lunedì 31 maggio 2010

RELAZIONI PERIODICHE SUGLI EFFETTI DELLA CRISI A CARPI

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Sig. Sindaco
Ai componenti della Giunta
Al Consiglio comunale


Carpi, 18 maggio 2010



Interrogazione urgente sugli effetti della crisi economica sul territorio comunale



Il sottoscritto Consigliere, stante la perdurante situazione di crisi economica generale, con pesanti effetti anche sul territorio di Carpi, con perdita di posti di lavoro, lavoratori e lavoratrici in cassa integrazione, con ammortizzatori sociali in genere in via di esaurimento e crescenti difficoltà materiali, nonostante i numerosi interventi economici e di tipo sociale promossi dal Comune contro la crisi per mantenere elevata la quantità e qualità di servizi e qualità complessiva della vita

Interroga

la Giunta, per quanto di propria competenza e sulla base delle informazioni delle quali essa può disporre, sull’andamento generale della situazione, sulle ricadute per il nostro territorio, delle principali dinamiche in atto. E in particolare si chiede:

- se dal monitoraggio del sistema produttivo, per quanto di competenza del Comune, la crisi permanga in una fase acuta, si stia stabilizzando o se vi siano anche segnali di inversione di tendenze o di ripresa
- Quali siano attualmente gli indicatori per l’andamento del mercato del lavoro
- Quali siano i principali indicatori relativi all’utilizzo degli ammortizzatori sociali sul nostro territorio e quale sia il rischio reale che un numero crescente di cittadini possa trovarsi senza lavoro e senza alcuna forma di integrazione del reddito
- Se siano allo studio forme di assistenza o di impiego, su base volontaria o meno, in attività di utilità sociale, di coloro che si trovano in cassa integrazione
- Se non si ritenga opportuno, da parte dell’Amministrazione, assumere l’impegno periodico o comunque in presenza di novità significative, di informare il Consiglio dell’andamento generale economico del territorio, per testimoniare ulteriormente l'attenzione e partecipazione con la quale l'Ente locale, nelle sue varie articolazioni e sulla base dei vincoli dibilancio, è a fianco dei cittadini nella consapevolezza delle difficoltà che tante famiglie e imprese stanno attraversando.


Con osservanza



Marco Bagnoli
Consigliere comunale Gruppo Pd

sabato 29 maggio 2010

SCUOLA, SEMPRE PIU' NUOVI ISCRITTI PER LICEO E RAGIONERIA. MA NON CI SERVIVANO PIU' TECNICI?

La Carpi del 2016, senza pretese da sfera di cristallo di cui nessuno dispone, si può intravedere anche oggi. I dati sulle iscrizioni al prossimo anno scolastico delle "superiori" parlano chiaro: calano gli iscritti all'ITIS "Da Vinci", più iscritti al Liceo e a "Ragioneria", tengono i professionali. I 14enni che si affacceranno sul mercato del lavoro tra 5 anni avranno una formazione prevalentemente umanistica e amministrativa. Si può prevedere che non mancheranno le figure tecniche di base ma ci saranno meno periti, che da sempre costituiscono il fulcro delle imprese manifatturiere del nostro territorio. Non si è sempre detto che dovranno essere le figure marcatamente tecniche quelle che dovranno tenere le redini dello sviluppo del nostro sistema produttivo, una volta ristrutturato, riorganizzato, cambiato, speriamo certo non decimato dalla crisi che stiamo attraversando? E' ovvio che non possono essere previste oggi tutte le variabili che influenzeranno lo scenario futuro delle competenze tecniche che saranno presenti sul territorio. Magari chi comincerà il liceo a settembre poi andrà all'università e diventerà un ingegnere civile, non necessariamente un pur prezioso insegnante di storia o di lettere. Difficile valutare ora, quanti in effetti, con il costo della vita crescente, un sensibile aumento del divario tra ricchi e poveri e la proletarizzazione strisciante dell'ex-ceto medio, quante famiglie carpigiane realmente potranno programmare sin da ora una formazione universitaria per i propri figli e potersi permettere e mettere in conto sin dall'avvio delle superiori, un percorso formativo prima umanistico poi tecnico o di alta formazione. Insomma, il futuro dei giovani di Carpi, certo non passa solo dalla scelta della scuola superiore, ora istituto secondario di secondo grado e non è il caso di alimentare forme dirigistiche degli enti locali, di scelte per le famiglie per i percorsi di studio dei figli. Il tema dell'orientamento scolastico dei ragazzi e ragazze di oggi che stanno finendo la Terza media, credo che mai come ora non sia banale, è complesso e non è materia per soli addetti ai lavori. Da lì passa un pezzo di futuro di Carpi. E quello che scegliamo oggi, senza retorica, è davvero più di un mattoncino del futuro. Specialmente con una riforma della scuola media superiore come quella del Ministro Gelmini orientata più a tagliare che a progettare, con qualche utile razionalizzazione come la riduzione degli indirizzi, ma che prefigura fin da ora un grave impoverimento dell'offerta formativa globale del settore pubblico. Al quale, ovviamente, i ceti più agiati potranno far fronte meglio rispetto a quelli medio bassi. Per questo, senza demagogie e rituali politici da vecchie contrapposizioni ideologiche ma con tutta la preoccupazione e il senso pratico che i cambiamenti in atto e i pericoli per la coesione sociale giustificano, ho presentato una interrogazione alla Giunta comunale, per chiedere di quali informazioni disponga in materia e quali interventi possano essere adottati per aiutare a progettare meglio il futuro scolastico e professionale dei nostri adolescenti che è strettamente intrecciato con un pezzo di destino del futuro assetto socio-economico del nostro territorio. Ecco il testo dell'interrogazione presentata.


INTERROGAZIONE

Oggetto: Politiche di orientamento scolastico e andamento iscrizioni per scuola Secondaria di Secondo grado nel territorio del Comune di Carpi per l’anno scolastico 2010-2011.


Il Sottoscritto Consigliere comunale, appreso da varie fonti istituzionali e da cronache della stampa locale che si è registrata una sensibile diminuzione delle domande di iscrizione al primo anno del principale Istituto cittadino di formazione tecnica, tradizionale punto di riferimento delle imprese per il reclutamento di personale specializzato e quadri nel settore meccanico manifatturiero del distretto,

Interroga

La Giunta municipale, per quanto di propria competenza e sulla base delle informazioni delle quali è in possesso, per conoscere:

- Se è confermato o meno il calo delle iscrizioni agli istituti di formazione strettamente tecnica, in particolare per l’Istituto Tecnico “Da Vinci”

- se le scelte, pur legittime, di famiglie e ragazzi e ragazze, di indirizzi alternativi a quelli di natura prevalentemente tecnica, come quelli amministrativi o umanistici possano costituire un indicatore che giustifica preoccupazioni per il nostro sistema di imprese locali che ha sempre indicato nella mancanza di tecnici uno dei problemi strutturali delle imprese, nei momenti di crisi e di espansione

- Se si tratti di effetti riconducibili alla riforma degli Istituti Secondari di Secondo Grado che entrerà in vigore dall’anno scolastico 2010-2011 ma che già ha cominciato a produrre effetti, soprattutto di disorientamento delle famiglie

- se questi indicatori non siano segnali che debbano indurre ad una riflessione sulle modalità di orientamento scolastico, che accanto ai desideri di famiglie e studenti, vedano anche gli enti locali impegnati a favorire il più possibile scelte di formazione tecnica che tengano anche conto dei programmi di sviluppo e futura riorganizzazione dei distretti economici, data la evidente connessione tra i successi personali di scelta dei percorsi formativi e una adeguata presenza nei territori di qualificate competenze, per attuare il sempre auspicato raccordo tra mondo dell’istruzione e mondo dell’impresa, pur nel rispetto delle reciproche autonomie.

Con osservanza
Marco Bagnoli
Consigliere comunale Gruppo Pd

martedì 25 maggio 2010

PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE

Dopo l'approvazione del documento nel Consiglio delle Terre d'Argine, il piano attuativo 2010 approda anche nel Consiglio comunale di Carpi. Come Consiglio dell'Unione abbiamo potuto constatare quale sia la quantità e qualità degli interventi presenti sul territorio in campo socio-sanitario, come quelli a sostegno di cittadini e minori diversamenti abili, di educazione alla cittadinanza dei ragazzi e ragazzi delle scuole, di sostegno alla genitorialità. Non c'è da stupirsi che il nostro territorio sia considerato particolarmente attraente per viverci e c'è da augurarsi che con la situazione finanziaria degli enti locali sia ancora possibile in futuro garantire questa qualità, pur in un quadro di necessarie razionalizzazioni e di grande attenzione per la spesa pubblica. Mi limito ad osservare che in futuro, pur partendo da questa situazione locale molto buona, credo sarà necessario , tra i molti fattori dei quali tener conto, mantenere una direzione di marcia che consenta di avvicinare , tra gli altri, questi obiettivi generali: promuovere la qualità degli interventi; modelli organizzativi più flessibili che consentano maggiori capacità di adattamento degli interventi stessi sulla base della molteplicità e variabilità dei bisogni di una società in grande trasformazione; contrastare i "professionisti" dell'assistenza, cioè migliorare i controlli per fare in modo che le risorse vadano sempre verso chi ne ha maggiormente bisogno; infine incoraggiare chi ha bisogno, ne avrebbe diritto e non chiede, o perchè poco informato o per paura, pudore o senso di vergogna, rinunciando agli aiuti che potrebbe ricevere dagli enti locali. Quest'ultima in particolare, credo sia una specie di nuova frontiera per i nostri Enti locali, orientati per storia, tradizione e cultura a modelli di protezione sociale tra i più avanzati d'europa, che, tradizioni a parte, sono e saranno, per le grandi trasformazioni sociali in atto, messi sempre più alla prova, per livelli di efficienza, efficacia e capacità creativa di intercettare i nuovi bisogni da rendere compatibili con le condizioni economiche degli enti locali.

giovedì 20 maggio 2010

PIANO GENERALE TRAFFICO URBANO

E’ vero che si tratta dell’adozione di un piano previsto dal Codice della Strada e da numerose normative ma non vi è dubbio che non siamo di fronte ad un provvedimento di sola importanza formale. Sarà infatti con questo strumento,approvato dal Consiglio comunale che dovremo valutare indirizzi e provvedimenti concreti delle variazioni alla viabilità.

Non siamo però neppure di fronte ad una semplice, per quanto complessa, gerarchizzazione delle strade. Potrebbe sembrare un puro atto formale, tale da appassionare prevalentemente i tecnici e meno i cittadini, ma così non è e la responsabilità che ci siamo assunti votando questo provvedimento, è rilevante. Soprattutto perché abbiamo potuto leggere e valutare la relazione di indirizzo presentata dall’assessore.

La materia, come abbiamo sentito in Consiglio comunale, è molto complessa e anche io procedo con qualche appunto di sintesi sul blog.

CONDIVISIONE. Non mi considero un pasdaran dell’urbanistica partecipata e non mi illudo che che la politica urbanistica di un Comune possa essere fatta solo da assemblee di cittadini o comitati, anche se questi possono svolgere un ruolo importante di cui bisogna tener conto e non solo ascoltare ma anche elaborare e verificare.
Mi sembra molto positivo, ad esempio, che le proposte in materia di gerarchizzazione delle strade tengano conto delle osservazioni emerse sul tavolo dell’abbattimento delle barriere architettoniche per l’elaborazione di percorsi facilitanti.
Ed è un bene che si utilizzino le nuove tecnologie, internet e rete civica per rendere disponibili notizie per i cittadini che cliccando sulla loro strada, navigando in rete civica, possono sapere in che modo essa è stata classificata, per poter prevedere eventuali interventi futuri, visto che questa classificazione sarà il linguaggio con il quale in futuro discuteremo di viabilità concreta. Credo che la cosa sarà apprezzata da molte persone. E che rappresenti un forte impegno preventivo da parte dell'Amministrazione.

Come si è visto anche dai risultati di diverse assemblee pubbliche, frequentate non solo da persone "di sinistra", nelle quali abbiamo saputo che assessore e mobility manager hanno davvero dovuto fare gli straordinari notturni, come giusto in quel caso, perché tante erano le domande che arrivavano dai cittadini che partecipavano alle assemblee.
E’ un buon segnale che non va sottovalutato, i cittadini sono sempre più attenti, sensibili a materie sulle quali sino a pochi anni fa discutevano solo tecnici. C’è quindi un pubblico più vasto di cui tener conto che vuole dire la sua su questi aspetti, e questo è un risultato positivo della fase di consultazione. Toccherà ovviamente all’Ente locale fare sintesi di questi aspetti e non trasformare tutte le opinioni sul traffico in una babele , ma che questi temi raggiungano un pubblico più vasto mi sembra molto positivo e se permettete anche democratico.

SI' AI PROGRAMMI, NO ALLE "CAMICIE DI FORZA". I programmi concreti di declinazione dei contenuti del piano seguiranno dopo la fase di raccolta delle osservazioni. L'iter pertanto è ancora lungo e non mancheranno occasioni di discussione ulteriore ,verifica e confronto pubblico. Il Piano approvato dal Consiglio non è il Prg del traffico, pur se importante. Auspico che, pur con l'introduzione di gerarchizzazioni stradali precise e delle quali si dovrà tener conto, non venga mai meno l'importanza di non perdere mai di vista il buon senso pratico, evitando i rischi di incorrere in eccessi di formalismo, ponendo sempre al centro delle modalità decisionali, il cittadino utente e "mobile" in carne e ossa, rinunciando a priori alla convinzione che nelle città del ventunesimo secolo sia sempre possibile, una volta per tutte, "ingabbiare" tutte le varie modalità con le quali la mobilità può svilupparsi. Tra ossessione pianificatoria e deregulation globale del lasciar fare quel che viene, c'è un giusto mezzo nel quale collocarsi e che il piano che abbiamo approvato credo possa interpretare adeguatamente.