sabato 9 ottobre 2010

PARCO LAMA, SI’ AL SOGNO. MA CON I PIEDI PER TERRA

Non credo di essere particolarmente originale se dico che anche io, come tanti altri carpigiani, penso che, oltre agli spazi di giardino e verde attrezzati nei vari quartieri, che sono tanti e che magari mi piacerebbe potessero essere curati di più, credo non solo dal Comune ma anche da forme di volontariato sociale, sarebbe bello poter avere spazi verdi con caratteristiche di bosco, più estesi e fruibili non come porzioni di verde nei quartieri, ma appunto come aree di campagna “naturale” rimaste ai confini della città costruita e ora da tutelare e promuovere. In sintesi: idea molto bella, il sogno è da tenere ben presente, ma vediamo quel che si può fare, quanto costa e come è possibile fare per muoversi in questa direzione, come si fa in famiglia nei momenti di crisi, per tenere conto di queste esigenze e domande di forme di “bosco urbano”, senza che il Comune debba indebitarsi fino al collo per inseguire il sogno di una generazione e scaricarne i costi su quelle successive che mi pare abbiano già molte fonti di preoccupazioni per il futuro. Partiamo da quel che c’è e valorizziamolo, senza ideologie e preconcetti. Si confrontino a viso aperto le persone, le organizzazioni, le istituzioni, che discutono abitualmente dell’assetto urbanistico della città, senza retropensieri o pregiudizi, complessi di superiorità reciproci, tatticismi o furbizie retoriche o dialettiche. L’impegno richiesto dal Consiglio comunale alla Giunta per realizzare un bosco urbano c’è già ed è un atto politico che vale, non è acqua fresca . Non sarebbe male poi, please, superare anche la sindrome dell’ “erba del vicino”, tutto questo evocare che nei paesi vicini, a Correggio sono stati più bravi, più lungimiranti, che altri sanno sempre far meglio, non mi pare ci aiuti molto se rimane solo un’occasione di brontolamento, così come giocare con il sentimento di grandeur che anima tanti carpigiani, prefigurando per il parco Lama o quel che sarà, un futuro da Central Park come a New York. Io sono originario di Correggio e la cosa potrebbe anche lusingarmi, ma ovviamente non è questo il punto. Il sogno, le idee, mi piacciono e non mi tiro indietro. Stiamo attenti però, non perdiamo tempo, vediamo quello che si può fare, ma cerchiamo di fare il passo lungo come la gamba. L’idea di tutelare e sviluppare quella parte di Carpi vicino alla Lama va benissimo e deve durare e segnare l’impegno di questa e di tante generazioni di carpigiani. E’ una idea importante di interesse generale, non l’unica ragionando di verde e boschi urbani, che sarebbe sbagliato, con la buona fede di molti, sacrificare ad altari di piccole o grandi strategie di breve periodo, di tipo elettoralistico, propagandistico, immobiliare-urbanistico o ancor peggio esclusivamente personalistiche. Sono pronto a dare il mio contributo, come cittadino e come consigliere a tutto quanto si muoverà in questo ambito in direzione dell’interesse generale di Carpi, della sostenibilità ambientale ed economica. Cerchiamo di vedere davvero quel che si può fare per coltivare il sogno, ma restando con i piedi per terra. Purtroppo l’agenda di cose da fare per Carpi è piena, la società cittadina è in piena trasformazione e sappiamo già che non ci saranno i mezzi per fare tutto quel che si vorrebbe. Dovremo scegliere sempre più, darci priorità, assumere rischi e responsabilità. Ecco perché, come ho cercato di spiegare, quella bandiera del “parco Lama” , è di tutti, non di pochi e sarebbe limitato intendere ciò di cui si sta discutendo solo con le categorie del conflitto e della contrapposizione. Non per vetero-buonismo ma cercando di far coesistere la voglia di sognare con il senso pratico. Senza rinunciare alla costruzione dell’idea a medio termine della città, nella quale, pur nel rispetto dei ruoli di istituzioni, cittadini, associazioni, tutti possono-devono contribuire.

1 commento:

  1. Ciao Marco,

    perchè non partecipi ad una discussione costruttiva sul Parco che ho avviato sul forum "Io discuto del Parco Lama"?

    Lo trovi qui

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