sabato 25 settembre 2010

LA CRISI "MORDE" ANCHE A CARPI

LA CRISI “MORDE” ANCHE A CARPI.
Anche a Carpi sarà un autunno di crisi economica e di difficoltà per le famiglie e le imprese. Nonostante il dato di fatto, generalmente percepito, che a Carpi si continua a vivere bene, con opportunità e servizi mediamente ben più alti rispetto alla maggior parte delle aree del Paese e del nord in genere, la crisi, in gran parte per cause le cui radici vanno ben oltre il nostro comune e le azioni che può mettere in campo l’amministrazione locale, continuerà a picchiare duro. La perdita di posti di lavoro, l’aumento delle ore di Cassa Integrazione in via di esaurimento, l’aumento di morosità nei condomini, il forte incremento della richiesta di prestazioni all’assessorato ai servizi sociali e della domanda di alloggi pubblici, sono segnali evidenti degli effetti della crisi economica anche da noi. Gli indicatori e i numeri forniti nelle scorse settimane dall’Assessore all’economia Simone Morelli, rispondendo ad una interrogazione urgente del gruppo Pd, sono stati eloquenti. ma accanto a tante ombre sono stati riassunti in Consiglio anche gli interventi positivi di rilancio e sostegno del territorio che l’Ente locale, con le altre istituzioni territoriali come la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e la Camera di Commercio hanno messo in campo per contrastare la difficile situazione: in particolare gli interventi sulla formazione, sull’incremento delle garanzie alle imprese nei confronti delle banche con l’adesione ai programmi di rafforzamento e qualificazione delle imprese studiati e concordati con le associazioni di categoria, la Provincia di Modena e la Regione Emilia-Romagna. Quello che ci è sembrato importante è che ci sia stato da parte della Giunta un impegno a tenere aggiornato il Consiglio il più possibile sull’evolversi della crisi economica, della ripresa che dovrebbe cominciare a produrre effetti e sulle azioni che l’Ente locale sta predisponendo con indicazioni delle dinamiche e risultati prodotti. Riteniamo infatti che in momenti come questi, sia compito e dovere dell’Ente locale, nelle sue varie articolazioni, far sentire concretamente, non solo come atto formale dovuto, la vicinanza delle istituzioni alle imprese e alle famiglie in difficoltà. Mi riferisco non solo alle situazioni di crisi aziendali approdate in Consiglio comunale ma anche alle tante micro-imprese o ditte individuali o famigliari che sono ancora e hanno a lungo costituito la spina dorsale del nostro distretto economico. Il rischio che riteniamo vada evitato è che possano essere perse di vista, entrando in una specie di zona “grigia” non raggiungibile dalle istituzioni, le nuove famiglie in difficoltà, le quali provano un certo senso di vergogna nel chiedere l’aiuto del quale hanno bisogno e del quale l’Ente locale deve tener conto nei limiti dei mezzi finanziari disponibili a causa della stretta finanziaria centralista del Governo nazionale.

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