sabato 12 giugno 2010
PIANO TRAFFICO, CABINE DI REGIA SU FLUSSI, MOBILITA' E LAVORO
E' stato ribadito più volte. Il Piano generale del traffico approvato dal Consiglio fotografa una situazione delle strade, ne determina la gerarchizzazione e costituirà il principale punto di riferimento, anche se non l'unico, per altre scelte operative in termini di viabilità. Devo farmi un appunto. E colgo l'occasione di questo spazio sul blog. Mi sembra degna di successive riflessioni, in estrema sintesi da non addetto ai lavori, il fatto che le rilevazioni sul traffico evidenzino che nell'arco dell'ultimo decennio, nella fasce orarie di spostamento per evidenti motivi di raggiungimento del posto di lavoro, sono calati i flussi in entrata sul territorio comunale rispetto a quelli in uscita. Non penso che si possa affermare con evidenza assoluta che questo significa che i carpigiani, da un decennio a questa parte, lavorino molto di più fuori comune rispetto a quanto avveniva prima, ma è indubbio che una certa migrazione di posti di lavoro che prima erano a Carpi adesso si sono spostati altrove e chi abita qui deve muoversi di più per raggiungerli. Intendiamoci, la flessibilità organizzativa delle imprese è sacrosanta, non sto proponendo di importare più traffico veicolare sul territorio di Carpi, nè lanciare crociate per l'autarchia alla carpigiana, però l'esigenza per un territorio, di misurarsi sulle proprie capacità di attirare imprese, investimenti e creare posti di lavoro, è certamente una sfida che, per quanto di propria pertinenza, ogni ente locale deve fare propria. Come certamente sta facendo l'amministrazione Campedelli, che su questi temi potrebbe raccogliere consensi più ampi della stessa maggioranza consiliare che la sostiene. Nella fotografia del traffico urbano che abbiamo approvato in Consiglio e che dovremo approfondire in futuro, a mio parere, c'è anche questo ordine di riflessioni. Specialmente in tempo di crisi e di vera e propria competitività di aree territoriali. In sintesi spero che nel prossimo decennio vi sia una maggiore mobilità di lavoratori e di flussi veicolari, meglio se alimentati con energia pulita da fonti rinnovabili, all'interno del nostro territorio. Vorrà dire che avremo creato nuovi posti di lavoro, meglio da industrie manifatturiere, che anche nell'area carpigiana cominciano pericolosamente a scarseggiare.
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