lunedì 18 aprile 2011

RELAZIONE 2010 POLIZIA MUNICIPALE

Scrivo ora, dopo la presentazione in Consiglio della relazione perché ho voluto approfondire maggiormente l’esame del documento prima di fare qualche osservazione. Ha ragione chi in Consiglio ha fatto i complimenti alla Comandante e Vice Comandante presenti, per la quantità e qualità di informazioni contenute nel rapporto. Gli indicatori, come avviene in questi casi, sono di natura ambivalente e possono essere letti in vari modi. Dico in breve quello che ha attirato la mia attenzione. Bene il calo dei sinistri e degli incidenti con esito mortale, bene le campagne specifiche che hanno evidenziato che l’attività di controllo degli agenti in certi ambiti fosse opportuna e ha consentito di fare emergere aree sulle quali, prima di queste campagne specifiche, non era chiaro quanti fossero e l’ordine di grandezza dei reati ad esse ascrivibili. In sintesi l’impressione che ho avuto è che siano in calo gli interventi tradizionali legati alla circolazione stradale ma siano in aumento invece gli indicatori relativi a fenomeni di violazioni e malcostume, fattori di coesione e qualità morale del territorio che in passato erano davvero poco significativi: tagliandi assicurativi scaduti, i casi di omissione di soccorso, i reati collegati allo stato di ebbrezza alla guida o l’insistenza con la quale ancora troppi continuano a telefonare in auto in movimento senza auricolare. Forse piccoli segnali, che per me però dicono tanto sul grado di sfarinamento in corso delle strutture e reti sociali che in passato hanno fatto di Carpi, per molti versi, una città modello di coesione sociale. Certo oggi messa a rischio da una grande molteplicità di fattori. Che non fanno venire meno la qualità della vita della nostra zona ma che devono costituire campanelli d’allarme per le grandi trasformazioni in atto anche tra di noi, in tutti i campi, da quello economico a quello sociale e culturale in genere. Una relazione ampia, ragionieristicamente precisa e ricca di informazioni e sollecitazioni. Per il futuro continuo a ritenere che, senza rinunciare alla precisione e alla prevalenza che il dato statistico deve mantenere, queste relazioni potrebbero contenere, proprio perché gli agenti sono in prima fila sul territorio, e anche se i loro compiti principali sono altri e ben definiti, qualche pagina, osservazione e indicazione sullo stato del “termometro sociale”, che inserite come strumento di informazione e aggiornamento per i decisori politici, l’Amministrazione, e il Consiglio comunale, potrebbero essere tenute utilmente in considerazione. Non solo cioè indicatori quantitativi ma anche qualche osservazione qualitativa e su aspetti immateriali rispetto a quanto previsto dal codice della strada, renderebbe più completo questo documento, la cui qualità rimane peraltro sicuramente elevata.

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