martedì 2 giugno 2009

DOCUMENTO FORUM PD SU "IMMIGRAZIONE, COESIONE SOCIALE E PARTECIPAZIONE

Il lavoro del nostro Forum che ho avuto il compito di coordinare, riguardava tre aree di conoscenza: l’Immigrazione, la Coesione sociale e la Partecipazione. Ben presto, man mano che abbiamo incontrato i componenti del Forum, parlando con cittadini, iscritti o simpatizzanti, ci siamo accorti di due aspetti: da un lato della grande trasversalità di questi temi, cioè del fatto che sono fortemente connessi tra di loro e dall’altro della grande rilevanza, a livelli percettivi e oggettivi, di tutto quanto può essere compreso nel pianeta “Immigrazione”. Va sottolineato infatti che, al di là della volontà del coordinatore, è significativo che nello svolgimento spontaneo di dibattiti e discussioni, sia stato questo tema, data anche la sua complessità, a monopolizzare il numero e la qualità degli interventi e sollecitazioni che abbiamo raccolto nell’attività del Forum.

In estrema sintesi dall’attività del nostro Gruppo, oltre alla serie di proposte che saranno elencate brevemente in seguito, ci è parso di poter riconoscere alcune tendenze fondamentali o comunque che ci sono apparse largamente condivise:

- Per l’Immigrazione, tra molti dei nostri cittadini, siano residenti nel comune da molti o pochi anni o mesi, accanto a sentimenti prevalenti di accoglienza e di volontà di integrazione degli immigrati, con il raddoppio della popolazione straniera, passata in 5 anni dal 5 al 10% della popolazione totale, sembra farsi strada la convinzione che non solo l’integrazione globale quando possibile ma anche un modello di coesistenza di culture, in un sistema generale di regole condivise, con doveri e diritti per tutti, sia da perseguire, accanto al primo, per la città dei prossimi anni e decenni. Il punto di riferimento dei prossimi anni deve dunque essere una società integrata e multiculturale, a partire dai livelli locali.

In un contesto di alta qualità della vita, con servizi qualificati e un ventaglio significativo di opportunità, siamo di fronte ad una concreta trasformazione della composizione sociale di Carpi, in linea con tutte le realtà più sviluppate del nostro Paese: aumenta notevolmente ma riduce le proprie dimensioni per componenti, il numero di nuclei famigliari; aumenta il numero di anziani oltre alla stessa natalità, che resta elevata, soprattutto per i maggiori tassi di nascita tra gli immigrati. Tra questi ultimi è ormai un dato sociale di fatto il così detto “Immigrato di seconda generazione”, come ad esempio è tipico il caso di tanti adolescenti, cresciuti di fatto a Carpi, con piena padronanza della lingua e della cultura di convivenza emiliana, ma in possesso anche della propria cultura d’origine. Con la pluralità di culture esistenti nel corpo sociale di Carpi, pur in presenza di un mondo del volontariato produttore di coesione sociale che ha più difficoltà rispetto al passato, a Carpi c’è ancora una rete sociale solida e c’è fiducia sulle potenzialità e caratteristiche della città. Le persone che hanno partecipato agli incontri e anche altri che hanno dato contributi esterni hanno manifestato l’esigenza che vadano ulteriormente incoraggiate e promosse tutte le azioni che possono favorire coesione e rafforzamento dell’identità sociale di ciò che è e sarà Carpi. Questo documento rappresenta una sintesi dei temi dei quali si è parlato nell’attività del Forum “Immigrazione, Coesione sociale, Partecipazione”

Linee Guida generali

• Sussidiarietà

All’interno del Forum , da molti interventi, premesso che il livello di servizi e offerta sociale della città è considerato buono e soddisfacente, è emersa l’esigenza che vadano rilanciati e rivitalizzati i rapporti tra i vari soggetti presenti sul territorio operanti in questi settori ( Comune, Terzo settore, Diocesi, Fondazione Crc ), nel rispetto delle rispettive autonomie, per concorrere alla definizione di strategie generali e operative. Il quadro normativo nazionale e regionale, a giudizio di vari partecipanti al Forum dovrebbe favorire un quadro al cui centro, oltre all’ente pubblico, dovrebbero trovarsi, altre forme di costruzione del bene comune, come la sussidiarietà, intesa in sintesi come complementarietà tra pubblico e privato sociale. In vista di questi obiettivi nel Forum è stata manifestata l’esigenza che il Terzo settore trovi forme di riconoscimento strutturale quale interlocutore privilegiato per l’attivazione o riattivazione dei percorsi di salute e benessere, previsti per il conseguimento degli obiettivi stabiliti dalle normative vigenti a livello generale, regionale e locale. Si ritiene inoltre importante rilanciare anche le forme di partecipazione e consultazione del mondo del volontariato sociale della città,


• Immigrazione

- Una società giusta è una società in cui si valorizzano diritti e doveri. Le regole, condivise, sono alla base, per lo sviluppo e la crescita sociale di una città, in un’ottica di valorizzazione reciproca. La nostra riflessione deve essere volta a capire quali strumenti mettere in campo per stabilire un modello di welfare che UNISCA la società e accompagni i processi di modernizzazione con la solidità e la ricchezza della rete sociale che da sempre contraddistingue Carpi.
- Promozione di azioni che producano fiducia reciproca nella società carpigiana tutta, tra italiani e cittadini stranieri, per favorire la sua coesione. Occorre pertanto continuare a produrre buone pratiche e azioni che producano fiducia. Ecco quindi il valore aggiunto di una rete tra soggetti pubblici, privati e del terzo settore volti ad affrontare organicamente le nuove tematiche in essere e consolidare quello che a tutti gli effetti deve diventare un nuovo patto sociale in una prospettiva di arricchimento e valorizzazione specifica per il prossimo futuro.

- Sicurezza

- Proseguimento e rafforzamento delle iniziative messe in campo in questi anni: video-sorveglianza, trasferimento delle competenze di Polizia locale all’Unione e istituzione di pattuglie notturne, assistenti civici, tavoli di coordinamento tra Istituzioni e Forze dell’Ordine

- Giudizio positivo della modalità e fermezza con la quale l’Amministrazione ha affrontato emergenze come quelle di Via Bolsena con uno stato di irregolarità e degrado diffusi. Si è così dimostrato nei fatti come a Carpi, puntando su garanzia e rispetto dei diritti e dei doveri per tutti e applicando questo orientamento con efficacia, prontezza e autorevolezza, si possa costruire un efficace antidoto ai problemi di degrado che possono presentarsi.

- Valorizzare in tutte le forme possibili l’accessibilità alla città ( salute, offerta scolastica, servizi sociali, offerta culturale, lavoro..) e la riqualificazione delle sue aree. Garantire, ad esempio, un centro storico “vivo” e simbolicamente punto di riferimento della città, oltre a coprire un aspetto culturale e di valorizzazione del territorio aiuta a prevenire situazioni di insicurezza per la cittadinanza.

- Valorizzare le forme di partecipazione delle comunità straniere, con i giusti tempi, senza voler forzare la maturazione dei processi e ribadendo, con fatti e parole, l’importanza del rispetto delle regole della nostra comunità. Ampliare dunque le possibilità di incontro e confronto tra culture, con l’ausilio di mediazioni linguistiche sempre nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza

• Coesione sociale

- Urbanistica. Sostenere uno sviluppo urbanistico equilibrato della città evitando che da noi possano verificarsi fenomeni diffusi di quartieri o caseggiati ghetto

- Casa. Consolidare gli interventi di supporto all’accesso della casa ( contributi economici e di garanzia ) valorizzando la rete dei soggetti interessati


- Lavoro. Sviluppare azioni formative maggiormente legate all’acquisizione di competenze più richieste dal mercato locale.

- Cura. Verificare possibilità di forme di gestione di servizi più flessibili da aggiungere a quelle attuali. In particolare per anziani e famiglie nella cura dei minori (micronidi).


- Semplificazione e adeguamento Burocrazia nell’ambito dei programmi regionali di costruzione di nuove forme di welfare. Adeguamento il più rapido ed efficace possibile, per quanto di competenza dell’ente locale, per avvicinare ulteriormente le risposte dell’amministrazione pubblica alle esigenze dei cittadini in presenza di cambiamenti sociali molto più rapidi anche a Carpi rispetto al passato e conseguenti necessità di sviluppare la rete di protezione sociale esistente

- Luoghi Comuni. Se non è vero che le case pubbliche vengono di fatto assegnate prevalentemente agli stranieri o che nelle graduatorie degli asili nido gli stranieri “passano davanti” agli italiani, costruire modalità e percorsi che chiariscano questi aspetti non secondari, che se lasciati circolare liberamente, provocano lo sviluppo di stereotipi e sentimenti razzisti per i quali una adeguata comunicazione eviterebbe rischi maggiori per la coesione sociale.


- Carpigianità senza campanile. Favorire la formazione e costruzione di competenze da parte di soggetti legati e residenti nel territorio. Costruire percorsi che in futuro favoriscano processi di rientro degli investimenti fatti e che le persone di Carpi che li hanno ricevuti si sentano moralmente impegnati a restituire alla comunità il loro sapere acquisito grazie a fondi di tutti. La coesione sociale si costruisce anche contrastando la formazione di oligarchie ed elite sociali unicamente autoreferenziali

- Fondo carpigiano. Si propone di approfondire la realizzazione, sulla base di esperienze già attuate in passato dalle associazioni di categoria locali, di un fondo, alimentato dal risparmio locale e remunerato a tassi di mercato, che favorisca il mantenimento sul territorio del risparmio della comunità carpigiana e che da qui possa essere destinato ad impieghi locali. Nel Forum non è emerso un modello di proposta preciso ma ci si è posti il tema di far rimanere il risparmio e il valore economico prodotto dalla collettività carpigiana, il più possibile sul nostro territorio

- Reti di solidarietà. Moltiplicare le azioni di sostegno in tutti i centri sociali e culturali dell’area carpigiana nei quali è ancora molto forte il senso di appartenenza alla comunità locale. Evitare fenomeni di abbandono di questi presidi che non porterebbero ad altro che ad un impoverimento progressivo delle reti di solidarietà sociale o a rischi di autorefenzialità di questi gruppi.


- Lotta alle nuove povertà. Imparare a riconoscere le nuove forme di povertà e disagio della Carpi di oggi con l’adozione di nuovi strumenti operativi e di nuove regole che tengano conto della necessità di adottare nuovi parametri per imparare a intercettare questi fenomeni e indicatori di nuove povertà che spesso si presentano anche quando si ha un lavoro e una vita in apparenza normale, sottovalutando la rilevanza che hanno nuovi fenomeni sociali quali la separazione, il divorzio, la necessità di assistere persone anziane, contenziosi famiglie/badanti con rischi di “lotte tra poveri” e comunque la molteplicità di aree di disagio. Non per tutte il Comune può intervenire ma riconoscere queste dinamiche per la programmazione degli interventi è di grande importanza per l’attività di Governo locale improntata al mantenimento della coesione sociale.

- Osservatorio. Istituire un osservatorio qualificato delle dinamiche sociali che fornisca elementi all’Amministrazione locale per prendere decisioni di politiche sociale territoriale.


- Telesorveglianza. Estendere la realizzazione di questi strumenti ed affidarla al Comando di Polizia Municipale delle Terre d’Argine.

- Vicinato. Proseguire con le politiche di incontro e mantenimento della vicinanza tra persone che abitano nello stesso quartiere o condominio, favorendo la realizzazione di progetti di questo tipo e per i quali esistono anche indicazioni a livello di Unione Europea


• Partecipazione

Dal Forum sono giunte richieste di ulteriore potenziamento delle attività di comunicazione, contatto e partecipazione, favorendo azioni che incrementino ulteriormente le risposte a queste domande di partecipazione e/o coinvolgimento nella vita pubblica cittadina.
Nel Forum in particolare ci sono state richieste di ulteriore sviluppo delle Consulte e di attenzione a forma di partecipazione civile più o meno spontanea o strutturate, la possibilità per i cittadini di entrare in di processi, per ottenere che l’attività di ascolto sempre attuata dall’amministrazione comunale mantenga e consolidi la propria efficacia e autorevolezza.
Proprio in momenti come questi, anche a causa della difficile situazione economica, nei quali è maggiore il rischio che si attenui la coesione sociale che ha sempre costituito uno dei punti di forza della qualità della vita per chi abita nella nostra città.

*Documento elaborato da Marco Bagnoli. Consegnato all'Unione Comunale del Partito Democratico per il candidato Sindaco, Enrico Campedelli ed utilizzato per il programma di coalizione.

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