domenica 11 novembre 2012

PREMIER BERSANI O RENZI? PER ME BERSANI. MA PRIMA DI TUTTO LE NOSTRE COMUNITA' E IL PD

Ecco il testo che mi è stato sottoposto da alcuni colleghi consiglieri e nel quale mi sono riconosciuto. E' un documento che, nelle mie intenzioni, va oltre la scelta delle primarie del centro-sinistra e che ha l'obiettivo di non dimenticare che le primarie sono un mezzo e non un fine in sè. E che dovrebbero svolgersi il più possibile, dal mio punto di osservazione, tenendo conto della necessità di conservare l'unità del Pd e di non perdere di vista le priorità dell'azione amministrativa locale. Non sono quindi un "non allineato" e il testo che segue non mi pare sia ponziopilatesco. Comunque sia c'è libertà di opinione per tutti e non è obbligatorio pensarla tutti allo stesso modo. L'importante è che maggioranze e minoranze abbiano diritto di cittadinanza nello stesso condominio. Poi le decisioni si assumono e tutti rispettano la decisione assunta dall'assemblea o comunità. Mi sembra l'abc delle regole di convivenza civile. Ma anche su questo non siamo tutti uguali. Mi verrebbe da dire, per fortuna. mb "All’indomani dell’assemblea del PD che doveva chiarire le regole per le primarie del partito e diradare la nebbia intorno a questo appuntamento , di fondamentale importanza per il centrosinistra e per l’Italia, non possiamo non rilevare che ad oggi le primarie, da grande opportunità politica per muovere entusiasmi e passioni e attrarre sul centrosinistra i tanti delusi dai vent’anni di berlusconismo, rischiano di trasformarsi in uno scontro fra tifoserie in cui passano in secondo piano i contenuti e le idee. Il punto è che non si è ancora fatta chiarezza su tante delle questioni in gioco: se si voterà per il candidato premier del centrosinistra o per il segretario del PD, in una sorta di congresso anticipato che vede il giovane “rottamatore” confrontarsi con il segretario alla ricerca di una conferma popolare per essere libero dai troppi condizionamenti dei vari dirigenti. Rimane poi una grande incertezza sulle elezioni politiche: non sappiamo quando si andrà a votare, né soprattutto quali saranno le regole del gioco e cioè la nuova legge elettorale: se per assurdo passasse un modello proporzionale come sembra si stia facendo strada, che senso avrebbe essersi confrontati duramente in primarie che rischiano di indebolire il PD anziché di rafforzarlo? Diventa quindi un’impresa difficile, quasi impossibile, per chi ami la politica dei valori e delle prospettive, schierarsi e prendere posizione da una parte o dall’altra. Molti dei temi lanciati hanno il sapore della demagogia, dello slogan valido per oggi e per domani, ma nessuno sembra avere respiro di lungo periodo. Di fronte a un momento così incerto crediamo che l’unica strada per un PD di governo sia dare continuità alle politiche per il paese attuate dal governo Monti. Politiche dure e improntate finora al solo risanamento, che vanno quindi equilibrate con proposte di equità e giustizia nei confronti delle famiglie e dei soggetti più deboli, oggi in grave in difficoltà a causa della crisi, e sorrette da meccanismi di sviluppo del sistema produttivo e di rottura dei tanti privilegi corporativi che ancora appesantiscono le energie presenti nel Paese. In questo percorso pensare ad un’alleanza con chi ha depositato referendum abrogativi della riforma delle pensioni appare la riproposizione di errori già fatti. Qui c’è bisogno di patti chiari, e amicizie fondate su un programma sottoscritto da tutti di fronte agli elettori. Ci auguriamo quindi che le primarie servano a definire questa come la rotta che il PD vuole darsi per il governo del paese ma soprattutto segnino un passaggio democratico utile a riavvicinare tutti gli elettori alla politica e al centrosinistra, in vista delle elezioni politiche del prossimo anno. Per la scelta dei candidati, in assenza di una legge elettorale che raccolga l’invito che abbiamo promosso insieme a più di ottanta consiglieri comunali della Provincia di Modena per ripristinare il sistema delle preferenze, la scelta dei candidati del PD dovrà avvenire con meccanismi democratici analoghi alle primarie e tenendo conto che chi ha ricevuto un mandato diretto dagli elettori deve onorarlo fino alla scadenza. Sul piano locale, tante sono le sfide che il PD deve affrontare anche a Carpi: innanzitutto continuare l’impegno per la ripresa dopo il terremoto, ridando speranza alle famiglie e alle imprese colpite e lavorando perché vengano rapidamente erogati i fondi per la ricostruzione. Ci aspettano poi sfide importanti per la città come il nuovo Piano Strutturale Comunale, che dovrà prevedere spazi di confronto con la città e avere come punto cardine la riqualificazione delle aree esistenti evitando nuove ulteriori urbanizzazioni, il modello di gestione dei servizi erogati, sempre più improntato alla compartecipazione e coprogettazione degli attori del territorio, gli importanti investimenti (primo fra tutti la nuova Piscina) che la città aspetta da tempo. Crediamo che queste scelte possano essere affrontate cercando innanzitutto il confronto con i soggetti attivi del territorio (associazioni di categoria, associazioni di volontariato, singoli cittadini) in continuità con un metodo che vede l’Amministrazione sempre meno erogatore di servizi e sempre più soggetto regolatore e di programmazione in grado di liberare le risorse presenti nella nostra comunità. Su questo rinnoviamo il nostro contributo in termini di idee e metodo dentro il PD e dentro la maggioranza di governo a Carpi consapevoli che le sfide che ci attendono sono complesse e che le soluzioni possono venire solo attraverso l’impegno di tutti i soggetti attivi della nostra comunità. Viola Baisi Marco Bagnoli Claudio Cavazzuti Stefano Gavioli Paolo Gelli Simone Morelli Marc’Aurelio Santi"

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