E’ vero che si tratta dell’adozione di un piano previsto dal Codice della Strada e da numerose normative ma non vi è dubbio che non siamo di fronte ad un provvedimento di sola importanza formale. Sarà infatti con questo strumento,approvato dal Consiglio comunale che dovremo valutare indirizzi e provvedimenti concreti delle variazioni alla viabilità.
Non siamo però neppure di fronte ad una semplice, per quanto complessa, gerarchizzazione delle strade. Potrebbe sembrare un puro atto formale, tale da appassionare prevalentemente i tecnici e meno i cittadini, ma così non è e la responsabilità che ci siamo assunti votando questo provvedimento, è rilevante. Soprattutto perché abbiamo potuto leggere e valutare la relazione di indirizzo presentata dall’assessore.
La materia, come abbiamo sentito in Consiglio comunale, è molto complessa e anche io procedo con qualche appunto di sintesi sul blog.
CONDIVISIONE. Non mi considero un pasdaran dell’urbanistica partecipata e non mi illudo che che la politica urbanistica di un Comune possa essere fatta solo da assemblee di cittadini o comitati, anche se questi possono svolgere un ruolo importante di cui bisogna tener conto e non solo ascoltare ma anche elaborare e verificare.
Mi sembra molto positivo, ad esempio, che le proposte in materia di gerarchizzazione delle strade tengano conto delle osservazioni emerse sul tavolo dell’abbattimento delle barriere architettoniche per l’elaborazione di percorsi facilitanti.
Ed è un bene che si utilizzino le nuove tecnologie, internet e rete civica per rendere disponibili notizie per i cittadini che cliccando sulla loro strada, navigando in rete civica, possono sapere in che modo essa è stata classificata, per poter prevedere eventuali interventi futuri, visto che questa classificazione sarà il linguaggio con il quale in futuro discuteremo di viabilità concreta. Credo che la cosa sarà apprezzata da molte persone. E che rappresenti un forte impegno preventivo da parte dell'Amministrazione.
Come si è visto anche dai risultati di diverse assemblee pubbliche, frequentate non solo da persone "di sinistra", nelle quali abbiamo saputo che assessore e mobility manager hanno davvero dovuto fare gli straordinari notturni, come giusto in quel caso, perché tante erano le domande che arrivavano dai cittadini che partecipavano alle assemblee.
E’ un buon segnale che non va sottovalutato, i cittadini sono sempre più attenti, sensibili a materie sulle quali sino a pochi anni fa discutevano solo tecnici. C’è quindi un pubblico più vasto di cui tener conto che vuole dire la sua su questi aspetti, e questo è un risultato positivo della fase di consultazione. Toccherà ovviamente all’Ente locale fare sintesi di questi aspetti e non trasformare tutte le opinioni sul traffico in una babele , ma che questi temi raggiungano un pubblico più vasto mi sembra molto positivo e se permettete anche democratico.
SI' AI PROGRAMMI, NO ALLE "CAMICIE DI FORZA". I programmi concreti di declinazione dei contenuti del piano seguiranno dopo la fase di raccolta delle osservazioni. L'iter pertanto è ancora lungo e non mancheranno occasioni di discussione ulteriore ,verifica e confronto pubblico. Il Piano approvato dal Consiglio non è il Prg del traffico, pur se importante. Auspico che, pur con l'introduzione di gerarchizzazioni stradali precise e delle quali si dovrà tener conto, non venga mai meno l'importanza di non perdere mai di vista il buon senso pratico, evitando i rischi di incorrere in eccessi di formalismo, ponendo sempre al centro delle modalità decisionali, il cittadino utente e "mobile" in carne e ossa, rinunciando a priori alla convinzione che nelle città del ventunesimo secolo sia sempre possibile, una volta per tutte, "ingabbiare" tutte le varie modalità con le quali la mobilità può svilupparsi. Tra ossessione pianificatoria e deregulation globale del lasciar fare quel che viene, c'è un giusto mezzo nel quale collocarsi e che il piano che abbiamo approvato credo possa interpretare adeguatamente.
giovedì 20 maggio 2010
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