domenica 14 febbraio 2010

CRISI E NUOVE POVERTA’ ANCHE A CARPI. BENE GLI AIUTI. ORA SOSTEGNO A CHI HA BISOGNO, AIUTANDO A NON DOVERSI VERGOGNARE DI CHIEDERE.

Gli aiuti anti-crisi a Carpi ci sono. Sono contenuti nel bilancio preventivo approvato dal Comune, altri sono stati messi in campo dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Molte iniziative sono in campo, da altri enti pubblici, associazioni o privati, per aiutare chi è in difficoltà. E’ bene ovviamente che questi aiuti ci siano, che siano il più possibile conosciuti e creare le condizioni che chi ha bisogno possa concretamente usufruirne. Poi si vedrà se sarà necessario varare altri interventi . Si capisce che il clima è pesante e che molti cittadini e famiglie sono in difficoltà come da molti decenni non era mai avvenuto da noi. In breve, i carpigiani non sono abituati a chiedere, perlomeno una quota rilevante di loro che mai avrebbero pensato di trovarsi nelle difficoltà di questi mesi, con casse integrazioni, contratti finiti o ridotti, mutui e spese condominiali da pagare e che fino a pochi anni o mesi fa, non costituivano un problema. Stanziare i fondi per gli aiuti è la prima cosa naturalmente. Dico che bisognerà e bisogna fare attenzione alle modalità con le quali ci si rapporterà con le persone che chiederanno aiuto, facendo attenzione, poiché si tratterà di persone non abituate a chiedere in questo modo, che esse non si sentano umiliate o sminuite nella loro dignità. Non ho dubbi che gli operatori socio-sanitari conoscano perfettamente questi aspetti ,ma credo che in un passaggio di grandi trasformazioni sociali come questo, l’attenzione a questi contatti, non è solo una questione di forma ma di sostanza. Dobbiamo certo aiutare i cittadini e le famiglie in difficoltà e umanizzare il più possibile queste situazioni, non trasformandole in forme di paternalismo o di certificazione di stati di “retrocessione sociale”. Con l’orgoglio dei carpigiani, abituati a rimboccarsi le maniche quando c’è un problema o difficoltà, a dir poco disorientati alle prese con questa crisi che fa sparire o riduce e trasforma l’abbondante offerta di lavoro che da sempre è stata una caratteristica del nostro territorio, non c’è da scherzare. Aiutì sì, intesi come restituzione, si spera temporanea, di quanto si è contribuito a costruire per la collettività in attesa della lenta ripresa che speriamo faccia sentire i suoi effetti; elemosine e paternalismi no, sul modello social card e una tantum, che pur se non rifiutati da chi ne usufruisce, mi sembrano meno rispettosi dell’amor proprio e dell’orgoglio della nostra gente. Valori non economici, ma non meno importanti da tutelare nella Carpi di oggi, dove tutti siamo impegnati a cercare di mantenere la miglior qualità della vita possibile.

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