martedì 25 agosto 2009
RIORIENTARE L’ORIENTAMENTO SCOLASTICO A CARPI
Parlano le indagini. Qualche osservazione senza pretese di esaustività. I posti di lavoro del futuro saranno creati soprattutto nel campo dei servizi alla persona ( sociale, sanitario, assistenziale ) e occorrerà che anche i nostri giovani si riapproprino di conoscenze e competenze pratiche, di tipo artigianale o manifatturiero, si tratti di installare allarmi, far funzionare macchine complesse o valutare impieghi nel settore agricolo e comunque che si ricominci a considerare la necessità che, se in grado di assicurare autonomia economica e personale, anche lavori che per diversi anni gli italiani non hanno voluto più fare, possano essere “riconquistati”. Ovvio, con competenze, merito, nel rispetto delle leggi vigenti, non a colpi di spallate ideologiche o di slogan del tipo”ora riprendiamoci quel che facevano prima i nostri genitori o nonni”. Sperando ovviamente che arrivi una ripresa economica che anche a Carpi generi nuovi posti di lavoro o consenta di mantenere quelli che ci sono. Questo non significa invitare famiglie e ragazzi, alla vigilia di un nuovo anno scolastico a considerare buttato il tempo e le risorse investite in lunghi anni di studio, per il diploma e l’Università e ad andare a lavorare, visto che non siamo negli anni Settanta e Ottanta e il lavoro non “insegue” purtroppo i nostri ragazzi e ragazze pronto ad accoglierli nel caso non si vada bene a scuola. Poiché sono certo che anche l’Amministrazione comunale e le altre istituzioni, per quanto di propria competenza, stanno riflettendo su questi temi, tutt’altro che banali, vorrei soltanto osservare che progettare i percorsi scolastici dei nostri giovani, prefigurando opportunità e sbocchi e possibili cambi di direzione, in un sistema complessivo ricco di opportunità come quello del nostro territorio e della nostra regione, opportunità magari non conosciute adeguatamente, è tema di importanza strategica per famiglie e attività produttive. Non certamente un tema di routine. Molto più insomma del titolo pur importante, “Rapporti tra mondo della scuole e del lavoro” visto in centinaia di documenti da decenni a questa parte. Ecco perché nei tavoli tra enti locali e organizzazione di categoria e d’impresa e dei lavoratori, cercando di immaginare anche la Carpi economica e sociale prossima ventura, quello dell’orientamento scolastico dei nostri giovani è un argomento che va, scusate il bisticcio, riorientato e aggiornato ai contorni della città di un futuro prossimo, ma non molto lontano, che dobbiamo provare ad immaginare sin da oggi.
domenica 23 agosto 2009
FUNZIONA LA NUOVA ROTATORIA DI VIA BOLLITORA INTERNA
Evitare che Via Cuneo si trasformi in una specie di rettilineo per chi, in uscita dall'Autobrennero voglia raggiungere il prolungamento di Via Ugo da Carpi verso la vecchia Statale Romana per Modena. E' questo ciò che molti cittadini del quartiere "Gorizia" di Carpi chiedono al Comune di Carpi e hanno chiesto anche a me come Consigliere comunale, per fare in modo che venga mantenuta a tutti gli effetti ad uso prevalente dei residenti la struttura viaria di questa parte della città. Per ora, mi pare di poter dire che la nuova rotonda posta su Via Bollitora Interna, all'altezza dell'incrocio tra le vie Morbidina e Cuneo, stia funzionando bene e traduca adeguatamente anche la domanda dei residenti di contenimento del potenziale traffico di attraversamento, come si diceva, dalla zona autostrada alla Romana Sud. Vedremo se le cose continueranno a funzionare bene. Visto che i residenti nella zona sono in aumento, così come il traffico di una zona di Carpi che in precedenza non aveva mai avuto problemi di questo tipo, è lecito segnalare domande di qualità e quantità di utilizzo della rete stradale che giungono dal territorio. Sono naturalmente a disposizione di cittadini che avessero informazioni diverse da quelle delle quali personalmente dispongo e che mi sono state riferite. Io come Consigliere ma anche il Circolo Pd di Via Massa Carrara, del quale sono coordinatore, in questo caso con i componenti del direttivo,continueremo a dare il nostro contributo di attenzione all'evoluzione, per quanto di nostra competenza, di questa parte della città. Nessuna pretesa messianica di urbanistica partecipata ma dialogo e disponibilità all'ascolto reciproco tra cittadini e all'apertura o al rafforzamento di canali ulteriori di confronto tra cittadini e istituzioni certamente vanno nella direzione di costante ricerca di maggior qualità della vita e coesione sociale.
giovedì 13 agosto 2009
NON LICENZIATE! PRIMA USIAMO BENE TUTTI GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI
In Emilia-Romagna ce ne sono forse più di quanto si possa immaginare. Credo abbia ragione Olinto Artioli, responsabile della Cgil di Carpi che in una recente intervista a Fabrizio Stermieri della “Gazzetta di Carpi”, ha spiegato che c’è il rischio che molte aziende piccole o piccolissime del territorio, forse perché non informate delle possibilità esistenti, a fronte delle difficoltà del momento economico, per scelta o scoraggiamento, pensino ai licenziamenti come unica soluzione ai loro problemi, perdendo la possibilità di poter usare aiuti che i pur recenti accordi e piattaforme siglati a livello regionale nel mondo economico, sono stati predisposti. E’ vero, c’è il rischio che solo le aziende più grandi abbiano le conoscenze per usare questi strumenti che pur sarebbero destinati anche a loro, le aziende micro o piccolissime di città come Carpi. E invece spesso si sente solo dire nel passaparola, che là hanno licenziato, che il tale ha detto che la ditta a settembre non riaprirà, tirerà avanti fino alla fine dell'anno o cose simili. Si facciano insomma tutti gli sforzi per far conoscere queste opportunità di ammortizzatori sociali, se ci sono. Occorre uno sforzo congiunto di tutti le istituzioni e delle organizzazioni economiche. Se gli aiuti sono effettivamente disponibili, se non si tratta dei soliti annunci ad effetto di Berlusconi e dei suoi, è un dovere , oltre che un obbligo, che si faccia ogni sforzo per rendere capillare l’informazione. Ne va anche della coesione sociale territoriale perché tante storie individuali fanno la storia di una città. Insomma non arrendiamoci o a considerarci vittime sacrificali della crisi. E’ il momento di agire! Ognuno per le proprie competenze e responsabilità. La ripresa arriverà, bisogna farsi trovare pronti e ancora in piedi!!
sabato 8 agosto 2009
CONDOMINII IN ROSSO
Il grido d’allarme lo stanno lanciando in queste settimane molti amministratori immobiliari. Ho ricevuto una segnalazione con la quale mi si dice da fonti autorevoli che si sta verificando una forte impennata delle difficoltà con le quali in molti condominii carpigiani le famiglie riescono a far fronte, come invece sino a pochi anni fa non accadeva, alle “normali” scadenze. Il dato, preoccupante, è certamente noto anche all’Amministrazione comunale. E non è un caso che il Sindaco Campedelli abbia indicato tra le priorità del suo secondo mandato gli interventi a sostegno dei redditi familiari. Tutti sanno con quali difficoltà la finanza locale sta operando, stretta nella morsa del patto di Stabilità imposto dal Governo anche nei confronti di Comuni virtuosi come quello di Carpi, di fatto impossibilitati ad investire proprio per i vincoli imposti dal Governo centrale. Che singolarmente parla continuamente di liberalismo o di federalismo fiscale, poi nei fatti si comporta come i governi centralisti degli anni Cinquanta. Le difficoltà economiche sono note. Il periodo verso il quale ci stiamo avviando non sarà facile. La coesione sociale carpigiana va rafforzata e rigenerata. Il segnale che giunge dai condominii cittadini, che certamente è noto alla Giunta e che valuterà quanto è possibile fare, è un ulteriore elemento che conferma la serietà della situazione.
mercoledì 5 agosto 2009
I MEDIATORI CULTURALI SERVONO!!
Quando il dibattito politico anche locale assume toni eccessivi si corre il rischio di semplificare troppo problemi che invece sono per loro natura intrinseca di grande complessità. Se si parla di immigrazione, servono di più i mediatori culturali o i tavoli di confronto con i rappresentanti delle varie etnie presenti in un territorio, come nel caso di Carpi? E’ evidente che servono sia gli uni che gli altri, dipende dai contesti, dalle cose che si devono fare. Togliamoci dalla testa che soluzioni globali possano essere trovate quando si parla la stessa lingua di quelli ai quali ci si rivolge che magari non comprendono bene la nostra. Ma dalla mediazione culturale non si può prescindere, poi bisogna sempre che sia fatta bene e non a casaccio ma sulla base di progetti ben precisi, da monitorare e da controllare nei risultati. Bene ha dunque fatto il Consiglio comunale nelle scorse settimane ad approvare questa forma di intervento, ad esempio mentre era in corso il dibattito su alcune variazioni del bilancio di previsione. Questo non significa dover rinunciare a priori a possibili tavoli di confronto con le comunità di cittadini stranieri presenti a Carpi. Ma il modello “tavolo” non può essere considerato un automatismo come si è abituati a fare da noi dagli anni Settanta in poi. Anche perché, anche se le cose potrebbero cambiare e sarebbe un vantaggio, per ora esiste il rischio che non sia possibile valutare il grado di rappresentanza dei potenziali invitabili a questi tavoli e se quanto deciso o promesso o auspicato in occasioni come queste possa produrre davvero effetti concreti. Insomma, partiamo bene dalla mediazione culturale, da aggiornare, da adeguare agli obiettivi, in un ottica generale di sviluppo di modelli di integrazione, che, se non si vuole buttarla in politica e in demagogia, servono più che mai in una Carpi nella quale la composizione sociale della popolazione, per motivi locali, globali e demografici è in rapida trasformazione. E tutti i carpigiani, vecchi e nuovi, se non si vuole un futuro di città divisa per compartimenti culturali o barriere di altro tipo dovranno imparare o trovare convenienze reciproche tra etnie, per vivere le une accanto alla altre. Come è ovvio, con parità di diritti e di doveri
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