vostra attenzione alcune situazioni che si stanno verificando con preoccupante frequenza e che alimentano il panico. Ad alcune nostre aziende, l’Inail blocca l’emissione del modello DURC (oggi fondamentale per la positiva risoluzione di qualsiasi trattativa lavorativa ed economica), in quanto non riconosce la sospensione del versamento delle rate dell’autoliquidazione perché la sede legale e operativa dell’azienda non risiede nel cratere sismico, contraddicendo palesemente quanto contenuto nella circolare 28 del 15 giugno 2012 – Articolo 8 comma 1 punto 1, dove si cita chiaramente che “detta proroga opera esclusivamente a favore dei consulenti del lavoro e degli altri soggetti di cui alla legge n. 12/79 che abbiano eletto domicilio prima del 20 maggio 2012 nei comuni individuati dal decreto MEF del 1° giugno 2012, anche con riferimento agli adempimenti per conto di aziende e clienti non operanti nei territori colpiti dal sisma”. La domanda a questo punto è: avendo già assolto l’adempimento della presentazione dell’autoliquidazione (che scade a Febbraio di ogni anno), cosa si intende per agevolazione se non si concede di sospendere i termini per il pagamento della rata??? Teniamo a precisare che nel Convegno di Modena di cui sopra, il portavoce dell’Inail ha chiaramente parlato di sospensione del pagamento per chi aveva in corso la rateazione dell’Autoliquidazione. Altro caso: una nostra azienda appartenente al settore dell’Edilizia, si è vista recapitare la circolare minatoria emessa dalla Cassa Edili di Modena (che alleghiamo), dove Le viene intimata la ripresa dei versamenti dal 1° ottobre e il versamento a saldo di quanto calcolato e non versato in un'unica rata entro la stessa data!!! Siamo assolutamente consapevoli e grate dell’immane lavoro affrontato dal Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, dai sindaci dei comuni colpiti e dalle autorità comunali e provinciali in genere che si sono battute (e ancora ci sostengono) per evitare qualsiasi disparità nella gestione di questa situazione disastrosa e non osiamo pensare a come sarebbero le cose, se queste Persone avessero avuto una soglia di attenzione più bassa. Tuttavia, questo è il panorama nel quale noi ( e molti altri come noi), stiamo lavorando, cercando di fornire un servizio professionale ed efficiente. Non ci aspettiamo grandi risoluzioni dall’invio di questa lettera, ma vorremmo che per una volta sola, questi Enti e non parlo delle sedi comunali e provinciali, ma delle sedi di Roma, prendessero atto che i cittadini (quali siamo e prima ancora di essere impiegati, operai, padri e madri) si aspettano da loro niente altro che chiarezza e coerenza. Non pensiamo possibile per esempio che, un decreto emesso dal Consiglio dei Ministri, possa perdere di efficacia o essere invalidato dalle sedi provinciali Inail o Cassa Edili o Inps a seconda di una libera interpretazione che assume caratteri del tutto personali. Non vogliamo aderire (ma alla luce di quanto sta accadendo diventa sempre più difficile) a quello che oramai sembra ogni giorno di più il pensiero comune e cioè che esistano terremotati di serie A e di serie B ma non possiamo fare a meno di ricordare che il nostro Governo non ha avuto un solo attimo di esitazione nell’accordare per il terremoto dell’Aquila: 120 rate per la restituzione, sospensione per quasi 2 anni e sgravio sul dovuto del 60%, tranquillizzando come meritavano pienamente, le popolazioni colpite , alle quali va il nostro ringraziamento dal profondo del cuore per non aver avuto nessuna incertezza nel decidere (una volta appresa la notizia del sisma del 20 e 29 maggio) di intervenire in nostro favore portando conforto e aiuto concreto. Una vera lezione di coraggio e umiltà che dovrebbe far riflettere coloro che, occupando certi posti di potere, potrebbero semplificare la vita di tutti, riconoscendo ad ognuno di noi la sua Identità di Cittadino Libero e Tutelato dai Diritti contenuti nella nostra Costituzione. Ringraziamo per l’attenzione concessa."