domenica 11 luglio 2010
OCCUPAZIONE, SGOMBERO,PROTESTE. COMUNE OK PER IL RISPETTO DELLE REGOLE
Occupazione senza averne diritto di un alloggio popolare, segue sgombero da parte delle forze dell'ordine con successive proteste e tensioni davanti al municipio di ex-occupanti con famigliari e parenti. A Carpi non mi pare sia mai avvenuto, almeno negli ultimi decenni, un caso tanto clamoroso. Proteste sì, ma non sino a questo punto. E' vero che se si è costretti a dormire in auto con due figli adolescenti non si può andare tanto per il sottile ma quanto avvenuto impressiona. E anche se è evidente che l'Amministrazione comunale ha fatto bene a comportarsi così e non poteva far altro, più di una riflessione è lecita. Intanto è una brutta storia che rappresenta un pò una sconfitta per tutti. Lo ribadisco, l'Amministrazione ha fatto bene a non cedere e a ribadire la centralità del rispetto delle regole. Se passasse il concetto che le regole per le case popolari non sono certe ma a corrente alternata sarebbe caos con i problemi sociali e crisi montanti, certo non per cause locali. Resta una profonda tristezza, al di là del caso specifico, per famiglie come queste o a rischio di diventare come queste. I grandi cambiamenti sociali in atto, impongono a tutti nuove responsabilità e scelte individuali e familiari, superando modelli di vita in base ai quali, è sempre soprattutto qualcun altro ( lo Stato, l'azienda, il Comune, il Sindacato, la Chiesa... ) che deve risolvere i problemi di Tizio o Caio, senza che siano questi ultimi i primi a dover fare di tutto, ma davvero tutto, per evitare di ritrovarsi in queste situazioni. Spero davvero che i familiari e parenti della signora al centro delle cronache di questi giorni, così numerosi a protestare davanti al Municipio riescano ad aiutare i loro congiunti, come abitualmente è sempre avvenuto, in generale, anche in altri periodi della nostra storia nazionale e locale, quando le organizzazioni e reti familiari intervenivano dove altre agenzie o istituzioni non riuscivano. Casi come questi ci fanno poi riflettere in generale su quella che potrà essere l'evoluzione del tipo di servizi sociali da assicurare da parte dei nostri enti locali. Nei paesi nei quali il sistema di protezione sociale che correntemente definiamo "welfare", si ritiene generalmente sia più avanzato, come in Germania o nei paesi scandinavi, accanto agli aiuti sociali ben più cospicui rispetto ai nostri, ci sono poi meccanismi ben precisi per scoraggiare un uso improprio di sussidi o contributi . Nei giorni scorsi a Carpi abbiamo avuto la possibilità di dare una sbirciatina al futuro sociale che ci attende, se non si riuscirà a trovare nuovi equilibri tra finanza pubblica nazionale e finanza locale, a premiare i comuni virtuosi, a intercettare la ripresa che speriamo arriverà, anche creando nuovi posti di lavoro e condizioni di qualità della vita e di rinnovata coesione sociale. La "sbirciata" non è stata rassicurante. E credo abbiano ragione i nostri amministratori e noi consiglieri comunali, come mi pare, ad avere piena consapevolezza di quanto sia importante e della responsabilità che abbiamo in questi anni, certo non da soli, per le scelte che potranno essere fatte concretamente, senza populismi e damagogie, per mantenere la nostra qualità della vita, forse non il migliore dei mondi possibili, ma con quel che succede intorno a noi, a dir poco da difendere e tutelare. Da sinistra, dal centro e da destra, pur con le diverse responsabilità di programmazione e governo assegnate dai cittadini, perchè Carpi è di tutti.
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