sabato 17 settembre 2011

COMMISSIONE ARCHITETTONICA E DEL PAESAGGIO, GETTONI & C.

Visto che la commissione qualità è obbligatoria, pur se consultiva, come spiegato nei lavori della 2a commissione comunale e visto che la stessa ha un costo con un gettone per chi ne farà parte remunerato in base alle tariffe professionali, al di là degli aspetti tecnici, essendo quella architettonica e paesaggistica una ottica alla quale anche i cittadini in genere sono molto sensibili ( Parco Lama, spazi Verdi…..) , ho chiesto in Consiglio di valutare la possibilità che la commissione stessa produca periodicamente, magari una volta all’anno, una relazione con la quale misurare le variabili sul territorio dei principali indicatori oggetto dell’attività della commissione stessa. Credo sarebbe una relazione e una modalità di rendicontazione del lavoro fatto con denaro pubblico, molto gradita ai cittadini.
Sarebbe anche il modo di far percepire alle nostre comunità che questa commissione, non è più la vecchia commissione edilizia comunale, sancta sanctorum solo per iniziati, ingegneri o geometri o comunque comprensibile nelle sue operatività per i soli addetti ai lavori, ma capace anche di rivolgersi ad un pubblico più vasto, aumentando sempre più il grado di trasparenza e comprensione delle attività comunali di questo tipo.
Credo che una decisione di questo tipo, anche se non prevista espressamente nel testo della convenzione, per evitare di ripresentare la delibera in tutti i comuni, potrebbero essere valutata nella normale operatività che la Commissione sceglierà di darsi.
Sulla proposta della Lega di non pagare i componenti della Commissione, credo che essi debbano sentire fortemente l’onore di essere al servizio della comunità, ci è stato assicurato che il gettone di 130 a seduta ( in media di 4 ore ) consente di risparmiare almeno la metà di quelle che sarebbero le tariffe di mercato e poi penso che puntare sempre a non pagare le competenze e i professionisti, sia pericoloso perché taglia fuori dalla possibilità di lavorare per l’ente locale, i giovani professionisti o altri più esperti che lavorano per vivere. Insomma il rischio è che acquisiscano incarichi di questo tipo, solo onorifico, solo i ricchi, che possono fare a meno di compensi. Francamente mi sembrerebbe un ritorno al passato di un notabilato che accede alle cariche pubbliche per censo che non mi pare un simbolo di modernità ma un pericoloso tuffo nel passato.

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