giovedì 25 aprile 2013

LARGHE INTESE. CI DIVIDONO MOLTE COSE. MA CI UNISCE L'ITALIA.

Penso che sia meglio provare a farlo un governo. Anche di larghe intese. Ci dividono molte cose. Ma ci unisce l'Italia. E quando non c'è governo per troppo tempo, i poveri e chi è in difficoltà sono i primi a rimetterci. I ricchi, i famigerati 101 o chi ha più risorse puà aspettare di più....Io sto con Letta. Enrico.

venerdì 12 aprile 2013

LE NORME POST SISMA SULLO “SCUOTIMENTO” NON SONO EQUE. E PENALIZZANO LE IMPRESE DI CARPI

Bisogna aggiustare il tiro. E in fretta perché molte aziende non ne possono più, e non per modo di dire, di provvedimenti magari comprensibili nella forme ma iniqui nella sostanza. Non sono un tecnico e mi scuseranno gli addetti ai lavori. Ma mi sembra di capire che dividere di fatto il territorio di Carpi in zone, quelle più colpite dal terremoto della zona di Fossoli ( dato inequivocabile ) dal resto della città stabilendo doveri e opportunità conseguenti, produce iniquità , di fatto e percepita. So perfettamente che non è una decisione del Comune di Carpi. Ma non fa molta differenza per chi sta sul mercato e cerca giorno dopo giorno di resistere alla crisi e di fare impresa nel nostro territorio. Si sa che la situazione è complessa, che il post sisma è super complicato, che è normale che vi siano aggiustamenti di normative sulla base degli effetti che producono, ma ciò che era accettabile in tempi normali, con la crisi e dopo il terremoto lo è molto meno. Io non sono un tecnico ma capisco così….ad esempio se la tua ditta è nella zona di Fossoli è già stata “testata” non devono essere fatti altri adempimenti, se la tua ditta è in altra zona di Carpi, non sei stato “testato” e devi adeguare le tue strutture /edifici, ergo, ancora un po’ di spese e di burocrazia, il tutto nella bufera della crisi. Vorrei rassicurare che non mi sono venuti attacchi di “grillismo” ma confesso che la mia naturale propensione al riconoscimento del buon senso stavolta viene messa a dura prova. E io non sono contrario a priori alla burocrazia, credo che vi sia burocrazia buona e cattiva e che il criterio della “modica quantità” come per altre sostanze, dovrebbe essere applicato anche al mondo delle procedure, che dovrebbero agevolare il mondo reale, non ostacolarlo. Insomma, chi può, rifaccia suonare chiare e forti le campane del buon senso.E’ la cosa giusta e bisognerebbe proprio farla. Decidano come, i tecnici e gli esperti di leggi e regolamenti, ma lo facciano. E’ grazie a chi ha sollevato pubblicamente questi aspetti,

sabato 6 aprile 2013

SI’ AD UN PARCO LAMA CON I PIEDI PER TERRA

Sono favorevole all’idea del Parco Lama, ancor di più alla necessità di aggiornare e formulare proposte concrete, come si è iniziato a fare discutendo di Psc, per la zona Stazione/Due Ponti e zone attigue e ritengo che debbano essere contemplati gli strumenti urbanistici e normativi che rendono praticabile e il più concreto possibile questo obiettivo del Parco Lama e gli altri dell’oltreferrovia. Essere autenticamente favorevoli ad un progetto come quello di cui stiamo parlando per me significa avere sempre ben presente il rapporto costi/benefici che il progetto comporta e che tutto quel che si decide, per quanto compete all’amministrazione comunale, sia portato nel modo più trasparente, costante ed efficace, a costi sostenibili, all’attenzione dell’opinione pubblica. Perché dovrebbe trattarsi di un progetto davvero partecipato inserito pienamente nelle politiche urbanistiche della città dei prossimi anni e che consegneremo alle future generazioni. Certo molto di più di un terreno di battaglie politiche o scorribande propagandistiche, da qualunque parte provengano Proprio per quest’ultimo aspetto di staffetta, tra noi e i carpigiani del futuro e delle nostre responsabilità, dentro e fuori quest’aula, dovremo essere tutti estremamente rigorosi nelle azioni che metteremo in campo, come comunità, non solo i consiglieri comunali o Il Comitato civico “Parco Lama”, ma ognuno per quelli che sono i ruoli e anche il solo fatto di far parte della nostra comunità. E’ giusto sognare e fare il Parco Lama quindi, e agevolare concretamente questa idea, ma con i piedi ben piantati per terra, perché l’elenco dei problemi e delle sfide che ci attendono, in primis la situazione economica e i problemi del post terremoto, è lungo e potrebbero esserci momenti, nei quali si potrà essere costretti a scegliere se fare una cosa o l’altra, come si fa in ogni gruppo, famiglia o comunità. Ma credo che non vi sia dubbio che la prospettiva Parco Lama, con il recente ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Carpi aumenti il proprio grado di fattibilità.