martedì 18 ottobre 2011

SANITA’, FIRMATO IL PAL. MA I TERRITORI NON RINUNCINO A VIGILARE.

Ok la forma, Piano attuativo della sanità provinciale approvato. Ma non si rinunci alla sostanza e all’impegno dei territori per vigilare, con spirito costruttivo, sulle modalità con le quali le linee guida del Piano verranno declinate sui territori. E’ chiaro che la sanità extra-large che abbiamo conosciuto negli scorsi decenni, con il massimo dei servizi per tutti in modo generalizzato non potremo continuare a riprodurlo, per i noti vincoli economici e le profonde trasformazioni sociali e organizzative nelle quali siamo immersi. Il principio anche qui sarà che i servizi devono essere garantiti al massimo per chi ha di meno e chi ha di più dovrà contribuire maggiormente. Ora il tema, di straordinaria complessità, al cuore del problema delle riduzione delle disuguaglianze nel nostro tempo, con la costruzione di modelli di erogazione dei servizi che siano più equi, lancia una sfida di straordinaria responsabilità per le classi dirigenti del servizio sanitario, per le comunità e i loro amministratori ( a proposito, forza Sindaco Campedelli e assessore Bellelli per la mission in corso, davvero non da poco…. ). Le prime dovranno garantire più efficienza ed efficacia, evitando soluzioni organizzative solo incentrate sui costi, evitando rischi di tagli lineari alla “Tremonti” che danno pochi benefici e distruggono talento e risorse umane che vanno al di là dei puri indicatori economici. I tecnici poi, e questa sarà la grande responsabilità della politica, non dovranno essere lasciati soli e dovranno essere esperti al servizio del bene comune delle comunità. Non per nostalgie della sanità con i comitati di gestione dei politici che attuarono la prima fase della riforma sanitaria alla fine degli anni 70, ma per recuperare un adeguato peso dei territori nell’organizzazione dei servizi, quello che si sta dimostrando il tallone d’Achille di questo Pal, Per i territori dunque e i Comitati locali, se riusciranno ad essere sinceramente interpreti di queste esigenze, zigzagando tra i rischi di vetero campanilismo rivendicazionista o di strumentalizzazione politica, il lavoro importante da fare comincia ora. Benissimo il nuovo reparto di radioterapia ma come si fa a non avere in ordine le sale operatorie in una città come Carpi? Mettiamocela tutta per obiettivi concreti come questi, per quanto ognuno possa fare nel proprio ruolo o come semplice ma straordinariamente importante impegno civico.

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