sabato 19 marzo 2011

VARIANTE PRG ZONA INDUSTRIALE PER ATTIVITA’ CULTURALI E RELIGIOSE

Il provvedimento approvato dal consiglio comunale nei giorni scorsi che apre alla possibilità che in zona industriale, se richiesto, possano insediarsi attività culturali e religiose, è un buon provvedimento perché rende possibili cose che prima non si potevano fare. E apre la strada alla ricerca di nuove soluzioni per problemi sino ad ora affrontabili solo in parte come il caso di Via Unione Sovietica e le forme di degrado urbano che lì si sono sviluppate e sulle quali il Comune, le Forze dell’Ordine, le associazioni, singoli cittadini, la Parrocchia e il Circolo Pd del quartiere hanno cercato da tempo, con spirito costruttivo, senza furbizie o forme di sciacallaggio politico, di fare la propria parte, con ascolto attivo e interventi nel rispetto delle regole, che ora potranno ricevere manforte da queste opportunità normative approvate dal Consiglio comunale. Superando le logiche del “fatti più in là” limitando a spostare problemi in altre zone dove ci sono meno persone che potrebbero protestare ma operando sul piano urbanistico con una visione di quelli che potrebbero essere gli assetti, le destinazioni, le trasformazioni d’uso del territorio nella Carpi in grande trasformazione come il resto del mondo. Poi c’è chi cercherà di buttarla, per me con un certo grado, pur se ogni idea è legittima, di disonestà intellettuale, sullo schema moschea sì-moschea no, ma non è di questo che si sta parlando e l’assessore Tosi ha fatto bene a ricordare pubblicamente di non aver ricevuto nessuna richiesta in merito. Se succederà si vedrà e il Consiglio discuterà, per quanto di propria competenza, se autorizzare o meno, chi pagherà che cosa, di valutare quanto interesse pubblico c’è in ogni progetto e quanto di legittimo interesse di privati o di associazioni culturali o religiose. Come si fa per tutti gli oggetti di delibera. La materie dunque, anche se a tutti le cose piacerebbero sempre o bianche o nere ma l’asilo l’abbiamo finito tutti da un pezzo, sono complesse, ma di un paio di cose sono certo. Non vorrei che Carpi si “sassuolizzasse” e generassimo da noi quel clima di trincea e conflitto permanente, con manifestazioni a sabato alterni dei pro e contro che i radicalismi stanno, nel quale non vedo nessun vantaggio per la collettività. Se a Carpi, nel caso, troveremo modelli partecipativi diversi ne sarei felice. Sono poi certo che i residenti di Via Unione Sovietica con il provvedimento adottato in consiglio, potranno sentirsi meno soli e meglio tutelati a fronte dei cambiamenti sociali e degli assetti dei quartieri, che avvengono indipendentemente dalle volontà dei singoli. Non fare niente insomma sarebbe stato molto peggio. Ma su questi terreni avremo nuove occasioni di confronto. Spero costruttivo.

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