mercoledì 29 dicembre 2010

INTERVENTO CONSIGLIO COMUNALE SU BILANCIO 2011

INTERVENTO BILANCIO 2011 E PIANO INVESTIMENTI CONSIGLIO COMUNALE DI CARPI
Grazie Presidente, colleghi consiglieri e consigliere
Condivido pienamente le priorità di questo bilancio costruito sui pilastri del Sociale, dell'Istruzione e con riferimenti importanti, per quanto di competenza del Comune, alla Sanità. Materia quest'ultima che, pur nel rispetto delle competenze dirette dell'Azienda sanitaria provinciale, vedrà in futuro, sempre più attenzione e contributi, di idee e stimolo, da parte di questo consiglio comunale, oltre che della Giunta, si tratti di materia relative all'ospedale o all'organizzazione territoriale dei servizi Sono certo che il passaggio di molte competenze all'Unione Terre D'Argine non toglierà a questo consiglio capacità e sensibilità di influenzare le politiche che ci riguardano, in questo ambito e altri.
Sono tempi difficili per la Finanza locale e il fatto che i tagli imposti per quest'anno dai provvedimenti del Governo, per il nostro Comune, si siano rivelati meno pesanti di quanto si temeva nei mesi scorsi, non significa che prima l'amministrazione abbia gridato a vanvera “al lupo al lupo”. Mi pare invece che con responsabilità e serietà abbia preso in considerazione vari scenari, abbia fatto i conti con quelli che erano i dati di volta in volta disponibili e abbia definito i programmi sulla base di questi.
Scendendo nel particolare visto che il tempo è limitato e vorrei fare solo alcuni cenni per non sottrarre tempo al dibattito e agli altri interventi.
Comincerei dalla premessa del “Bilancio Insieme” fatta dal Sindaco nella relazione. Questa operazione di ascolto, che immagino potrebbe essere oggetto di facili ironie, a mio parere, come ho sempre sostenuto per altri provvedimenti e per cultura professionale, è un aspetto importante. Non va considerato solo uno spot ma credo possa rappresentare un impegno e una direzione di marcia per il lavoro di questa amministrazione, da rafforzare per il futuro, la cui importanza non deve essere sottaciuta. Intendo bilancio insieme come indicatore di capacità di ascolto, cultura della misurazione degli effetti dei risultati e rendicontazione alla comunità di quanto si è fatto. I risultati ottenuti in questa prima fase, credo complici anche i tempi stretti con i quali è stato necessario varare questo bilancio, non hanno forse consentito di dispiegare fino in fondo le potenzialità di questo metodo, ma credo che la direzione di marcia imboccata dall'amministrazione , sia non solo giusta ma irrevocabile, quindi per il futuro dovremo aspettarci una conferma di questi impegni. Gli incontri al bar, le assemblee nei centri sociali, cittadini che ci hanno detto che non sapevano che altrimenti avrebbero partecipato a queste possibilità di incontro con sindaco e amministratori....sgombriamo il campo dagli equivoci, non esiste lo strumento capace di fare il pieno di contatti con i nostri concittadini. Si deve costruire con il tempo e nel miglior modo possibile, un mix di interventi e di possibili contatti, misurando i risultati e avviando eventuali correzioni di rotta. In breve, diamo una possibilità a Bilancio Insieme di dispiegare le sue potenzialità come fattore di coesione sociale e strumento aperto, sempre, di un circuito di andata e ritorno delle informazioni dai cittadini al palazzo e viceversa. Chiudo su questo argomento sperando che il consiglio possa avere qualche informazione di massima anche sul tipo di riscontri o sollecitazioni avute o chieste dai cittadini nelle cartoline che sono state raccolte nelle urne che erano state sistemate nelle sedi comunali.
NUOVO WELFARE E SUSSIDIARIETA'
Il Sindaco lo ha esplicitato chiaramente e credo che dopo aver riflettuto tanto a lungo in passato sulla possibile declinazione per il nostro territorio del termine “sussidiarietà”, anche per la situazione della finanza locale più volta ricordata, credo che i tempi siano assolutamente maturi per cercare nuove modalità di ricostruzione e rigenerazione del nostro modello di welfare, di stato sociale, che tanti successi e benessere ha prodotto negli ultimi decenni nella nostra regione e nella nostra città.
Ora, visto che la Regione Emilia romagna non potrà continuamente intervenire a sanare per gli enti locali i tagli dello stato centrale, dobbiamo davvero chiederci, come diceva il Sindaco nella sua relazione, cosa può fare il privato sociale per la comunità, e non viceversa. Chiaro che la comunità e chi la rappresenta deve saper intercettare e ascoltare queste disponibilità. Forse i tempi sono maturi per fare prove di volo di tipo diverso. E se il pubblico non è più in grado di gestire direttamente tutto, valuti se le strade possono essere diverse ma abbia chiaro sin da ora, che dovrà essere sempre il pubblico a mantenere un fortissimo presidio politico, di indirizzi e controllo, di garanzia per i cittadini, dei servizi che eventualmente il settore privato potrà fornire alla comunità a costi compatibili, che tengano conto delle trasformazioni della società e delle nuove condizioni economiche per imprese e famiglie che la crisi economica all'interno della quale continuiamo ad essere, sta cambiando in modo stabile, non transitorio. Come, nuove forme di esternalizzazione di servizi e sussidiarità, possano generare utilità generale e sociale senza produrre nuova precarietà, di disuguaglianze o ingiustizia sociale, è il terreno sul quale anche il nostro Comune e L'Unione Terre d'Argine della quale siamo elemento fondante, dovrà misurere la capacità di affrontare il futuro per la Carpi di oggi e quella di domani.
SOCIALE
E' in questo ambito che si scaricano le tensioni della crisi economica e le profonde trasformazioni sociali che abbiamo conosciuto in questi anni.
Costruire un nuovo tipo di welfare anche locale, significa cercare di guidare o contenere, la futura domanda di servizi sociali che non è immaginabile pensare di affrontare solo limitandosi ad inseguire una domanda crescente. Dovremo sempre di più chiederci e agire, su come la domanda di servizi sociali si genera e può essere prevenuta. Per questo, la sfida di passaggio del sociale all'Unione Terre D'Argine è ancora di portata maggiore e tutt'altro che passaggio puramente burocratico. Gli standard di servizio regionali con le nuove norme sull'accreditamento faranno il resto per portare questi temi al centro della nostra attenzione di consiglieri e delle nostre responsabilità, come maggioranza e minoranza.
Sui progetti concreti, bene l'avvio dei lavori per la sopraelevazione della struttura protetta “Il Carpine” per anziani non autosufficienti che dovrebbe essere completata nell'estate del 2013. Per le dinamiche relative alla popolazione anziana e alla struttura famigliare dei nuclei presenti nel territorio, con molti single, intesi come anziani soli e pochi figli, c'è da immaginare sin da oggi che i nuovi posti non potranno coprire tutta la domanda. E qui sta un esempio delle sfide per tutti, che il resto possano farlo le azioni di messa in rete e di solidarietà sociale che il nuovo welfare da costruire, liberando energie sui modelli di sussidiarietà offerti dal privato con un autorevole ed efficace controllo pubblico.
Ancora. Impressionanti le dinamiche in incremento di quanto viene speso dall'amministrazione e in futuro dall'Unione per l'area famiglie, minori e adolescenti. Una conferma ulteriore di quanto le situazioni di crisi sia generatrice di disagio sociale, che si traduce in domanda di nuovi servizi, che è difficile immaginare che l'amministrazione possa sostenere con le sue sole forze, senza attivare, per quanto sia possibile anche politiche di contrasto e prevenzione di questi fenomeni.
Per costruire questo valore aggiunto da dare alla prevenzione del disagio sociale, credo che un aiuto possa venire dal progressivo dispiegamento delle potenzialità dell'economia della conoscenza. Puntare il più possibile su cittadini più informati, più consapevoli, maggiormente capaci di accedere a contenuti e saperi qualificati mi pare sia una delle strade che credo vadano prese in considerazione, non solo per i servizi sociali ma anche per altri comparti dove l'importanza della diffusione delle conoscenze e idee, può costituire un valore significativo, come l'istruzione, la cultura, la sanità. Valorizzare di più e diffondere meglio quel che si fa, dunque, puntando sulla riproducibilità dei contenuti e dei saperi, grazie alle nuove tecnologie, da mettere a disposizione delle persone. Ad esempio, mi pare che tutto quel che il Comune mette in campo in termini di seminari o conferenze pubbliche o iniziative, quando sia possibile, dovrebbe essere registrato o conservato o mantenuto a disposizione dei cittadini, perchè quelle idee vengano diffuse o che restino a disposizione per potersi propagare sul territorio, magari tramite la rete civica o con altre modalità, rinunciando al modello di utilizzo unico del valore di conferenze o seminari, che viene vanificato se quella sera o quel giorno, il cittadino che sarebbe stato interessato, era impegnato a fare altre cose. Insomma, moltiplicare i saperi disponibili “On demand” prodotti dall'ente locale, ovviamente in forma il più possibile gratuita.
E dove ci sono stati tagli dolorosi, come ad esempio per il LABO' nel settore dell'Istruzione fare in modo che non vengano disperse le competenze e che il sapere si trovi il modo di custodirlo e riprodurlo in seguito, a favore dei cittadini.
Una maggior circolazione più efficace di sapere può rappresentare, non certo l'unico ma una modalità di contrasto, di antidoto e prevenzione del disagio che poi approda ai servizi sociali, gonfiandone le esigenze finanziarie.
Campo Nomadi. L'indicazione del Sindaco di pensare a soluzion alternative all'attuale campo, attuando nei prossimi mesi il regolamento che impone il pagamento delle utenze ai residenti, mi pare rappresenti un impegno molto chiaro. Su questo aspetto spero che maggioranza e minoranza vadano oltre la fase delle polemiche e riescano, nell'interesse generale ad assumere posizioni il più convergenti possibili credo auspicate dalla città. Purtroppo devo dire che le proposte di emendamento presentate, mettendo sullo stesso piano campo nomadi e canile mi pare che vadano in tutt'altra direzione. Non è accettabile, né sul piano solo di ipotesi amministrativa, né tanto meno sul piano etico e di responsabilità civile, che questi temi possano essere messi e affrontati sullo stesso piano.
Per il disagio adulti, sottolineo la parte della relazione nella quale si ricorda la crescita di un'area di sofferenza legata all'impossibilità di far fronte alle esigenze quotidiane e agli imprevisti. Questo è un tratto nuovo della Carpi di oggi. E dobbiamo cercare di contrastare queste dinamiche, perchè è qui che si aggirano i virus che minano la nostra coesione sociale, bene supremo da tutelare e rafforzare ogni volta che sia possibile.
POLITICHE DEL TERRITORIO. Impressionante il dato relativo di 60 milioni di Euro di calo degli investimenti in edilizia, sul territorio, rispetto al 2008, con tutto quando ne è conseguito e che si verificherà in termini di economia e occupazione. L'adozione del Psc comunale che la relazione indica per il 2011 e che si salderà con l'aggiornamento del piano piste ciclabili e il nuovo piano del verde, indica, con grande assunzione di responsabilità di questo consiglio che il prossimo anno sarà veramente importante e che per il bene della città tante scelte sarebbe opportuno, se sarà possibile, che fossero le più condivise possibili.
Statistica/Ced. Personalmente ho una certa aspettativa da questo passaggio all'Unione, credo che realizzare un Ced e un ufficio statistica intercomunale possa rappresentare una occasione importante, non solo per potenziare il servizio interno ma anche, a proposito di valori aggiunti ed economie di scala, per poter disporre, anche da parte dei decisori di questo consiglio, di nuovi indicatori e strumenti di lavoro per assumere deliberazion con maggior cognizione di causa e sulla base di elementi oggettivi.

Alloggi Erp e Case. Anche da questo settore, sul quale penso si soffermeranno altri colleghi del nostro gruppo non mi dilungo ma credo che dovremmo riuscire nel tempo, con la fortissima domanda esistente di alloggi di questo tipo a trovare il modo di incrementare la nostra capacità di rispondere alle richieste dei cittadini. Sulla carta ci sono molte norme e opportunità di attivare interventi che consentano di andare in questa direzione, l'housing sociale, la possibilità degli interventi delle Fondazioni bancarie, i nuovi ruoli delle ACER con la relative convenzioni stabilite con gli enti locali. Possibilità di sviluppo tante, per ora resta il dato di fatto che la distanza tra la domanda e l'offerta di possibilità abitative a costo contenuto è ancora rilevante. Non tutte le leve per cambiare direzione per questi aspetti sono in mano ai decisori pubblici. Questo è un settore nel quale anche dai privati, in un'ottica di nuovo welfare c'è da attendersi qualche segnale di tipo nuovo. La materia è passata all'Unione dei Comuni ma credo che per il nostro ente non mancherà una forte attenzione al tema, la cui evidenza per l'interesse generale è sotto gli occhi di tutti. Credo che, ad esempio, dovremmo mantenere anche nei regolamenti dell'Unione una forte attenzione, per ora emersa con chiarezza solo nel consiglio comunale di Carpi, del principio contributivo, cioè di assegnare un valore all'anzianità di residenza in un territorio per la formazione delle graduatorie di assegnazione degli alloggi.

Immigrazione. Bene il livello di servizi presenti sul territorio e il richiamo al rilancio e sviluppo delle possibili sinergie tra ente locali e volontariato e cooperazione sociale. Credo che oltre a questi fattori, riconoscendo il valore dell'immigrazione per il territorio, con un saldo attivo tra i fattori positivi e quelli negativi che il fenomeno migratorio può generare, proporrei una maggior attenzione, i tempi mi sembrano maturi, per un monitoraggio attento, magari formalizzato con informazioni periodiche alle commissioni o a questo consiglio sul livello o indicatori di convivenza civile nei nostri quartieri, quando la cronaca o il nostro presidio del territorio, ad esempio della polizia municipale, ravvisi l'esistenza di queste difficoltà.Per il bene della nostra coesione sociale, non sia mai che ci siano parti della città che si sentano abbandonate o lasciate alle prese con i propri, nuovi tipi di problemi che sino a due decenni fa non esistevano perchè anche la società carpigiana era completamente diversa.

Economia. Già si è detto in molte occasioni della crisi e dei gravi problemi che famiglie e imprese devono affrontare. Bene il metodo della massima concertazione possibile tra ente locale ed associazioni di categorie e sindacati, pur nel rispetto dei ruoli differenti e differenti responsabilità Della parte della relazione, per brevità, mi limito a sottolineare il pieno apprezzamento per la parte relativa alle azioni e proposte per lo sviluppo nella quale di fa riferimento alle necessità autentica e non di facciata di valorizzare il fattore di competenza del quale il nostro paese e territorio dispone in abbondanza, che è il fattore umano. Le imprese carpigiane di successo di oggi e del futuro, per competenze e professionalità di chi le guida e di chi ci lavora, in futuro, anche grazie ad una nuova formazione incentrata sul fattore umano alla quale il Comune sta dando il suo contributo con adeguate politiche formative, saranno soprattutto quelle capaci di fare i propri interessi sviluppando le proprie capacità di collaborazione, come parti di un sistema integrato, non ognuna per conto proprio e sola contro tutti, modello che si rivelò vincente in un altre stagioni ma che in quelle presenti e future, se perseguite, reenderebbero più deboli e non più forti, le nostre imprese e il nostro tessuto sociale
Sport e Benessere. Dell'avvio del progetto di realizzazione della piscina abbiamo parlato in altre occasioni e si auspica che tutto proceda con i tempi che l'amministrazione ci ha illustrato nelle scorse settimane. Apprezzabile l'attività di mantenimento dei servizi con l'adeguamento delle convenzioni in essere. Bene la capacità di dialogo del Comune con le società sportive quando si è discusso a viso aperto, con risultati concreti, sulle palestre e sulle caratteristiche tecniche dimensionali, dei nuovi edifici scolastici. Parlo di sport, dopo qualche osservazione su economia e formazione perchè da questo mondo, se riusciremo a sviluppare meglio le capacità di collaborazione con le società sportive, potrebbe nascere un potenziale strumento di marketing territoriale naturale per far conoscere il nostro territorio, le sue potenzialità turistiche e come luogo di insediamento per attività produttive. La stagione del Carpi F.C, quello che hanno saputo fare società di altre discipline in città, fermo restando le compatibilità finanziarie dell'ente locale, intendiamoci non mi auguro un comune imprenditore sportivo, può costituire un volano di azioni positive che sviluppino relazioni in grado di generare anche valore economico. Faccio cenno anche a qualcosa di più. Penso che un modello nel quale comune e società sportive, sappiano riconoscere sempre meglio, senza unilateralismi sterili, le ragioni reciproche, potrebbe costituire un tassello anche sociale importante per mantenere condizioni che favoriscano la coesione e integrazione sociale in un territorio come il nostro in grande trasformazione e che ha grande bisogno di tutto quanto mantenga o favorisca la rigenerazione di livelli migliori di convivenza civile. Credo che fenomeni diffusi e adeguati al nostro territorio di azionariato popolare, come sta avvenendo in queste settimane a Bologna, forme che da noi sono state solo spesso annunciate e mai portate a pieno compimento, costituirebbe un altro dei motori della coesione sociale che farebbero bene al nostro futuro di comunità
Cultura. Molto opportuno il richiamo alla sobrietà e allo sviluppo di forme di sussidiarietà. Che sia una sussidiarietà, intesa come collaborazione tra pubblico e privato, che produca anche qualità, anche se non tutto può raggiungere i livelli del Festival della Filosofia. Mantenere i servizi è già un dato significativo, magari a discapito anche di una minore quantità dei progetti e degli interventi. Ma a fronte di una qualità medio-alta di proposte culturali, pur se meno numerose del passato, credo che i cittadini, in tempi di crisi come questi, capirebbero e apprezzerebbero. E soprattutto per la cultura, confermo la mia proposta di verifica della possibilità di costruire modelli di riproducibilità degli eventi culturali e soprattutto dei contenuti, una specie di archivio digitale della cultura a Carpi “On demand” sul modello "you tube" per far sì che le nostre pregevoli azioni di politiche culturali raggiungano un sempre più elevato numero di cittadine e cittadine.

Carpi, 28 dicembre 2010

Marco Bagnoli
Consigliere comunale Pd

sabato 25 dicembre 2010

IMPARIAMO L'"UNIONESE" (SENZA DIMENTICARE IL CARPIGIANO)

Dobbiamo imparare l'”Unionese”, cioè a sapere declinare i problemi in un ottica territoriale intercomunale, pur senza dimenticare l'ottica carpigiana, perchè non possiamo dimenticare che siamo nel consiglio dell'Unione su mandato della comunità carpigiana. E' questo, a mio parere, il nocciolo politico della seduta del Consiglio dell'Unione Terre D'argine di mercoledì 22 dicembre nella quale, sul piano strettamente tecnico, sono stati approvati, con il passaggio del Sociale, Casa, Ced, Statistica all'Unione, anche il bilancio preventivo 2011 e il relativo Piano degli Investimenti.
Non è il supercomune, ma non puà neppure più essere una semplice sommatoria di quel che succede a Carpi, a Novi, a Campogalliano o a Soliera.
Fermo restando la libertà di espressione e di azione di ogni consigliere, in Consiglio dell'Unione mi auguro di sentire sempre meno dai colleghi consiglieri riferimenti del tipo “Noi nel comune X o noi quando abbiamo discusso nel comune Y....” perchè espressioni che denotano una difficoltà, pur se comprensibile di sapere leggere la realtà del nostro territorio con categorie diverse da quelli dei singoli Municipi. So che non è facile ma dovremo tutti impegnarci di più in questa direzione. Senza...e qui è l'altra grande scommessa, svuotare i nostri singoli Comuni e le istanze che ad essi fanno riferimento. Stanno in questa sentiero stretto e in una azione politica matura e qualificata riuscire a costruire forme di federalismo adeguate, senza restare ancorati ad antistorici campanilismi, che pur non devono inficiare la capacità di saper rappresentare le comunità locali. Di seguito si pubblica il testo, che, pur non avendo avuto la possibilità di leggere in consiglio, ho chiesto di mettere agli atti, come contributo, anche per il futuro della nostra Unione:



"Per L’Unione è un passaggio fondamentale. Con il passaggio dei servizi sociali, oltre al resto, casa, statistica, Ced, è l’esame di maturità. La posta in gioco è la capacità di fornire i servizi, creare economie di scala, costruire riconoscibilità e autorevolezza, che i cittadini possano pienamente recepire.

Un'altra grande scommessa , che non sia solo un “più uno”, una sommatoria dei servizi, ma che la macchina, dopo una fase di assestamento, entri a regime e produca quel valore aggiunto che tutti ci attendiamo. Con la nascita della Grande Unione c’è dunque molto di più che una scorciatoia, un escamotage per aggirare il patto di stabilità. No, l’Unione dei comuni e il suo bilancio non può essere solo una turbata o descritta come tale, ma davvero uno strumento operativo nuovo e aggiornato ai tempi che stiamo attraversando.

Questa che nasce simbolicamente con questo bilancio preventivo non deve essere solo una Unione dei Comuni, ma deve cominciare ad incamminarsi sempre più diventare una unione dei cittadini che abitano su questi territori. Dico subito che il Comune unico mi sembra una ipotesi per ora accademica e che non si può calare dall’alto e che non vedo tra le cose da fare nell’agenda delle priorità.

Tariffe. Aumentando i servizi, vedo che aumenteranno anche le tariffe in uesto ambito, con ritocchi al costo dei servizi, in particolare scolastici per i cittadini, pur a fronte di elevata qualità delle prestazioni fornite. Il giudizio di qualità non è in discussione, poiché viviamo in tempi di crisi economica e molte famiglie sono in difficoltà, prima ancora di chiedere moderazione negli aumenti, che sono certo l’Unione ha valutato pienamente, chiedo informazione pubblica preventiva, cultura della massima trasparenza e rendicontazione chiara e puntuale di quel che l’unione decide e fa, non accontentandosi solo della regolarità formale o numerica dei propri atti ma pensando sempre a come possa essere capita dai nostri cittadini. Non perché i cittadini non siano abbastanza intelligenti, ci mancherebbe, ma per metterli sempre il più possibile in condizione di comprendere quel che si fa. Io mi arrabbio, e penso molti altri, quando sento dire che l’Unione è un carrozzone e vorrei che si facesse tutto il possibile per contrastare questo modo di pensare che non fa bene all’Unione, alla sua autorevolezza e al nuovo rapporto con i cittadini dei territori da rafforzare. Che non si pensi insomma che possa bastare una Unione dei Comuni solo delle burocrazie .

Statistica/Ced. Personalmente ho una certa aspettativa da questo passaggio, credo che realizzare un Ced e un ufficio statistica intercomunale possa rappresentare una occasione importante, non solo per potenziare il servizio interno ma anche, a proposito di valori aggiunto ed economie di scala, per poter disporre, anche da parte dei decisori di questo consiglio, di nuovi indicatori e strumenti di lavoro per assumere deliberazione con maggior cognizione di causa e sulla base di elementi oggettivi. Possibilità che le funzioni statistiche di enti, imprese e organizzazioni in genere, certo consentirebbero, per incrementare la disponibilità di indicatori oggettivi, da affian agli altri tecnici e politici, sulla base dei quali assumere le decisioni.

Alloggi Erp e Case. Anche da questo settore, sul quale penso si soffermeranno altri colleghi del nostro gruppo non mi dilungo ma credo che dovremmo riuscire nel tempo, con la fortissima domanda esistente di alloggi di questo tipo a trovare il modo di incrementare la nostra capacità di rispondere alle richieste dei cittadini.


Concludendo, l’Unione potrà diventare un banco di prova del futuro nuovo welfare del quale tutti stiamo discutendo e avvertiamo la necessità. Sta tramontando la stagione del tutto pubblico, che pure ha dato, specialmente nei nostri territori, straordinari risultati per qualità e quantità di servizi e non è ancora avviata la stagione di un nuovo e più maturo rapporto tra pubblico e privato, in un ottica di sussidiarietà, alla ricerca di nuovi equilibri tra la possibilità di offrire servizi a costi più compatibili con le finanze locali, salvaguardando un forte presidio politico di indirizzo e controllo, non necessariamente di gestione, cercando di generare nuove forme di servizi sociali, con auspicabili positivi effetti anche in termini di posti di lavoro, per le imprese private, cooperative e no profit che potrebbero, con l’ente pubblico a fare da regolatore, aprire una nuova stagione di ingegneria sociale avanzata, per il mantenimento della coesione sociale dei nostri territori. Bene supremo di noi, che come i nostri cittadini, viviamo qui.

Infine un accenno al tema della Rappresentatività. Per l’importanza di questi compiti, certo non a breve termine ma appena sia tecnicamente possibile, credo sia opportuno per il futuro, verificare le possibilità che, ad un consiglio come questo, che dovrà assumere decisioni future rilevanti, pur se oggi pienamente legittimo e rappresentativo, sia possibile cercare, nelle forme sulle quali si dovrà riflettere da parte di tutte le componenti di maggioranza e minoranza, ulteriori gradi di rappresentatività possibile, per fare in modo che questa Unione della quale votiamo il Bilancio questa sera, in futuro sia sempre di più istituzione di tutti, in nome dell’interesse generale".

lunedì 20 dicembre 2010

QUALITA' DELLA VITA E CONVIVENZA CIVILE ZONA VIA UNIONE SOVIETICA

Il Circolo Pd “1° Maggio-Carpi Sud” esprime preoccupazione per il grave episodio di Via Unione Sovietica dopo una lite tra immigrati, uno dei quali clandestino, finita a colpi di forbice e con il ferimento di una persona. Premesso che ci si rende conto che non si può militarizzare quella parte del quartiere, si chiede alle Forze dell'Ordine, alle quali va il nostro ringraziamento e pieno appoggio, che vengano mantenute e rafforzate la vigilanza e il controllo del territorio.

Si chiede che il Comune faccia il possibile per mantener informata la popolazione su quanto riguarda la vita del quartiere e sulle iniziative in corso per favorire la soluzione o l’attenuazione dei fenomeni di ordine pubblico che possano causare forme di degrado sociale nella zona. Il Circolo Pd “1°Maggio-Carpi Sud” chiede inoltre che l’Ente locale si faccia promotore, incoraggi o favorisca, eventuali iniziative di quartiere o rafforzando le attività esistenti , per la promozione, l'inclusione e l’integrazione sociale nel rispetto delle culture e sensibilità esistenti, a garanzia della convivenza civile, ritenendo fonte di potenziali problemi , la presenza di gruppi non dialoganti con il resto del territorio.

Il Circolo Pd della zona conferma inoltre piena disponibilità al confronto e alla collaborazione con chiunque abbia a cuore questi temi e la difesa della qualità della vita nel nostro quartiere, che non è un “ghetto”, nonostante questo genere di episodi deprecabili, ma una parte della città nella quale la qualità della vita resta elevata ed è tutt’altro che compromessa. Una qualità che anzi va difesa, come tutti noi cerchiamo di fare, mettendo in campo, nel tempo libero, anche con il nostro e altrui volontariato sociale, le nostre competenze, esperienze e sensibilità.



Marco Bagnoli - Segretario Circolo Pd "1°Maggio-Carpi Sud" e Consigliere comunale Pd