sabato 10 luglio 2010

RELAZIONE ANNUALE POLIZIA MUNICIPALE. BENE I NUMERI. IN FUTURO PIU' INDICATORI QUALITATIVI?

E' stata presentata nelle scorse settimane l'annuale relazione dell'attività della Polizia Municipale del territorio di Carpi e dell'Unione Terre d'Argine. Come di consueto, la relazione è stata molto ampia, precisa, ricca di indicatori numerici che hanno fotografato con la massima oggettività il lungo elenco di attività nella quali sono impegnati i nostri vigili sul territorio: dalle attività relative all'infortunistica, alle politiche di sicurezza, giudiziarie, alla collaborazione con gli assistenti civici, alle attività di polizia edilizia, ambientale, stradale sino all'importantissima funzione svolta nelle scuole per l'educazione stradale dei giovani e giovanissimi. Tra i temi toccati nella relazione: il numero di violazioni in aumento al codice della strada, il calo dei sinistri stradali nei quali sono intervenuti i nostri vigili, l'aumento delle attività di videosorveglianza, l'aumento delle segnalazioni ricevute dai cittadini, l'incremento della varietà delle prestazioni nelle quali è richiesto l'intervento o la presenza dei nostri agenti di polizia locale, con incrementi importanti di forme di collaborazione con le altre forze dell'ordine dello Stato, in particolare Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. In un breve intervento nel corso del dibattito seguito alla relazione ho chiesto, pur apprezzando il lavoro presentato con dovizia di indicatori quantitativi, se in futuro non possa essere valutata la possibilità di integrare i "numeri" con altri indicatori qualitativi che permettano di far emergere anche il ruolo importantissimo che il corpo di polizia municipale svolge per la qualità della vita e la coesione sociale del nostro territorio. Sarebbe interessante ad esempio dare maggiore scientificità e ufficialità ad indicatori dei quali per ora si dispone solo in modo informale o con il passaparola, quali le modalità con le quali i cittadini si rivolgono agli agenti, se sono le stesse o diverse le tipologie di domande che vengono fatte all'autorità locale, se è in aumento, in diminuzione o stabile, l'atteggiamento ( più collaborativo, arrabbiato o neutro ) con il quale si svolge il rapporto tra le persone e gli agenti. Per un motore importantissimo di coesione sociale di un territorio come gli agenti di polizia locale, credo che integrare, se sarà possibile, informazione come queste, darebbe maggio valore ai dati numerici e "produttivi" in senso stretto, pur se importantissimi, che di solito vengono presentati. L'assessore competente D'Addese ha risposto in consiglio che terrà conto di questo suggerimento e che verificherà la possibilità futura di dare una lettura anche di questo tipo, di carattere più marcatamente sociologico e qualitativo. Se i conti degli enti locali lo permetteranno credo sarebbe una ulteriore qualificazione del lavoro di questo tipo e si avrebbero a disposizione ulteriori elementi scientifici, non solo per parlare di sicurezza, ma di aspetti importanti globali per la qualità della vita nella nostra città e territorio, come strumento per assumere decisioni future in questi ambiti.

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