Anche se ovviamente non c’è un unico strumento comunicativo capace di raggiungere tutti i cittadini, ben vengano gli incontri pubblici promossi dal Comune nei centri sociali o altri luoghi sul territorio che si dichiarino disponibili ad ospitarli alla vigilia della presentazione e votazione sul bilancio preventivo 2010 del Comune di Carpi.
Anche se con le assemblee di tipo tradizionale non si possono raggiungere tutti i cittadini e non esiste un unico mezzo per raggiungere tutti in un colpo solo,è sbagliato considerarle dei vecchi arnesi informativi o ancor peggio puri strumenti “propagandistici”, per il solo fatto di svolgersi in luoghi dove ci sono sale adeguate e disponibili, come quelle delle quali sono dotati molti centri sociali, frequentati da cittadini di centro sinistra, centro destra o cittadini e basta.
Indirizzare il dibattito sul bilancio su binari di questo tipo, oltre che molto riduttivo, fa perdere l’occasione di riflettere su altri aspetti, dei quali in futuro, purtroppo un futuro che ci si augura di crisi meno dura, ma certo di risorse calanti per i Comuni, credo che aumenterà sempre di più la domanda dei cittadini di conoscere sempre meglio documenti importantissimi come il bilancio preventivo e il piano pluriennale degli investimenti ad esso collegato, e con un linguaggio il più “popolare” possibile.
Il Bilancio preventivo del Comune in tempi di crisi non è più solo materia per specialisti ed addetti ai lavori. Molti cittadini faticano a comprendere il perché di certi tagli di spesa, ristrutturazioni di servizi, spostamenti di risorse economiche e nelle prossime settimane, oltre alle difficoltà degli amministratori di tutti i comuni, di centro-sinistra o centro-destra a “chiudere” i bilanci, anche per noi consiglieri comunali ai quali in questi giorni vengono fatte molte domande da parte di cittadini sui provvedimenti che si stanno adottando, c’è una ulteriore sfida, non solo amministrativa ma culturale, nel senso pratico del termine. Quella di farci capire sul perché certe scelte vengano adottate e di spiegarlo nel modo più chiaro e trasparente possibile. Tenendo conto che la complessità di materie quali un bilancio comunale non è sempre semplificabile a colpi di “bacchette magiche” o di slogan come qualcuno vorrebbe, ma la sfida di rendere davvero “popolare” e partecipata una materia tendenzialmente per “addetti ai lavori”, va raccolta e sviluppata al di là dei pur importanti dibattiti e delle prese di posizione politiche, che troveranno il luogo naturale di presentazione e sviluppo in Consiglio comunale o nelle altre forme che i partiti o le liste riterranno opportune.
Per l’importanza che il bilancio preventivo del Comune ha come strumento, non solo amministrativo e contabile ma anche come simbolo e sostanza della coesione sociale di un territorio, credo che per il futuro sarà certamente utile verificare le possibilità che esso sia sempre più, per quanto possibile, uno strumento effettivamente disponibile e comprensibile per tutti o comunque per il maggior numero possibile di cittadini.
E’ pericoloso, oltre che non vero, pur se tutte le opinioni sono legittime, alimentare luoghi comuni e conflitti su presunte incapacità o insensibilità del Comune di Carpi di comprendere gli effetti che le scelte che ci si sta preparando a fare in questa fase di stretta sulla finanza locale. Non mi pare, lo dico da Consigliere e da cittadino, che esistano torri d’avorio con assessori chiusi all’interno insensibili a quanto si dice e succede fuori. Siamo a Carpi, la città, le persone e il Comune vivono l’una accanto agli altri, non si parla di gente che sta su altri pianeti. E se c’è chi può pensare che quelle “torri” e le distanze esistano, compresi tanti cittadini senza interessi di parte, che mi chiedono come consigliere il perché di varie scelte che la maggioranza consiliare si prepara ad approvare, è una ulteriore ragione per riflettere e spiegare sempre meglio come l’Ente locale è da tempo impegnato a fare, di quanto si sta discutendo con i documenti di bilancio che saranno presentati ufficialmente.
Non è un caso che a livello istituzionale nazionale si moltiplicano da più parti gli inviti a rafforzare la coesione sociale e far prevalere sempre più l’interesse generale, pur nelle scelte di governo nazionale o locale che è responsabilità delle maggioranze adottare. In tempi di crisi, di grandi trasformazioni sociali e di scelte amministrative importanti come questi, è legittimo ritenere che anche le modalità locali, pur partecipate e aperte con le quali si è sempre operato in passato, stanno tenendo conto della sempre maggior richiesta di coinvolgimento delle comunità, con forme da discutere, ndividuare o riorganizzare, per le quali il cantiere della democrazia è sempre aperto. Per il bene della comunità, sempre più interessata a partecipare al bilancio del Comune, che è il bilancio della “famiglia cittadina” composta da tutti noi, con denaro pubblico ovviamente che deve essere impiegato nel miglior modo possibile.
Discuteremo di parcheggi, nuove scuole, servizi sociali, economia, lavoro, tariffe, tasse e di tutto quanto sta nei bilanci. Allargare sempre più la cerchia di coloro che potranno essere raggiunti da queste discussioni e scelte sarà sempre più importante. Non meno dell’importanza di tutti gli argomenti che si trattano e su cui si decide a palazzo Scacchetti.
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Caro Marco, mi permetto di rispondere sul tuo blog,visto che ho pubblicamente criticato la scelta della giunta di tenere gli incontri di presentazione del bilancio presso centri sociali e circoli arci..
RispondiEliminaPerché non mi piace questa proposta..? Molto semplice perché credo che i luoghi scelti limitino molto la "libertà" di partecipazione dei cittadini.
Un documento importante come il bilancio andrebbe presentato alla città in luoghi "neutrali"(di cui carpi è dotata, S rocco,Loria e auditorium vari)e non presso sedi del Pd o similari perché così facendo è normale che chi non la pensa come voi,sia in difficoltà a partecipare.
A queste mie critiche ho avuto conferma visiva sabato, quando ho personalmente partecipato alla presentazione che si è tenuta S.Marino...
Grazie Cristian
Ciao Cristian, ti leggo solo ora e scusa per il ritardo. La materia è vastissima e se ne potrà discutere.
RispondiEliminaA mio parere il problema delle sedi credo che possa essere risolto abbastanza facilmente e in modo condiviso, forse anche parlandone tra i gruppi consiliari nelle sedi competenti.
Se vogliamo allargare il "pubblico" del bilancio e consolidare ulteriormente le nostre tradizioni di città democratica e "di partecipazione" credo si debba discutere di un mix di interventi da adottare. E di mezzi comunicativi, spesso anche a costi non stratosferici, per fortuna oggi è possibile disporre.
Polemiche a parte sul piano politico sto riscontrando molto interesse di cittadini per cercare di conoscere, capire, dare un contributo al futuro della città e ai bilanci che almeno in parte lo rappresentano. Anche stasera due persone che non so se abbiamo votato per il Pd o meno, mi chiedevano delle assemblee perchè volevano andare a sentire, magari anche per fare critiche ma mi pare anche con spirito costruttivo. Trovo che questi valori e desideri di partecipazione alla vita della città siano altrettanto importanti di quelli economici che valuteremo in consiglio comunale, con le conseguenti legittime valutazioni politiche. Dico solo, facciamo attenzione a non "affogare" nella dialettica e nel confronto, a volte battibecco politico, l'attenzione che a me sembra di percepire in misura maggiore che in passato, per contenuti e scelte dei bilanci della nostra città. Sarebbe uno straordinario risultato se in questo consiglio comunale, nell'arco del mandato si riuscisse a rendere più popolari, nel senso di maggiormente conosciuti, i nostri documenti di bilancio. Grazie per il contributo