venerdì 2 dicembre 2011

POCHI INVESTIMENTI PRODUTTIVI PER L’AREA DI CARPI

Lo ha confermato nei giorni scorsi, Simone Morelli, assessore alle attività produttive, rispondendo ad una mia interrogazione specifica sull’andamento di questo indicatore per la zona di Carpi. Di solito, anche se non solo, negli uffici comunali vengono registrate le richieste di insediamenti produttivi e si ha un certo polso del mercato locale in termini di domanda di insediamenti di imprese. Morelli, rispondendo alle mie domande con le quali chiedevo informazioni anche sull’esistenza o meno di problemi per edifici industriali vuoti o poco utilizzati a causa della crisi, ha detto che al Comune giungono segnali soprattutto per l’avvio di piccole attività artigianali o commerciali e sono poche le richieste di informazione o comunicazione per imprese manifatturiere o di servizi, le aziende cioè più strutturate e per attivare le quali occorrono investimenti maggiori. Non mancano, ha risposto l’assessore, i progetti in campo promozionale o di formazione e non abbiamo sul nostro territorio casi veri e propri di desertificazione industriale, con capannoni vuoti come avvenuto nella zona di Prato, ma la crisi si sente . Questa in estrema sintesi la risposta dell’assessore, della quale mi sono dichiarato soddisfatto, più per la forma che per i contenuti, nel senso che le notizie che ha confermato non sono incoraggianti. Mi rendo conto perfettamente che l’assessore alle attività produttive di Carpi non è un superministro dell’economia e che il suo raggio d’azione per le azioni che può adottare, è limitato, ma le conferme sul basso numero di richieste per insediamenti produttivi a Carpi, unite ai dati diffusi in questi giorni dalla CGIL di zona in merito ad occupazione e sussidi di disoccupazione, entrambi in aumento, non possono che continuare a far preoccupare.

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