domenica 14 febbraio 2010

SANITA' CARPI

Riassumo alcune considerazioni relative al dibattito consiliare delle scorse settimane dopo l’annuncio del trasferimento richiesto da un noto medico del reparto di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale “Ramazzini”, al quale sono seguite varie prese di posizione. Credo che i Consigli comunali, in materia di politiche sanitarie debbano poter dare pienamente un indirizzo, pur se le gestioni operative sono in carico all’Ausl. Quindi in futuro, quando gli enti locali saranno chiamati a prendere parte ai Comitati di indirizzo, come ha già anticipato il Sindaco Campedelli, sarà opportuno che in quella sede si sente chiara e forte la voce di Carpi, del suo territorio e della comunità e che vengano esplicitate le nostre preoccupazioni circa il rischio di impoverimento dei servizi sanitari nell’area carpigiana. Se la cosa darà fastidio ai manager ospedalieri modenesi pazienza. I servizi sanitari non sono solo cosa degli addetti ai lavori. Mi sembrerebbe una cosa normale l'esercizio di questo diritto di critica, ma le reazioni piccate delle scorse settimane sembrerebbe invece dimostrare che questo postulato della distinzione dei ruoli di indirizzo degli enti locali e tecnici dell’organizzazione sanitaria, in realtà a volte non è ben chiaro. Quindi consiglierei a tutti di ripassare la materia. Me compreso naturalmente, su ciò che è diritto e dovere fare quando si discute di questi aspetti e quando legittimamente si avanzano preoccupazioni. Non per rompere le scatole al prossimo, con assoluto spirito costruttivo e collaborativo, ma per rappresentare, nel miglior modo possibile i cittadini che ci hanno mandato in consiglio comunale

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