E adesso come faccio? All’ultimo congresso ero bersaniano. Alle europee ho dato il voto di preferenza alla Serracchiani che stava più dalla parte di Franceschini, mi piacciono molte cose che dice Renzi, soprattutto quando attenua il furore “generazionale” ammettendo che si possa avere un po’ di cervello anche se si superano i 35 anni, altrimenti avrei dovuto programmare in fretta il mio suicidio visto che ne ho compiuti da poco 50; mi piace molto, anche se eletto per un soffio, il Sindaco di Bologna (Bersaniano?) che sta facendo una specie di rivoluzione-rottamazione costruendo sul campo, partendo da una solida esperienza politica e da un forte senso di appartenenza al territorio ( anche se è di origini campane a tratti mi sembra più bolognese lui del dottor Balanzone ) un nuovo modello di governo locale nel quale il pubblico accetta di rinunciare al suo primato, anche perché non se lo può più permettere, accettando che i servizi possano essere svolti dal privato o privato sociale, a costi standard, che garantiscano il loro mantenimento, però con potere vero di indirizzo e di controllo di qualità del pubblico. Bella scommessa! Ma è di qui che passa il futuro delle nostre città e del nuovo modello emiliano. Mi trovo sempre d’accordo con quello che dice Follini ( Sostenitore di Bersani al congresso ), cattolico e responsabile della comunicazione del partito ma mi sembrano due belle intelligenze, con punti di forza e di debolezza, anche i tanto vituperati D’Alema e Veltroni. Un bel guaio! Allora cosa sono? Sarà colpa della mia insanabile vocazione al cerchiobottismo ( direbbe chi vede il bicchiere mezzo vuoto ) o della capacità di sintesi alla ricerca di equilibri più avanzati ( direbbero quelli più inclini al mezzo pieno ). Fanciullescamente avevo sempre pensato che la ricchezza di intelligenze, di contributi, di punti di vista, fatta salva l’onestà intellettuale, dovessero rappresentare sempre un vantaggio nell’organizzazione di cui si fa parte ( che sia la famiglia, l’azienda o la polisportiva…) . Dagli spifferi comunicativi e dalla lettura dei giornali delle ultime settimane pare invece che i ”Idee” faccia rima con “personalismi” e che la ditta in realtà sia una specie di “mostro” con 17-18 succursali sempre sull’orlo di una crisi di identificazione con la casa madre. Nelle aziende una situazione del genere sarebbe intollerabile, ma per fortuna le leggi della rappresentanza e della vita politica funzionano in modo diverso e il Pd è possibile, per quanto posso dire qui e ora a Carpi, rispetto a questa regole in vigore in altri contesti. Allora, per concludere, siccome non so chi sono, ma in giro ci sono molti altri che sono più furbi di me e lo sanno perfettamente, consapevole che dichiarandomi partigiano del Pd e basta, rischio, ma non credo, di finire come l’ultimo giapponese di qualche atollo del Pacifico, ripiego sull’unico certezza che nulla potrà mai scalfire, cioè il fatto che il primo motore dell’attività di volontariato sociale politico che sto facendo, è il fatto di sentire dentro di me l’insopprimibile senso di appartenenza a questa comunità e di essere carpigiano. Un pò patetico, lo so, ma incredibilmente, almeno per me, visceralmente vero. E chi condivide sinceramente questi valori troverà sempre piena collaborazione da parte mia.
Marco Bagnoli – Consigliere Pd
Comune di Carpi e Unione Terre d’Argine
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Questo discorso tanto ecumenico quanto inconcludente vorrebbe essere una velata candidatura in vista 2014?
RispondiEliminaMi sorprende sempre che vi siano persone, sì, anche se anonime, con solo certezze e che capiscono sempre prima degli altri dove si va a parare.
RispondiEliminaBuon per Lei. Non so se le risulta ma nella vita non ci sono solo politica,posti da agganciare, interessi personali e relative strategie. Quindi vorrei rassicurarla sul fatto che non mi sto candidando o puntando a niente, faccio solo volontariato sociale, come lei magari va all’Avis o alla Croce Rossa. Tutto questo le sembra insopportabilmente inconcludente o schifosamente
caramelloso? Mi spiace di avere urtato la sua sensibilità superpratica. Ecumenicamente la saluto e per fortuna non si è costretti a pensarla allo stesso modo. Marco Bagnoli